L'azienda biblioteca: ovvero come il Consorzio Sistema bibliotecario nord-ovest vorrebbe "far quadrare i conti" continuando a offrire servizi di qualità

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Elisabetta Sperati
Gianni Stefanini
Rino Clerici

Abstract

 

Che differenza c'è tra una biblioteca pubblica e un'azienda? La domanda è causa di un dibattito appassionato, dai molteplici risvolti e punti di vista. Un elemento che però è sembrato indiscutibile al Consorzio Sistema bibliotecario nord-ovest è che nel primo caso ci si muove nell'ambito dell'ente pubblico, mentre nel secondo, se si vuole esistere, si deve sottostare alle leggi del mercato. Il Consorzio, con sede a Novate Milanese, si è sviluppato su un progetto di cooperazione tra biblioteche a partire dal 1983 ed è approdato all'attuale forma istituzionale nel 1997. La scelta delle amministrazioni aderenti non è stata quella di creare un consorzio di servizi, ma un'azienda speciale con rilevanza economico-imprenditoriale. L'obiettivo finale è la gestione consapevole e, per quanto possibile, autonoma in senso finanziario, dei servizi, basata sulla convinzione che economicità significhi libertà, autonomia, e non dipendere da terzi nelle proprie scelte.

I concetti utilizzati sono stati "presi in prestito" dall'economia aziendale e dal management di impresa e rielaborati rispetto alla realtà delle biblioteche di base. Non si è inteso però in alcun modo negare il ruolo e la funzione primaria della biblioteca pubblica di base, come definito dal Manifesto Unesco, dalle leggi e dalla letteratura professionale: si è inteso invece verificare se la biblioteca pubblica di base può ora occupare anche nuovi ambiti, non ancora sperimentati.

Si è trattato a volte anche solo di un esercizio, cioè di imparare a pensare alla biblioteca come a un'azienda, che debba quindi sottostare a tutte le leggi, spesso feroci, che determinano la sua sopravvivenza sul mercato.

Grande importanza si è data quindi al concetto economico di innovazione, cioè al fatto che le risorse, anche quando scarse, possono essere usate con tecniche e metodologie che ne moltiplicano l'utilità. L'"esercizio" non è stato fine a se stesso, poiché prima o poi, soprattutto in situazioni di crisi economica, forse ci si troverà costretti a concludere davvero la metamorfosi da ente pubblico ad azienda privata.

L'attuale livello di attività del Consorzio si innesta sull'importanza della massa critica raggiunta, costituita dall'ampiezza del territorio interessato (288 Kmq), dal numero di abitanti coinvolti (681.000) e dal notevole numero di biblioteche aderenti (37). Il numero degli abitanti non è il solo elemento importante per poter pensare a nuove strategie. Ciò che fa la differenza è probabilmente la forma giuridica innovativa del Consorzio, cioè lo statuto di azienda speciale, che coniuga partecipazione e flessibilità: le regole sono diverse da quelle in vigore nella pubblica amministrazione.

Per quanto concerne gli acquisti, la direzione del Consorzio si sta orientando verso il coordinamento degli acquisti, che si ispiri a due concetti ritenuti fondamentali: l'investimento produttivo e l'acquisto consapevole. Ci si sta domandando quando l'acquisto di un libro, o meglio di un documento, può essere ritenuto un investimento produttivo. Non si può più in alcun modo prescindere dalla doverosa preoccupazione di gestire le risorse in modo economico e funzionale agli interessi del proprio cliente, cioè l'utenza sia reale che potenziale. L'azienda/consorzio, pensando come in un'impresa privata, è consapevole dell'importanza del principio di razionalità economica, prioritario per la sua sopravvivenza: è quindi d'importanza vitale un uso ottimale delle risorse, evitando nel modo più assoluto forme di spreco. Si è così orientata la riflessione dall'acquisto coordinato all'acquisto consapevole, progettando a questo proposito strumenti adatti ad aiutare nella decisione. La scelta ritenuta più opportuna è la progettazione e lo sviluppo di strumenti software, che si richiamino ai "sistemi esperti", intesi come strumenti informatici di ausilio all'assunzione di decisioni. Sarebbero centralizzate solo alcune attività "stupide" rispetto agli acquisti, quali alcune procedure amministrative, il trattamento del libro, la produzione di etichette, cioè la parte meno professionale del lavoro.

Per quanto concerne la catalogazione, si ritiene che i tempi siano maturi per la nascita di un'agenzia anche privata, che effettui la catalogazione delle novità, in collaborazione con distributori librari. Per tutti i documenti che sono in commercio e non sono novità, la rete SBN e altre reti possono supplire al servizio di catalogazione in proprio. Si è inoltre convinti che occorra effettuare una profonda riflessione sull'ambito della catalogazione semantica, rispetto alla produzione di abstracts, all'indicizzazione e alle possibilità innovative che in questi ambiti può offrire l'informatica.

Per quanto concerne la gestione del patrimonio e la sua messa a disposizione, si sta riflettendo sull'applicazione del modello tedesco della biblioteca a tre livelli al territorio del Consorzio e si stanno analizzando le possibilità di distribuzione dei documenti offerti dalla tecnologie. Si sta pensando di far ricorso a strumenti di valutazione che facciano riferimento alla valutazione in itinere.

Per quanto concerne invece i nuovi ambiti in cui il Consorzio sta pensando di sperimentarsi, essi riguardano tre differenti aree:

  • A) Servizi tipici - core business
  • B) Canale avente una duplice articolazione:
    • a) pubblicitario
    • b) di vendita di prodotti e servizi
  • C) Economie di scala e di servizi.

 

Nell'ambito dei servizi tipici (core business) si sta affrontando il tema del reference evoluto, quello della business information e il dibattito sui servizi a pagamento.

Un altro aspetto che si sta prendendo in considerazione è quello della vendita della capacità del Consorzio di organizzare l'informazione ad altri soggetti economici, quali librerie, videoteche, negozi di musica: il Consorzio sta teorizzando di utilizzare le biblioteche aderenti nella loro potenzialità di canale. Si stanno cercando per questo soluzioni amministrative e giuridiche adatte. Quello che può cambiare il grado di interesse dei potenziali collaboratori è la notevole dimensione territoriale assunta dal Consorzio. In questo senso, in continuità con quanto illustrato precedentemente, le biblioteche possono aspirare a raggiungere una dimensione tale da renderle massa critica rilevante ai fini degli investimenti pubblicitari. Che in strutture culturali possano convivere con reciproco vantaggio aspetti "intellettuali" e aspetti "commerciali" è comunque già dimostrato dalla felice esperienza degli shops nei musei e nelle gallerie d'arte.

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