Solo i bibliotecari usano i thesauri, ovvero un'indagine sull'uso delle risorse elettroniche in una biblioteca di ricerca
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Abstract
Con lo sviluppo e la crescita quantitativa e qualitativa dell'informazione disponibile in rete, il ruolo tradizionale del bibliotecario sembra talvolta essere messo in discussione. Gli utenti hanno infatti spesso la percezione di poter trovare in rete "tutto, facilmente e subito", di poter accedere all'informazione finale senza bisogno di alcuna mediazione. Tale fenomeno, detto della "disintermediazione", se da una parte è certamente visto con favore dalla maggior parte dei ricercatori, dall'altra rischia di mettere in discussione la qualità dei risultati ottenuti tramite strategie di ricerca non corrette o poco mirate.
Nel tempo la disintermediazione ha profondamente modificato il comportamento degli utenti nella ricerca e nell'utilizzo delle risorse elettroniche, da una parte conferendo loro una maggiore dimestichezza nell'uso del computer e nella consultazione dei diversi strumenti informativi (repertori di periodici elettronici, basi dati, OPAC ecc.), dall'altra consolidando in queste attività alcune "cattive" abitudini.
Sulla base di tali considerazioni, questo lavoro propone un'analisi dell'uso, da parte dei ricercatori dell'Istituto superiore di sanità (ISS), di alcune risorse elettroniche messe a disposizione dalla Biblioteca: una selezione di basi dati in ambito biomedico, sia bibliografiche che full text, in formato OVID; l'Emeroteca virtuale (EV), messa a disposizione dal Caspur (Consorzio interuniversitario per le applicazioni di supercalcolo per università e ricerca), che permette l'accesso a un'ampia collezione di periodici elettronici pubblicati da diversi editori scientifici.
Lo studio è basato sull'analisi dei dati relativi all'uso dei periodici elettronici forniti dal Caspur nel periodo 2001-2004 e dei dati relativi all'uso delle basi dati nello stesso periodo elaborati dalla OVID, confrontati con i risultati di un questionario proposto dalla Biblioteca ISS nel 2004 sulle abitudini e strategie di ricerca dei propri utenti.
Lo scopo del lavoro è quello di valutare se e come l'avvento dei periodici elettronici abbia modificato i modelli di comportamento nell'uso delle altre risorse informative elettroniche e misurare il loro eventuale impatto sulla frequentazione della biblioteca.
Nel tempo la disintermediazione ha profondamente modificato il comportamento degli utenti nella ricerca e nell'utilizzo delle risorse elettroniche, da una parte conferendo loro una maggiore dimestichezza nell'uso del computer e nella consultazione dei diversi strumenti informativi (repertori di periodici elettronici, basi dati, OPAC ecc.), dall'altra consolidando in queste attività alcune "cattive" abitudini.
Sulla base di tali considerazioni, questo lavoro propone un'analisi dell'uso, da parte dei ricercatori dell'Istituto superiore di sanità (ISS), di alcune risorse elettroniche messe a disposizione dalla Biblioteca: una selezione di basi dati in ambito biomedico, sia bibliografiche che full text, in formato OVID; l'Emeroteca virtuale (EV), messa a disposizione dal Caspur (Consorzio interuniversitario per le applicazioni di supercalcolo per università e ricerca), che permette l'accesso a un'ampia collezione di periodici elettronici pubblicati da diversi editori scientifici.
Lo studio è basato sull'analisi dei dati relativi all'uso dei periodici elettronici forniti dal Caspur nel periodo 2001-2004 e dei dati relativi all'uso delle basi dati nello stesso periodo elaborati dalla OVID, confrontati con i risultati di un questionario proposto dalla Biblioteca ISS nel 2004 sulle abitudini e strategie di ricerca dei propri utenti.
Lo scopo del lavoro è quello di valutare se e come l'avvento dei periodici elettronici abbia modificato i modelli di comportamento nell'uso delle altre risorse informative elettroniche e misurare il loro eventuale impatto sulla frequentazione della biblioteca.
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