Prestito interbibliotecario e document delivery all'Università di Trento: evoluzione di un servizio

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Paolo Bellini

Abstract

Come ormai quasi ovunque in Italia, anche presso la Biblioteca dell'Università di Trento i servizi di prestito interbibliotecario e di fornitura di articoli in fotocopia o altri formati hanno avuto in questi ultimi anni un forte incremento.

Se si può dire che presso questa biblioteca il prestito interbibliotecario sia sempre stato effettuato, solo da pochi anni, e precisamente dal 1993, ad esso è riservato uno specifico settore della biblioteca, un settore che cura anche il servizio di informazioni bibliografiche e di assistenza alla ricerca in linea. Questi servizi sono stati recentemente molto influenzati nelle modalità di gestione dall'uso dei nuovi strumenti che la rete mette a disposizione dei bibliotecari. Del resto, la decisione di rendere consultabile in rete il Catalogo bibliografico trentino ha portato a un veloce e significativo incremento delle richieste di fotocopie e prestiti.

Nessuno può negare che in Italia, se si escludono le agenzie che offrono il loro servizio dietro pagamento, ciò che fa funzionare il prestito interbibliotecario sia in ultima analisi la gentilezza e la volontà di efficienza del singolo bibliotecario.

Nel corso del 1995, e in attuazione di una norma dello statuto dell'ateneo trentino, si è cominciato a tariffare il servizio, stabilendo un costo di L. 8000 per ogni richiesta giunta a buon fine. L'utente paga al momento di ritirare le fotocopie dell'articolo o il libro giunto con il prestito interbibliotecario. Le norme generali per il funzionamento del servizio sono state ricavate principalmente dalle raccomandazioni dell'IFLA. L'importo è stato fissato calcolando la spesa media necessaria per espletare ogni richiesta, detraendo da essa i costi postali, coperti da un apposito ufficio che cura il servizio per l'intero ateneo. Fissare un costo medio è servito a non penalizzare quegli studenti che per la natura stessa della loro ricerca sono costretti a rivolgersi a biblioteche che impongono tariffe più alte. In un primo momento si è deciso di escludere dal pagamento professori e ricercatori, perché questi utenti non pagano normalmente di tasca propria ma con fondi destinati alla ricerca, messi a disposizione sempre dall'università. L'incremento delle richieste ha portato tuttavia a concludere che è meglio estendere la norma anche al personale docente, se non altro per la funzione responsabilizzante che essa ha. Si è cercato inoltre di ridurre i tempi di attesa dell'utente, quantificabili in circa venti giorni.

L'ultimo passo compiuto sulla strada del miglioramento dell'efficienza del servizio è stato quello di automatizzarne la gestione, tramite un programma approntato appositamente con il software Access e che prevede la possibilità di utilizzare cinque moduli di richiesta di prestito e fotocopie. Un grande vantaggio dell'introduzione di questo sistema automatizzato di gestione consiste nella possibilità che esso offre di ricavare in modo semplice e non troppo laborioso dati statistici utili per valutare l'efficienza del servizio e i suoi costi.

Gli obiettivi da perseguire per permettere un ulteriore miglioramento del document delivery si possono individuare nella creazione di cataloghi unificati almeno a livello nazionale di monografie e periodici, integrati a pacchetti per la gestione del servizio sul modello delle migliori realizzazioni già esistenti, nell'unificazione delle modalità di pagamento, che deve potersi eseguire attraverso snelle procedure, e, infine, nel coordinamento delle politiche degli acquisti sia fra le biblioteche universitarie sia fra biblioteche di enti diversi.

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