Una DTD XML per FRBR

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Giovanna Granata

Abstract

La recente introduzione da parte di W3C dell'eXstensible Markup Language (XML) e la fortuna che fin dalla sua comparsa esso ha incontrato hanno dato luogo ad una molteplicità di progetti in campi tra loro assai diversi. Oltre alla strutturazione dei documenti, settore per cui è stato originariamente pensato, il linguaggio infatti, in virtù delle sue potenzialità sintattiche, è ormai ampiamente diffuso per numerosi altri impieghi, dalla progettazione di data base fondata sull'uso di DTD (Document Type Definition) e XML Schema per l'impostazione della loro architettura interna, alla verifica della completezza e correttezza dei file dati mediante funzionalità di controllo e di validazione della loro struttura, fino alla definizione di formati logici di trasmissione dati che sfruttano XML come semplice supporto strutturale: la possibilità di articolare l'informazione secondo schemi complessi, rigorosamente annidati grazie all'uso di marcatori di inizio e fine campo, infatti, consente di rappresentare ampie classi di dati in maniera relativamente semplice.
È proprio con riferimento a quest'ultimo aspetto, quello della trasmissione dati, che anche in campo bibliotecario sono stati condotti diversi esperimenti legati, in modo particolare, alle problematiche dell'interscambio bibliografico e alla necessità di superare le limitazioni che le tradizionali implementazioni dei formati MARC hanno progressivamente mostrato nel nuovo scenario della comunicazione globale e della interoperabilità dei dati che si accompagnano alla diffusione di Internet.
In effetti l'introduzione di XML sebbene comporti alcuni vantaggi rispetto ai formati originali, continua però a presentarsi con un basso valore aggiunto, nella misura in cui mantiene la loro struttura generale, continuando pertanto a riprodurne gli stessi vincoli.
L'ipotesi che si intende verificare nell'articolo è quella di utilizzare il modello FRBR per la costruzione di questo nuovo formato. Quello che si propone è la costruzione di una DTD per FRBR, implementata in riferimento al modello astratto, pur nella consapevolezza che in vista della sua applicazione concreta al trattamento del materiale catalografico debbano preliminarmente essere effettuate alcune scelte operative. In particolare per come è costruito FRBR, il cui obiettivo primario non è propriamente quello di specificare un formato di gestione dati, è evidente che in esso non sono fissati limiti alle possibilità di interconnessione dei dati, mentre nell'ipotesi di un suo impiego pratico diventa necessario delimitare da una parte i “confini” del record, dall'altra i confini tra le entità stesse: a quale livello di complessità spingersi nel comprendere le diverse relazioni descritte dallo studio e dove fissare il limite per cui da espressioni diverse di una stessa opera si passa ad opere tra loro diverse? Queste sono solo alcune delle domande che sono state poste da chi ha verificato l'utilizzabilità del modello a fini catalografici: ad esse la proposta presentata non intende offrire una soluzione definitiva, affrontando preliminarmente soltanto l'analisi degli aspetti strutturali che sottostanno alla traduzione del modello stesso in XML. Eventuali modifiche alla DTD potranno essere discusse in seguito alla definizione di opportune modalità di impiego.

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