Più che un libro un catalogo, che illustra con un cospicuo apparato fotografico le realizzazioni bibliotecarie nel Vimercatese.
Questa pubblicazione presenta, a tratti in modo legittimamente compiaciuto, i risultati di un impegno programmatico che ha portato nell'arco di un venticinquennio alla realizzazione di un efficiente sistema bibliotecario.
Che ciò sia accaduto in questa zona non è un caso: la Lombardia, e in particolare l'area della provincia di Milano, costituiscono ormai da un secolo un esempio di organizzazione bibliotecaria, soprattutto per ciò che concerne i servizi rivolti alla collettività o, se più piace, di pubblica rilevanza. È appena il caso di menzionare il Consorzio milanese delle biblioteche popolari (1903), primo nucleo di quella che poi sarebbe divenuta la Federazione italiana delle biblioteche popolari (1908) con a capo Ettore Fabietti, i cui risultati lasciano adito a pochi rilievi critici.
Nel volume, dopo le premesse e le prefazioni istituzionali, si offre un rendiconto puntuale della storia e delle risorse che caratterizzano questo insieme organizzato di biblioteche (un capitolo è integralmente rivolto alle attività di promozione e ai servizi per bambini e ragazzi).
La seconda metà della pubblicazione è dedicata a descrivere le 25 biblioteche del Sistema, di cui si forniscono una breve storia, l'illustrazione della sede, il dettaglio dei servizi offerti e un conclusivo cenno relativo alla documentazione locale.
Pur apparendo come un consuntivo, può rivelarsi un'utile mappa per orientarsi sulle rotte di un mondo sterminato, quello della conoscenza, in un determinato ambito geografico, il Vimercatese. Un invito a muoversi in quest'area con la smania della fantasia che fa volare stando seduti su una sedia (il titolo così letterario induce a simili figure retoriche). E da questo catalogo sembra che la sedia fornitaci dai bibliotecari del Milanese sia comoda e funzionale.
Oltre che per i diretti interessati, gli utenti potenziali ed effettivi di questo sistema bibliotecario, questo volume può riuscire di sicura utilità anche per quei bibliotecari che, presi nelle maglie di un ingranaggio amministrativo e politico del tutto disarmante, abbiano residuali energie per immaginare una cooperazione tra biblioteche fattiva e stimolante; gli spunti potrebbero venir loro dalla qualità costruttiva degli edifici rappresentati (spesso di recentissima e mirata costruzione), dalle lusinghiere cifre relative al patrimonio posseduto e condiviso e alla circolazione dello stesso, dall'encomiabile capacità di avvalersi delle risorse legislative per realizzare una convenzione tra comuni efficace e dinamica (la delega alle Regioni delle funzioni relative alle biblioteche di enti locali portò la Regione Lombardia alla legge n. 41 del 1973, primo punto di riferimento a livello nazionale e locale) e la collaborazione con consorzi affini o intersistemica, e infine stimoli più generici ma non meno urgenti potranno venire dalla straordinaria rilevanza assegnata all'esigenza primaria di ogni biblioteca: l'erogazione di servizi in costante crescita.
Inoltre, il volume si avvale di un'apprezzabile veste grafica e di un rilevante apparato iconografico che rende questo "quadrato" cartaceo piacevole al tatto e alla vista.Giuseppe Testa
Roma