Struttura e infrastrutture della biblioteca universitaria nell'era digitale: tendenze in atto

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Paolo Bellini

Abstract

La Biblioteca universitaria di Trento ha attivato un progetto per l'applicazione dello standard ISO 11620 Library performance indicators. L'indicatore per la misurazione della user satisfaction si basa su un questionario inviato a un campione rappresentativo di utenti. I risultati emersi dal questionario mostrano che gli aspetti più criticati del servizio sono quelli legati alla scarsità e all'irrazionalità degli spazi della biblioteca e dimostrano che l'utente, anche se è abituato a non lamentarsi, percepisce chiaramente tali carenze.

Anche se negli ultimi tempi si è molto discusso sulla necessità di creare servizi basati sul formato elettronico, in effetti il bisogno di spazi reali resta impellente, poiché la mancanza di spazi si rivela come un ostacolo quasi insormontabile per il miglioramento della qualità di numerosi servizi.

Il ruolo delle biblioteche sta cambiando ed è necessario chiedersi come questo mutamento si rifletta sulla necessità di spazi, dal punto di vista della quantità e della tipologia.

Il primo cambiamento è che le tre principali aree della biblioteca (spazi per libri, riviste e altri media; spazi per i cataloghi; spazi per gli utenti e per il personale), tradizionalmente separate, oggi tendono a fondersi. In secondo luogo, la biblioteca non è più un'entità autonoma e a sé stante ma uno fra i molti attori nel complesso mondo dell'informazione. Ne consegue che la capacità della biblioteca di connettersi col mondo esterno assume maggiore importanza. Questa capacità dipende in gran parte dalla qualità delle infrastrutture elettroniche e dall'organizzazione della biblioteca. L'impossibilità di prevedere quali saranno gli sviluppi tecnologici futuri impone che la biblioteca sia flessibile, sia dal punto di vista organizzativo sia nello spazio. Per il momento è certo che la necessità di spazi per l'uso del computer continuerà ad aumentare. La nuova biblioteca si connota anche per i comportamenti organizzativi amichevoli nei confronti dell'utente e la stretta interazione utenti/personale. Infine un'ampia gamma di nuovi media viene ad affiancare i media tradizionali, con conseguenze non solo sul trattamento ma anche sulla conservazione del materiale.

Il modello di biblioteca che maggiormente si attaglia a queste caratteristiche e anzi ha contribuito a definirle è quello del learning centre, diffuso specialmente in Inghilterra.

Il contributo della committenza e del management dell'Ateneo nella costruzione di una nuova biblioteca si concretizza innanzitutto nell'analisi dei bisogni e degli scopi ai quali l'edificio deve rispondere. Anche per quanto riguarda il dimensionamento dell'edificio il coinvolgimento dei bibliotecari è determinante, perché i parametri fondamentali che determinano i bisogni di spazio sono l'entità della collezione e il suo prevedibile incremento negli anni, la numerosità dell'utenza e le diverse esigenze dei vari gruppi di utenti, la varietà degli spazi funzione e infine i rapporti che fra questi spazi devono sussistere. Una buona base di partenza per quest'opera di raccolta di dati e di approfondimento della mission della biblioteca può essere l'applicazione di standard per la misurazione della performance.

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