Bibliotheca Franciscana: gli incunaboli e le cinquecentine dei Frati Minori dell'Emilia-Romagna conservate presso il convento dell'Osservanza di Bologna. Catalogo a cura di Zita Zanardi con la collaborazione di Raffaella Ricci. Firenze: Olschki, 1999. xxxvi, 271 p.: ill. (Biblioteca di bibliografia italiana; 159). ISBN 88-222-4820-1. L. 75.000.

"I libri di età rinascimentale stanno godendo di una dovuta attenzione nella letteratura professionale del nostro paese". Così Rosaria Campioni apre la sua prefazione a questo catalogo. In effetti gli ultimi vent'anni hanno coinciso con una fioritura notevole di strumenti conoscitivi e informativi sulle nostre raccolte librarie più antiche. Non si può fare a meno poi di esser d'accordo con la stessa Campioni quando individua una svolta in quest'attività, rappresentata dall'avvio del censimento delle edizioni italiane del XVI secolo (Edit 16), oggi consultabile anche in rete (http:www.edit16.sbn.it) e "tuttora in corso". A questa considerazione si può aggiungere che proprio il 1981, che vide l'avvio di quel progetto, coincise praticamente con l'uscita del sesto e ultimo volume dell'IGI. Sempre nel Web sono poi consultabili, oltre alla base dati SBN, ancora modesta numericamente per i libri antichi ma in grado di svilupparsi rapidamente (specie se sarà fatta oggetto di progetti coordinati), anche altri cataloghi di fondi minori. Ma la presenza delle nuove tecnologie non sembra, almeno per il momento, ridimensionare troppo il numero di lavori pubblicati su carta, che rimane tuttora consistente. Del resto la presenza nel catalogo che qui si recensisce di edizioni ancora non presenti in Edit 16 (versione Web), conferma l'utilità di questi cataloghi su supporto tradizionale. Citiamo a titolo di esempio la scheda n. 1865: Zanti, Giovanni, Nomi et cognomi di tutte le strade, contrade, et borghi di Bologna. In Bologna, appresso Pellegrino Bonardo, [1583]. Va ricordato peraltro che il catalogo comprende anche le edizioni del XVI secolo stampate fuori d'Italia, patrimonio librario ancora quasi totalmente da indagare.

"L'Emilia-Romagna – prosegue sempre la Campioni - ha la fortuna di conservare un cospicuo patrimonio bibliografico antico", mentre un buon numero di biblioteche coinvolte nei vari progetti regionali "appartiene ad istituti ecclesiastici". In effetti, anche a livello nazionale, una parte cospicua di questi lavori riguarda proprio istituzioni religiose. Esemplari, da questo punto di vista, sono da considerare i lavori eseguiti a Trento, soprattutto quello di Lino Mocatti, Silvana Chisté, Le cinquecentine della Biblioteca provinciale Cappuccini di Trento, a cura di Anna Gonzo, Trento: Provincia autonoma di Trento, Servizio beni librari e archivistici, 1993. Anche nel caso di questo volume, il lavoro nasce da una proficua collaborazione tra le istituzioni ecclesiastiche e gli organismi regionali (Soprintendenza bolognese) competenti in materia di beni librari, che ci sentiamo di additare come esempio a livello nazionale.
Venendo all'oggetto del nostro catalogo, la Biblioteca dell'Osservanza di Bologna, fin dalle origini rivela una ricchezza insospettabile per un convento di Osservanti e si pone tra le poche "librarie" degli "studi generali" di Bologna. È quanto afferma padre Onofrio Arduino Gianaroli, responsabile culturale dell'Osservanza, nel breve saggio introduttivo. Del resto dell'importanza della biblioteca sono testimonianze il lascito dei codici giuridici da parte di Pietro Nicola Albergati (1409, solo sei anni dopo la fondazione del convento di S. Paolo in Monte) e il testamento di una certa Mina figlia di Colao, la quale lasciò una notevole somma per l'acquisto di libri per la biblioteca (14 agosto 1418, ma padre Celestino Piana, nella sua monografia La biblioteca dell'Osservanza di Bologna, Verrucchio: Pazzini, 1991, l'aveva datato al 1452). Anche il primo catalogo pervenutoci, quello di Fabio Vigili contenuto nel famoso codice barberiniano (redatto prima dell'aprile 1512), ci dà conferma di una certa consistenza, segnalando 92 opere, due sole delle quali a stampa, ma è probabile che questo numero fosse il risultato di una selezione operata dallo stesso Vigili e che quindi la consistenza fosse maggiore. Le vicende degli incrementi - soprattutto settecenteschi - nonché le vicissitudini del periodo napoleonico e postunitario sono ricordate nella breve introduzione di Marco Poli, Segretario generale della Fondazione del Monte di Bologna e Ravenna, che ha contribuito alla pubblicazione del volume.

Il catalogo, redatto con la competenza consueta da Zita Zanardi, funzionaria della Soprintendenza per i beni librari e documentari della Regione Emilia-Romagna, con la collaborazione di Raffaella Ricci della s.n.c. ART. 4 e - per le riproduzioni fotografiche - di Riccardo Vlahov del Laboratorio fotografico dell'IBC, descrive gli incunaboli e le cinquecentine posseduti dalla Provincia minorita del Cristo Re e conservati nella sala intitolata alla "Fondazione del Monte di Bologna e Ravenna" presso la biblioteca di S. Paolo in Monte Osservanza. Al nucleo originale si aggiunsero i volumi provenienti dalla biblioteca del Convento di S. Antonio di Bologna, sede della Curia provinciale dei frati minori dell'Emilia-Romagna e dello Studio teologico. Successivamente vennero accorpate anche tutte le edizioni dei secoli XV-XVI provenienti da vari conventi della Regione nonché la donazione del padre Sebastiano Panini. Attualmente la raccolta comprende (e il catalogo descrive) 121 incunaboli e 1889 edizioni del XVI secolo (per un totale di 2376 unità fisiche).
Giustamente vengono messe in rilievo le più importanti rarità della raccolta, quali un'edizione del Nouo corteggiano de vita cauta et morale (n. 1271), opera attribuita da qualche repertorio a Girolamo Savonarola, pervenuto dalla collezione Panini e privo di sottoscrizione e data topica e cronologica. Di questa edizione (che l'IGI considera quattrocentesca e che Edit 16 attribuisce a Giovanni Tacuino, datandola con forma dubitativa 1535) la Schutte conosceva in precedenza solo cinque esemplari, come lo stesso Edit 16. Di rilievo anche il Vecchio Testamento in ebraico, stampato ad Amburgo nel 1587 e non presente nella bibliografia del Busi (scheda 266 e non 966, come segnalato per un evidente refuso nei Criteri di compilazione della Zanardi, p. XXIII-XXIX).

Tuttavia, il lavoro si segnala anche per una ricostruzione della storia di questi fondi. Basti pensare alla sopravvivenza di numerosi timbri, presenti insieme a ex libris e note di possesso. Si vedano a titolo di esempio le schede n. 349 e 350, entrambe relative a un volume proveniente dal Convento di S. Antonio di Bologna e recante i timbri: dell'analogo convento di Massa Lombarda e di quello dei Frati Minori dell'Osservanza di Cesena, l'ex libris di Giambattista Canneti nonché la nota ms. di possesso del sacerdote Faustino Zaffagnini. La ricchezza di questa stratificazione ci fa sentire ancora di più la mancanza di un indice dei possessori e delle provenienze. Presenti invece quello degli autori secondari e dei contributi subordinati e dei tipografi, editori e librai. Lo schema di descrizione infine si ispira, per gli incunaboli, all'IGI e, per le cinquecentine, a quello usato in Edit 16. Anche l'ordinamento delle voci (per autore e all'interno per data) ricalca quello del censimento nazionale.
Unitamente al catalogo va ricordato l'opuscolo Il libro si mostra: dal manoscritto alla stampa attraverso i tesori del Convento dell'Osservanza di Bologna, Bologna, Convento dell'Osservanza, 23 gennaio-26 marzo 2000, Bologna: Costa, 2000. Si tratta del catalogo di una mostra di una settantina di "pezzi" pregiati dell'Osservanza. Notevole il breve saggio Qualche appunto sui manoscritti di Fabrizio Lollini, che passa in rassegna con la consueta competenza i codici, analizzandone prevalentemente gli aspetti legati alla decorazione e ricostruendo i legami con la miniatura di area emiliano-romagnola, dal Trecento fino alle sue ultime propaggini nel XVIII secolo.

Lorenzo Baldacchini
Università di Bologna