Le biblioteche degli scrittori,
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Abstract
Le biblioteche degli scrittori conservate nelle biblioteche pubbliche si configurano come raccolte o collezioni speciali, perché vengono a costituire unità distinte dai fondi generali, perché spesso comprendono documenti di tipologia e natura diversa che formano un insieme coerente e significativo ed infine perché sono prevalentemente destinate ad un'utenza ristretta di specialisti e ricercatori.
In alcuni casi queste raccolte giungono nelle biblioteche pubbliche unitamente all'archivio delle carte dello scrittore e questa condizione consente di individuare più facilmente legami e rimandi fra carte e volumi e di evidenziare delle une e degli altri le contestualizzazioni che permettono di interpretare, descrivere e quindi valorizzare correttamente tutti i documenti non solo in relazione alla loro natura, tipologia, supporto e tecnica di produzione, ma anche alla luce dei vincoli che li legano fra loro a formare un complesso organico, un solo "documento unitario che non va alterato". I libri, scelti, letti, accolti o anche "subiti" dallo scrittore quando li ha ricevuti in omaggio, hanno in qualche modo cambiato status, diventando, da pubblicazioni, carte personali e quindi il trattamento catalografico dovrà comprendere anche la descrizione puntuale delle tracce d'uso (annotazioni, correzioni, aggiunte, sottolineature, postille e altri segni di lettura) così come dei segni di appartenenza (ex libris, ex dono, dediche manoscritte e rilegature particolari) e degli inserti conservati fra le pagine (appunti, ritagli, lettere e biglietti, cartoline, fotografie, ecc.) offrendo a storici e filologi elementi utili alla ricostruzione della "lettura d'autore" dei testi che ne recano traccia, ma anche del contesto intellettuale e socio-culturale all'interno del quale si sono articolate la vita e l'attività dello scrittore.
Il trattamento descrittivo e catalografico della biblioteca-archivio di uno scrittore dovrebbe essere realizzato all'insegna del superamento della separatezza fra banca dati bibliografica e descrizione archivistica, puntando su interconnessioni significative come il soggetto produttore descritto secondo lo standard ISAAR(CPF) allo scopo di fornire le informazioni "di contesto".
Nelle problematiche connesse alla gestione delle biblioteche degli scrittori rientrano anche adeguate attività conservative, poiché spesso vi sono volumi che costituiscono rare testimonianze della produzione più importante e rappresentativa dell'editoria contemporanea, come plaquette, libri d'artista, prime edizioni caratterizzate da copertine originarie, volumi con sovraccoperte e fascette editoriali, cedole di acquisto librario, pubblicità e schede editoriali. Infine, l'accesso da parte del pubblico a questi volumi, che molto di frequente conservano fra le pagine documenti autografi può implicare la necessità che la biblioteca pubblica adotti tutte quelle procedure che di norma si applicano nella gestione degli archivi privati. In particolare, gli utenti dovranno essere informati circa il rispetto della legislazione vigente in materia di tutela del diritto d'autore e di diritto alla riservatezza degli autori ancora in vita o dei loro eredi.
In alcuni casi queste raccolte giungono nelle biblioteche pubbliche unitamente all'archivio delle carte dello scrittore e questa condizione consente di individuare più facilmente legami e rimandi fra carte e volumi e di evidenziare delle une e degli altri le contestualizzazioni che permettono di interpretare, descrivere e quindi valorizzare correttamente tutti i documenti non solo in relazione alla loro natura, tipologia, supporto e tecnica di produzione, ma anche alla luce dei vincoli che li legano fra loro a formare un complesso organico, un solo "documento unitario che non va alterato". I libri, scelti, letti, accolti o anche "subiti" dallo scrittore quando li ha ricevuti in omaggio, hanno in qualche modo cambiato status, diventando, da pubblicazioni, carte personali e quindi il trattamento catalografico dovrà comprendere anche la descrizione puntuale delle tracce d'uso (annotazioni, correzioni, aggiunte, sottolineature, postille e altri segni di lettura) così come dei segni di appartenenza (ex libris, ex dono, dediche manoscritte e rilegature particolari) e degli inserti conservati fra le pagine (appunti, ritagli, lettere e biglietti, cartoline, fotografie, ecc.) offrendo a storici e filologi elementi utili alla ricostruzione della "lettura d'autore" dei testi che ne recano traccia, ma anche del contesto intellettuale e socio-culturale all'interno del quale si sono articolate la vita e l'attività dello scrittore.
Il trattamento descrittivo e catalografico della biblioteca-archivio di uno scrittore dovrebbe essere realizzato all'insegna del superamento della separatezza fra banca dati bibliografica e descrizione archivistica, puntando su interconnessioni significative come il soggetto produttore descritto secondo lo standard ISAAR(CPF) allo scopo di fornire le informazioni "di contesto".
Nelle problematiche connesse alla gestione delle biblioteche degli scrittori rientrano anche adeguate attività conservative, poiché spesso vi sono volumi che costituiscono rare testimonianze della produzione più importante e rappresentativa dell'editoria contemporanea, come plaquette, libri d'artista, prime edizioni caratterizzate da copertine originarie, volumi con sovraccoperte e fascette editoriali, cedole di acquisto librario, pubblicità e schede editoriali. Infine, l'accesso da parte del pubblico a questi volumi, che molto di frequente conservano fra le pagine documenti autografi può implicare la necessità che la biblioteca pubblica adotti tutte quelle procedure che di norma si applicano nella gestione degli archivi privati. In particolare, gli utenti dovranno essere informati circa il rispetto della legislazione vigente in materia di tutela del diritto d'autore e di diritto alla riservatezza degli autori ancora in vita o dei loro eredi.
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