Emanuele Casamassima, la gestione del "dopo alluvione" e il rinnovamento delle biblioteche italiane

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Tiziana Stagi

Abstract

L'articolo commenta la gestione Casamassima della Biblioteca nazionale centrale di Firenze dopo il 4 novembre 1966. La sua azione si è dimostrata particolarmente importante subito dopo l'emergenza, con il piano di rinnovamento che comprendeva, oltre all'indispensabile restauro dei volumi e dell'edificio danneggiato dall'alluvione, molti altri aspetti della biblioteca. Per ognuno di essi Casamassima aveva prospettato due linee di azione inerenti la risistemazione e la ristrutturazione, con risultati che sarebbero potuti essere innovativi per tutte le biblioteche italiane.
Pochi progetti vennero realmente avviati, soprattutto per la cooperazione internazionale e alcuni interventi di Comitati di solidarietà. Nel 1967 Casamassima invocò invano una "legge speciale" per la biblioteca che facesse fronte alle necessità finanziarie, tecniche e di personale per una programmazione a lungo termine. I numerosi ostacoli al suo piano e alcuni eventi particolari provocarono le dimissioni di Casamassima da direttore della biblioteca, che abbandonò la carriera di bibliotecario il 1° settembre 1970.

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