Le giornate di studio del Coordinamento nazionale delle biblioteche di architettura rappresentano sin dalla prima edizione, nel 1994, un importante momento di aggiornamento e confronto per le strutture che operano nello specifico campo dell'informazione di architettura e urbanistica.
"Organizzate per migliorare le tecniche operative e di ricerca per bibliotecari e documentalisti che operano nel campo dell'architettura", come riportato nella pagina Web dell'Associazione, si incentrano ogni volta su un tema di attualità che riveste particolare interesse per la comunità dei professionisti che lavorano in questo ambito disciplinare. L'edizione 1999, la sesta della serie, è stata ospitata dall'Università di Catania nella sua prestigiosa sede del Monastero dei Benedettini: felicemente uniti la "circostanza geografica" e lo spunto per l'argomento in discussione. Accomunati oggi, oltre che dalla disciplina, anche dalle possibilità delle nuove tecnologie, per un "villaggio globale mediterraneo dell'architettura" sono intervenuti infatti relatori di altri paesi o regioni che si affacciano sul Mediterraneo (Catalogna, Francia, Grecia, Malta, oltre all'Italia) presentando una panoramica di esperienze e progetti tutti volti alla moltiplicazione della fruizione e dell'accesso per un'utenza sempre più vasta. I confini nazionali, le barriere linguistiche perdono progressivamente importanza nei confronti della organizzazione delle informazioni e della loro accessibilità: una tendenza che si constata in ogni disciplina, ed anche l'architettura non fa eccezione.
Gli interventi si sono articolati in tre sessioni: la prima, dedicata alle attività dei soci e in particolare al trattamento delle immagini; la seconda, centrata sulle biblioteche di architettura nei paesi dell'area mediterranea; la terza ha invece illustrato i progetti cooperativi tra soci CNBA attualmente in corso. L'intervento iniziale di Francesco di Giuseppe, Fotografia e architettura: gestione e catalogazione di immagini digitali, presenta una efficace sintesi dei problemi relativi alle immagini fotografiche, supporto indispensabile nel campo dell'architettura e dell'urbanistica. Negli ultimi anni questo tipo di materiali ha visto una crescita di interesse per quanto riguarda tentativi e proposte di standardizzazione, sia nazionali che internazionali, sia per la catalogazione in sé che per la collegata fruizione digitale, e le connesse problematiche di conservazione e image retrieval: vengono confrontati diversi schemi, realizzazioni e progetti in corso, con ampia e aggiornata bibliografia nelle note.
Anche il successivo intervento di Maria Leonardi, Iconografia del Colosseo, partendo da un progetto specifico come la digitalizzazione di un archivio di immagini dell'Anfiteatro Flavio, spazia a comprendere una panoramica più ampia di analoghe iniziative, in Italia e in Europa. Diverso l'approccio del terzo intervento, di Marisa Scarso e Giuliana Baso, Viaggio nel Mediterraneo orientale attraverso la cartografia del XV e XVI secolo: carte nautiche, portolani e isolari (dedicati alla descrizione delle sole isole, a differenza dei normali portolani) sono fonti essenziali soprattutto alla ricerca storica e geografica, ma per la ricchezza dei dettagli spesso riportati si prestano al collegamento con l'iconografia dei luoghi: in particolare allo IUAV è stata scelta l'isola di Creta, per la sua importanza strategica all'interno dello Stato veneziano.
La seconda sessione ha visto l'illustrazione della realizzazione di tre biblioteche di architettura nel bacino del Mediterraneo: la nuova biblioteca della Facoltà di Architettura di Malta, l'ampliamento della Biblioteca di architettura dell'Università tecnica nazionale di Atene e la ristrutturazione dei servizi della Scuola tecnica superiore di architettura di Barcellona. Tre livelli diversi di problematiche (partire da zero, ampliare, ripensare funzioni e modi) che non sono certo nuove nel panorama professionale italiano, ma che apportano comunque l'esperienza di realtà geografiche a noi vicine, ma conosciute poco e superficialmente. La terza ed ultima parte del programma ha riguardato i progetti dei soci CNBA, tutti a forte connotazione cooperativa. La costituzione di un'associazione come AAA/Italia, presentata da Anna Tonicello, riempie un vuoto sentito: i problemi riguardanti gli archivi di architettura, cioè degli architetti contemporanei, sono certamente diversi da quelli delle biblioteche, ma tra i più vicini e pertinenti alla documentazione dell'intero settore disciplinare, intesa nel suo senso più ampio. Michel Griffon, direttore del Centre de documentation de l'urbanisme du Ministère de l'equipement des transports et du logement di Francia, ha presentato Urbandata, associazione che dal 1996 riunisce soggetti ed enti diversi di cinque nazioni europee (Francia, Spagna, Italia, Gran Bretagna, Germania) allo scopo comune di aumentare e migliorare l'informazione nei settori dell'urbanistica, dell'ambiente, dei trasporti e dell'architettura, ed il cui prodotto principale è la base dati Urbadisc.
Dal 1989 l'attività dei soci l'ha portata a comprendere gli attuali 700.000 dati, che comprendono spogli di periodici, progetti, monografie. Strettamente connesso a questa realizzazione è il progetto di spoglio cooperativo di periodici italiani di architettura e urbanistica, illustrato da Laura Casagrande: le biblioteche aderenti si impegnano a contribuire alla implementazione della base dati spogliando settanta testate italiane selezionate secondo precisi criteri (rilevanza, presenza in Urbadisc dal 1989, pubblicazione ante 1980, reale posseduto cartaceo) seguendo gli standard previsti per Urbadisc. Fabrizio Bottini ha quindi esposto i fini di CriDaup (Costruzione di una Rete Informativa della Documentazione in materia di Architettura, Urbanistica e Pianificazione), che si pone l'obiettivo di costruire una rete unica per le molte attività già esistenti, soprattutto attraverso l'individuazione di criteri comuni di catalogazione (standard) e la definizione delle fonti informative e dei concetti di base, indipendentemente dai software di catalogazione e di gestione dei dati che ciascun centro adotta.
Non esistono infatti attualmente in Europa (e probabilmente anche fuori d'Europa) schedature informative di documenti contenenti consistenti elementi grafici (progetti e piani) che adottino standard compatibili con la consolidata schedatura bibliotecaria e documentaria e disponibili ad essere trattati con i linguaggi e gli standard dell'informatica. Collegato al problema della difficoltà di comunicazione che nasce dalla differenza di linguaggio, emerso nei lavori relativi a CriDaup nasce Muleta (MUltilingual and multimedia LExicon on Town planning and Architecture), presentato da Pierre Piccotti: un lessico multilingue e multimediale, vera enciclopedia europea dell'urbanistica e dell'habitat, che permette di trovare concetti, strumenti e procedure in uso nei paesi partecipanti (Francia, Germania, Gran Bretagna, Italia, Spagna) partendo dalla propria lingua madre, per trovarne definizione, traduzione, termini equivalenti ("multilingual") ed anche una immagine esplicativa e la pronuncia ("multimedial"). Il progetto, allo stadio di prototipo avanzato, consente inoltre la creazione di metadati per l'indicizzazione.
Il volume rappresenta quindi un'importante vetrina di iniziative rivolta agli specialisti, ma non priva di interesse anche per categorie più vaste di operatori dell'informazione, qualora si trovassero ad affrontare una ricerca in questi ambiti: ad esempio l'immagine non è esclusiva del settore dell'architettura ma si estende ben oltre questi confini, mentre i progetti cooperativi presentati, legati alle nuove tecnologie (Urbandata, CriDaup, Muleta), possono essere uno spunto e uno stimolo per altri settori disciplinari.
Serena Sangiorgi
Biblioteca generale politecnica delle Facoltà di Ingegneria ed architettura, Università di Parma