Dizionario degli editori musicali italiani 1750-1930, a cura di Bianca Maria Antolini. Pisa: ETS, 2000. 427 p.: ill. (Società italiana di musicologia). ISBN 88-467-0358-8. L. 65.000.

Finora non era mai stata tentata un'opera così chiara e utile sull'attività editoriale musicale dalla metà del XVIII secolo all'inizio del XX. Eppure, la ricerca editoriale in campo musicale costituisce oggi un settore nuovo e impegnativo della nostra cultura libraria.
Il progetto, promosso con il contributo del CNR (Consiglio nazionale delle ricerche) e con il patrocinio della SIDM (Società italiana di musicologia), a cui ha partecipato una trentina di studiosi italiani, ha prodotto come primo risultato questo dizionario degli editori musicali italiani dal 1750 al 1930. Tale periodo storico era stato finora ignorato dagli stessi studi sull'editoria musicale; la situazione, fino all'uscita del suddetto testo, era carente: rari saggi, per lo più opere di storici e musicologi locali, e nessun tipo di studio ragionato geograficamente che prendesse in considerazione l'impianto editoriale musicale in toto. L'unico e valido studio risultava essere il pioneristico lavoro di Claudio Sartori – Dizionario degli editori musicali italiani: tipografi, incisori, librai-editori, Firenze: Olschki, 1958 – che si rifaceva in massima parte ai dati ricavabili dalle stampe musicali delle schede URFM (Ufficio ricerche fondi musicali) di Milano.

Il Dizionario è organizzato come un repertorio alfabetico in cui ogni singola voce (per un totale di 323 nomi relativi a editori, stampatori, librai musicali attivi in Italia), riporta le principali notizie biografiche dell'editore, con numerosi riferimenti alla propria storia (cambi di sede, ragione sociale, fusioni con altri editori), sull'attività produttiva (editoriale, libraria o stampa), esame del tipo di musica pubblicato, modi di diffusione, commercializzazione e peculiarità tecniche. Quasi tutte le voci sono completate da un'esauriente bibliografia. Il volume è corredato da 32 illustrazioni (principalmente stampe di editori maggiori) e da una serie di indici analitici: utilissimo quello sulle case editrici musicali italiane, suddiviso per zone geografiche, e quello dei nomi dell'intero volume. Le numerose informazioni fornite dal Dizionario rappresentano fondamentali strumenti per la datazione delle edizioni musicali, sia attraverso le liste dei numeri editoriali e dei numeri di lastra (com'è il caso di Lucca e Ricordi) sia attraverso l'attenta definizione di numerosi punti di riferimento cronologici.
Nella premessa la curatrice Bianca Maria Antolini spiega il perché dei limiti temporali del volume (1750-1930). Il 1770 segna la ripresa editoriale musicale italiana e la data post quem degli anni Trenta del Novecento è dovuta principalmente all'introduzione delle nuove tecnologie di riproduzione sonora (disco e radio) e ai conseguenti cambiamenti nel consumo della musica, che influenzarono i tradizionali meccanismi editoriali.

Senza dubbio l'editoria musicale subì l'influsso, nel corso dell'Ottocento, di due fattori: l'avvento della Restaurazione e l'Unità d'Italia. Eventi da cui l'editoria musicale fu profondamente influenzata, senza dimenticare la vastità del fenomeno operistico e le numerose implicazioni determinate dal mutamento della legislazione sul diritto d'autore.
La stessa curatrice, nel corso delle sue analisi sullo sviluppo dell'editoria musicale in Italia tra gli ultimi decenni del Settecento e i primi del Novecento, sintetizza in modo chiaro e preciso le fortune dei vari centri editoriali con un'attenta analisi della tipologia di produzione, sottolineando, oltre alle differenze tra editoria musicale ed editoria libraria, le tipologie di produzione e diffusione delle edizioni a stampa. Con un disegno preciso e schematico, fa comprendere anche ai non addetti ai lavori come la produzione sporadica degli ultimi decenni del Settecento vada progressivamente aumentando sempre più consistentemente secondo l'uso e la richiesta del mercato musicale, non sottovalutando i risvolti determinati dal fenomeno della pirateria subita da molti compositori dell'epoca.
In conclusione si può senz'altro affermare che questo Dizionario costituisce un saldo punto di riferimento per tutti coloro che da diverse angolazioni affrontano la storia dell'editoria musicale e, più in generale, qualsiasi argomento legato alla produzione e al consumo della musica in Italia.

Antonio Caroccia
Biblioteca del Conservatorio “San Pietro a Majella”, Napoli