La valutazione della biblioteca pubblica: problematiche e strumenti di misurazione dell'impatto culturale, sociale ed economico

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Roberto Ventura

Abstract

Nella letteratura professionale si sta configurando un'attenzione crescente al tema dell'impatto sociale delle biblioteche, con particolare enfasi sul settore della pubblica lettura: si tratta di un'area d'indagine che al momento sembra connessa in modo particolare alla funzione dirigenziale dei servizi bibliotecari e alle relazioni che intercorrono tra questa e gli interlocutori politici, ma che presenta ripercussioni sul piano più squisitamente teorico degli effetti sociali e culturali che una biblioteca può produrre. La biblioteca è interessata a portare alla luce i valori e i significati che essa presenta agli occhi dell'uomo della strada, dei governi locali, in generale dei possibili stakeholder, per legittimare da una parte la propria esistenza e per dimostrare dall'altra le ricadute culturali, sociali, economiche che i suoi servizi producono nell'ambito della comunità di riferimento: tali valori e significati possono assumere un ruolo importante nella elaborazione della missione bibliotecaria, della funzione e dell'immagine che una biblioteca sceglie di perseguire sotto il profilo pubblico, e possono risultare utili per affrontare questioni di politica interna all'ente di appartenenza (particolarmente per quanto riguarda l'assegnazione di risorse finanziarie), per la selezione delle priorità e dello stile promozionale, per affinare la politica di gestione delle raccolte, per calibrare i diversi obiettivi di servizio, per far sì che l'offerta bibliotecaria sia sempre più efficacemente vicina alla domanda.
Interrogarsi sul bilancio sociale ed economico delle biblioteche significa interrogarsi anche sul ruolo che queste, i bibliotecari e la professione assumono, con possibili ripercussioni sulle metodologie di insegnamento accademico della biblioteconomia e della formazione professionale del bibliotecari.
Lo studio dell'impatto sociale ci induce a riflettere anche attorno a un'altra questione: la biblioteca deve ricoprire in prima persona un ruolo di fautore di politica culturale o deve limitarsi a inquadrare la sua missione e la propria azione all'interno delle finalità dell'ente di appartenenza, agendo come organo strumentale e devolvendo solo a quest'ultimo il compito di elaborare in modo propositivo una politica culturale?

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