Il reference che verrà

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Anna Galluzzi

Abstract

In Italia si assiste a un rinnovato interesse nei confronti delle problematiche del reference, che mette in evidenza l'esigenza di confrontarsi con sfide e soluzioni nuove che il nuovo contesto digitale propone con forza.
Dopo una prima fase in cui la nascita delle reti telematiche e la diffusione di Internet avevano creato l'impressione di annullare la necessità della mediazione nella ricerca, in un secondo momento, di fronte al sovraccarico di informazione distribuita via rete, si sono nuovamente imposte la necessità di effettuare una selezione, riorganizzazione e valutazione delle risorse e dei contenuti informativi del Web, la funzione della biblioteca di tramite per l'accesso alle risorse a pagamento, l'esigenza crescente di figure di specialisti nella ricerca dell'informazione. Tale rinnovata consapevolezza ha riportato in primo piano i compiti di mediazione informativa della biblioteca.
Il futuro del reference dovrà essere considerato, pensato e definito digitale.
In particolare si assiste a uno spostamento progressivo del fuoco del reference dalla ricerca individuale dell'utente all'assistenza del bibliotecario nella ricerca, quindi all'apprendimento conoscitivo degli strumenti, delle strategie e dei linguaggi di ricerca da parte degli utenti, infine alla progettazione di attività formative tout-court preliminari a qualsivoglia attività di ricerca. Le tecnologie digitali offrono dunque alle biblioteche la possibilità di un'interpretazione estensiva del reference che affianca l'utente in tutto il percorso formativo-informativo.
Si assiste inoltre a una tendenza sempre più collaborativa e cooperativa del servizio. In Italia vi è un approccio nuovo, che vede il reference virare da una situazione di volontarismo e casualità di modelli organizzativi a un livello di strutturazione molto elevato.
L'esperienza di SegnaWeb, un virtual reference desk collaborativo, costituisce la prima e la più semplice delle forme di reference digitale.

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