Riconoscimento del profilo professionale del bibliotecario documentalista in sanità
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Abstract
In gran parte del mondo industrializzato la figura del bibliotecario documentalista biomedico è ampiamente valorizzata. Dimostrazione di ciò è che l'IFLA ha una sezione dedicata alle biblioteche delle Scienze Biologiche, che la MLA, sia negli USA che in tutto il resto del mondo, è un riferimento per coloro che operano in campo sanitario e che l'EAHIL, in Europa, si adoperi per creare una rete europea tra le biblioteche biomediche.
In Italia l'associazione di riferimento per i bibliotecari di tutte le tipologie è l'AIB, mentre l'AIDA è l'associazione per la documentazione avanzata. Il Ministero della Salute svolge inoltre un ruolo di sostegno per le biblioteche degli enti di Ricerca Biomedica (IRCCS).
Nel 2000 è nata l'associazione BDS con l'intento di evidenziare le peculiarità del lavoro svolto dai bibliotecari documentalisti biomedici a favore della comunità scientifica e dei pazienti. Nell'articolo sono ricordati i risultati del censimento nazionale delle biblioteche biomediche del 2002, che ha rilevato l'eterogeneità negli inquadramenti del personale che svolge analogo servizio.
L'articolo vuole far emergere le finalità, l'ambito d'applicazione della professione ed i compiti attribuiti (e non riconosciuti giuridicamente) ai professionisti dell'informazione. Le autrici, quindi, propongono un profilo professionale omogeneo per tutti i bibliotecari documentalisti biomedici dipendenti dal SSN evidenziandone gli aspetti più indicativi e le abilità necessarie per esercitare questa professione. Si afferma che attualmente in Italia non sono previsti iter accademici che rispondano alla specificità del ruolo rivestito dal bibliotecario documentalista biomedico. Dovrebbero esistere piani di studio in grado di formare un competente professionista dell'informazione in campo sanitario, che approfondiscano anche materie di tipo sanitario e nozioni di metodologia della ricerca biomedica.
Un'ultima parte dell'articolo riguarda la possibilità, per il personale che attualmente opera all'interno del SSN e svolge le specifiche funzioni di bibliotecario documentalista biomedico, di essere inquadrato nel profilo professionale adeguato. Le autrici auspicano che la creazione di una nuova figura professionale giuridicamente riconosciuta tuteli tutti coloro che finora hanno affrontato tale professione facendosi carico personale della propria formazione, spesso senza poter usufruire di percorsi già consolidati e di provata efficacia.
In Italia l'associazione di riferimento per i bibliotecari di tutte le tipologie è l'AIB, mentre l'AIDA è l'associazione per la documentazione avanzata. Il Ministero della Salute svolge inoltre un ruolo di sostegno per le biblioteche degli enti di Ricerca Biomedica (IRCCS).
Nel 2000 è nata l'associazione BDS con l'intento di evidenziare le peculiarità del lavoro svolto dai bibliotecari documentalisti biomedici a favore della comunità scientifica e dei pazienti. Nell'articolo sono ricordati i risultati del censimento nazionale delle biblioteche biomediche del 2002, che ha rilevato l'eterogeneità negli inquadramenti del personale che svolge analogo servizio.
L'articolo vuole far emergere le finalità, l'ambito d'applicazione della professione ed i compiti attribuiti (e non riconosciuti giuridicamente) ai professionisti dell'informazione. Le autrici, quindi, propongono un profilo professionale omogeneo per tutti i bibliotecari documentalisti biomedici dipendenti dal SSN evidenziandone gli aspetti più indicativi e le abilità necessarie per esercitare questa professione. Si afferma che attualmente in Italia non sono previsti iter accademici che rispondano alla specificità del ruolo rivestito dal bibliotecario documentalista biomedico. Dovrebbero esistere piani di studio in grado di formare un competente professionista dell'informazione in campo sanitario, che approfondiscano anche materie di tipo sanitario e nozioni di metodologia della ricerca biomedica.
Un'ultima parte dell'articolo riguarda la possibilità, per il personale che attualmente opera all'interno del SSN e svolge le specifiche funzioni di bibliotecario documentalista biomedico, di essere inquadrato nel profilo professionale adeguato. Le autrici auspicano che la creazione di una nuova figura professionale giuridicamente riconosciuta tuteli tutti coloro che finora hanno affrontato tale professione facendosi carico personale della propria formazione, spesso senza poter usufruire di percorsi già consolidati e di provata efficacia.
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