UD e AT: chi sono costoro?
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Abstract
UD (Universal Design) e AT (Adaptive Technology) sono gli acronimi che definiscono due elementi che dovrebbero entrare a far parte del generale bagaglio culturale e professionale del mondo delle biblioteche italiane.
Attraverso l'elencazione dei sette principi basilari dell'Universal Design e una breve illustrazione di cosa si intenda con Adaptive Technology si tenta di delineare una nuova prospettiva, da affiancare a quelle acquisite, attraverso cui guardare alla gestione ed al management delle biblioteche - imprese di servizi.
Nella progettazione universale l'utente è individuato dall'insieme del più ampio raggio delle capacità ed abilità individuali anziché dal tradizionale utente medio, the average user, astratta rappresentazione “matematica” dei bisogni della maggioranza.
Questi temi racchiudono in se elementi attraverso la cui lente, è possibile filtrare ogni aspetto della gestione manageriale, spaziando dall'edilizia all'utilizzo delle risorse elettroniche, dal document delivery all'accessibilità dell'OPAC in linea, dal marketing dei servizi alla valutazione della qualità dei servizi.
Lo spunto per la riflessione viene offerto da una limitata rassegna di quanto prodotto negli ultimi anni all'interno del dibattito professionale e dei progetti in essere in ambito nordamericano e anglosassone dove l'integrazione del tema della disabilità nel piano strategico dell'impresa di servizi – biblioteca risulta essere una realtà diffusa e condivisa.
Accessibilità sostanzialmente significa che la biblioteca, i suoi servizi e le sue risorse tecnologiche e documentarie sono progettati in maniera tale che possano essere facilmente usufruiti da tutti gli utenti sia che si trovino fisicamente nei suoi locali sia che accedano remotamente ai suoi servizi ed in maniera trasparente rispetto alle disabilità o preferenze d'accesso possano avere.
Se i principi della progettazione universale (Design for All) vengono integrati nei servizi tecnologici della biblioteca incluso il suo sito web a tutti gli utenti sarà fornito un equo livello di accesso alle informazioni e ai servizi. L'accesso alle informazioni può essere garantito in più di un modo: principalmente attraverso l'utilizzo di tecnologie assistive, secondariamente attraverso l'adozione di un corretto metodo di realizzazione e progettazione dell'interfaccia. Le due modalità sono egualmente importanti, la fornitura di ausili tecnologici garantirà all'utente con disabilità visive l'accesso alle informazioni in formato elettronico nella maniera più appropriata ai suoi bisogni ma le informazioni devono essere progettate in maniera opportuna perché possano essere correttamente interpretate dalla tecnologia di supporto. Il grado di efficacia nell'impiego di tecnologie assistive è strettamente correlato alla consapevolezza dei produttori di informazioni e di chi svolge un ruolo di intermediario dell'informazione.
Attraverso l'elencazione dei sette principi basilari dell'Universal Design e una breve illustrazione di cosa si intenda con Adaptive Technology si tenta di delineare una nuova prospettiva, da affiancare a quelle acquisite, attraverso cui guardare alla gestione ed al management delle biblioteche - imprese di servizi.
Nella progettazione universale l'utente è individuato dall'insieme del più ampio raggio delle capacità ed abilità individuali anziché dal tradizionale utente medio, the average user, astratta rappresentazione “matematica” dei bisogni della maggioranza.
Questi temi racchiudono in se elementi attraverso la cui lente, è possibile filtrare ogni aspetto della gestione manageriale, spaziando dall'edilizia all'utilizzo delle risorse elettroniche, dal document delivery all'accessibilità dell'OPAC in linea, dal marketing dei servizi alla valutazione della qualità dei servizi.
Lo spunto per la riflessione viene offerto da una limitata rassegna di quanto prodotto negli ultimi anni all'interno del dibattito professionale e dei progetti in essere in ambito nordamericano e anglosassone dove l'integrazione del tema della disabilità nel piano strategico dell'impresa di servizi – biblioteca risulta essere una realtà diffusa e condivisa.
Accessibilità sostanzialmente significa che la biblioteca, i suoi servizi e le sue risorse tecnologiche e documentarie sono progettati in maniera tale che possano essere facilmente usufruiti da tutti gli utenti sia che si trovino fisicamente nei suoi locali sia che accedano remotamente ai suoi servizi ed in maniera trasparente rispetto alle disabilità o preferenze d'accesso possano avere.
Se i principi della progettazione universale (Design for All) vengono integrati nei servizi tecnologici della biblioteca incluso il suo sito web a tutti gli utenti sarà fornito un equo livello di accesso alle informazioni e ai servizi. L'accesso alle informazioni può essere garantito in più di un modo: principalmente attraverso l'utilizzo di tecnologie assistive, secondariamente attraverso l'adozione di un corretto metodo di realizzazione e progettazione dell'interfaccia. Le due modalità sono egualmente importanti, la fornitura di ausili tecnologici garantirà all'utente con disabilità visive l'accesso alle informazioni in formato elettronico nella maniera più appropriata ai suoi bisogni ma le informazioni devono essere progettate in maniera opportuna perché possano essere correttamente interpretate dalla tecnologia di supporto. Il grado di efficacia nell'impiego di tecnologie assistive è strettamente correlato alla consapevolezza dei produttori di informazioni e di chi svolge un ruolo di intermediario dell'informazione.
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