L'edilizia delle biblioteche universitarie: appunti per il futuro prossimo

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Sandra Di Majo

Abstract

Non pochi sono gli interrogativi che si pongono relativamente agli sviluppi dell'edilizia bibliotecaria nel prossimo futuro. Se è difficile pensare a un generale rapido passaggio alla biblioteca virtuale, è però certo che le biblioteche si trovano oggi di fronte al difficile compito di organizzare la convivenza e l'integrazione tra strumenti, procedure, usi tradizionali e opportunità offerte dalle innovazioni tecnologiche.

Sia pure ad un ritmo inferiore rispetto al passato, la documentazione a stampa continua però a crescere, e le biblioteche continuano ad acquistarla anche se parallelamente devono rendere accessibile quella disponibile su altri supporti. Si registra certamente un aumento dell'utenza remota, ma altrettanto reale è l'aumento del pubblico locale che guarda ancora alla biblioteca come al luogo più appropriato per lo studio individuale e di gruppo, per la ricerca, per la lettura. Si sta gradualmente affermando il lavoro a distanza, ma per le biblioteche il problema oggi più urgente è quello di riesaminare la validità dei diversi modelli di organizzazione interna del lavoro alla luce delle trasformazioni conseguenti all'informatizzazione.

I progetti architettonici (relativi ad una nuova sede o al riadattamento di edifici storici) e l'organizzazione degli spazi per le collezioni, il pubblico e il personale devono tenere conto di questi dati e di questa maggiore complessità. Ancor più che in passato, quello che si richiede oggi agli edifici destinati a biblioteca è una reale funzionalità; l'attenzione ad esigenze anche molto diversificate del pubblico; maggior cura per le condizioni ambientali in cui il lavoro si svolge; la capacità di adattamento alle trasformazioni.

Obiettivi in genere più facilmente realizzabili in una nuova costruzione che non riadattando edifici storici. Un'alternativa, quest'ultima, da non respingere però a priori: molte valide ragioni possono invece sostenerla e non pochi esempi ne dimostrano la pratica realizzabilità.

SANDRA DI MAJO, Biblioteca della Scuola normale superiore di Pisa, piazza dei Cavalieri 7, 56126 Pisa.

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