Die edel kunst der truckerey nell'era di Internet: banche dati e digitalizzazione del libro antico in Germania
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Abstract
L'articolo si propone di rendere conto degli sforzi compiuti negli ultimi anni dalla Germania in materia di digitalizzazione ed implementazione di banche dati a carattere storico-umanistico inerenti incunaboli e cinquecentine.
Per ragioni di spazio, sono stati privilegiati i progetti di più recente attuazione forse ancora poco conosciuti rispetto a quelli che, pur essendo ben lungi dall'essere portati a termine, godono di maggior fama.
Se la creazione da parte di Google di una biblioteca universale in Rete ha seminato agitazione anche tra le biblioteche tedesche, il presente articolo dimostra come la Germania nulla abbia da temere in merito all'avvio di un concreto progetto di digitalizzazione nazionale, e tanto meno da invidiare agli altri Paesi in termini di risorse investite e sforzi fatti per valorizzare i prodotti più nobili dell'arte della stampa con le odierne tecnologie.
Sono stati descritti sia progetti di singole biblioteche sia iniziative nate dal coinvolgimento di più istituzioni, nei cui locali si conserva un patrimonio bibliografico di inestimabile valore che le rende a tutti gli effetti bibliothecae illustres.
Considerato l'oggetto dell'articolo, non poteva poi mancare un riferimento all'organo che da anni promuove progetti di digitalizzazione retrospettiva del patrimonio conservato nelle biblioteche tedesche: la Deutsche Forschungsgemeinschaft.
Di ciascuno dei circa venti progetti esposti è stata tentata una ricostruzione il più possibile puntuale delle fasi che ne hanno decretato la nascita e contraddistinto lo sviluppo, oltre che un'analisi delle modalità di interrogazione delle singole banche dati. L'articolo si chiude con un elenco di siti web e portali in lingua tedesca dedicati al libro antico, da utilizzare come valido punto di partenza per accedere ad altre risorse non soltanto di area germanica.
Visti i risultati ottenuti fino ad oggi, c'è da credere che l'iniziativa promossa dalla DFG di creare un portale interamente dedicato agli incunaboli in cui riunire e rendere liberamente disponibili per la consultazione le riproduzioni in digitale degli esemplari conservati nelle biblioteche per una ricostruzione “virtuale” di un'edizione del XV secolo, non deluderà sicuramente le aspettative di molti.
Per ragioni di spazio, sono stati privilegiati i progetti di più recente attuazione forse ancora poco conosciuti rispetto a quelli che, pur essendo ben lungi dall'essere portati a termine, godono di maggior fama.
Se la creazione da parte di Google di una biblioteca universale in Rete ha seminato agitazione anche tra le biblioteche tedesche, il presente articolo dimostra come la Germania nulla abbia da temere in merito all'avvio di un concreto progetto di digitalizzazione nazionale, e tanto meno da invidiare agli altri Paesi in termini di risorse investite e sforzi fatti per valorizzare i prodotti più nobili dell'arte della stampa con le odierne tecnologie.
Sono stati descritti sia progetti di singole biblioteche sia iniziative nate dal coinvolgimento di più istituzioni, nei cui locali si conserva un patrimonio bibliografico di inestimabile valore che le rende a tutti gli effetti bibliothecae illustres.
Considerato l'oggetto dell'articolo, non poteva poi mancare un riferimento all'organo che da anni promuove progetti di digitalizzazione retrospettiva del patrimonio conservato nelle biblioteche tedesche: la Deutsche Forschungsgemeinschaft.
Di ciascuno dei circa venti progetti esposti è stata tentata una ricostruzione il più possibile puntuale delle fasi che ne hanno decretato la nascita e contraddistinto lo sviluppo, oltre che un'analisi delle modalità di interrogazione delle singole banche dati. L'articolo si chiude con un elenco di siti web e portali in lingua tedesca dedicati al libro antico, da utilizzare come valido punto di partenza per accedere ad altre risorse non soltanto di area germanica.
Visti i risultati ottenuti fino ad oggi, c'è da credere che l'iniziativa promossa dalla DFG di creare un portale interamente dedicato agli incunaboli in cui riunire e rendere liberamente disponibili per la consultazione le riproduzioni in digitale degli esemplari conservati nelle biblioteche per una ricostruzione “virtuale” di un'edizione del XV secolo, non deluderà sicuramente le aspettative di molti.
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