Con Robert Darnton nella giungla del digitale

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Alberto Petrucciani

Abstract

Il libro di Robert Darnton The case for books, ora pubblicato in italiano come Il futuro del libro (Milano: Adelphi, 2011), pur con il suo limite di essere una raccolta di articoli scritti nell’arco di dieci anni su fenomeni in rapida evoluzione, comunica il senso e l’amore per la ricerca, e quindi per il libro e per le biblioteche, e indica una strada convincente e percorribile per le biblioteche di ricerca oggi.

I due temi più attuali che Darnton affronta sono Google Books e la digitalizzazione di massa da una parte, l’accesso aperto ai risultati della ricerca scientifica dall’altra.
Darnton è oggi il portavoce più autorevole di chi ritiene che non si debba assistere passivamente alla trasformazione della prospettiva dell’accesso in forma digitale a distanza, per tutti, a libri e periodici del passato, in un “pacchetto” di accessi a pagamento gestito da un’unica impresa in regime di monopolio. Una situazione analoga, ma peggiore, di quella attuale dell’accesso ai "pacchetti" di periodici elettronici. Ha quindi lanciato l’idea di costruire una «biblioteca digitale nazionale, o Digital Public Library of America», «costituita da tutti i libri delle più grandi biblioteche di ricerca, accessibile gratuitamente all’intera cittadinanza, anzi, a tutto il mondo». Il progetto ha ricevuto molte adesioni ed è ora in corso di elaborazione.

Nella “giungla del digitale” in cui viviamo, in cui realizzazioni importanti sono poco conosciute mentre altre godono di una propaganda martellante e poco attendibile, occorre un atteggiamento più vigile, critico e attivo. Per l’Italia, l’esigenza più urgente è quella di poter individuare rapidamente quanto è già disponibile per tutti in forma digitale, e la soluzione più semplice ed efficace sarebbe quella di registrarlo nei grandi cataloghi nazionali (SBN, ACNP). La cooperazione tra le biblioteche è lo strumento migliore per facilitare l’accesso alle risorse digitali già disponibili e quindi per individuare e aggiungere il materiale di maggiore interesse non ancora digitalizzato.

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