«Culture del testo e del documento: le discipline del libro nelle biblioteche e negli archivi». A. 1, n. 1 (gennaio-aprile 2000). Manziana: Vecchiarelli; Quadrimestrale. Abbonamento annuo per l'Italia: L. 65.000, per l'estero: L. 90.000.
Non si può non rilevare con piacere che l'esperienza iniziata da «Culture del testo» qualche anno fa possa oggi proseguire con questa rivista che già nel titolo ne richiama l'eredità, sebbene il fascicolo iniziale dell'annata 2000 venga presentato come il primo dell'anno primo. D'altra parte anche la struttura redazionale, sebbene rafforzata, e il Comitato di consulenza si presentano in sostanziale continuità con il passato. Nuovo è l'editore: Vecchiarelli, e diverso l'impegno anche istituzionale dell'Università degli studi della Tuscia, mentre invariata è la partecipazione della Biblioteca «Chelliana» di Grosseto, rappresentata al massimo livello da Valerio Fusi, direttore della rivista; Piero Innocenti figura come direttore responsabile.
Direi che sostanzialmente invariato è anche il taglio scientifico di «Culture del testo e del documento» che non disdegna di essere il trampolino di lancio per giovani studiosi di cui si pubblicano le tesi di laurea e di autori ormai "navigati" come, ad esempio, Mauro Caproni e Gianna Landucci.
Non manca nemmeno la sezione dedicata alle biblioteche toscane, anche se, in ragione del nuovo coeditore, a Viterbo è riservato un ampio spazio. Mi sembra che, sempre nel segno della continuità, si inscriva anche il desiderio manifesto di affiancare ad argomenti "classici", temi meno accademici quali il contributo Pancotto e Pansecco (da una fiaba di Maremma) di Eugenio Imbriani nel primo fascicolo o l'articolo di Rossana Morriello La valle delle ombre dei libri: la biblioteca del British Museum e le circulating libraries tra realtà e finzione letteraria nel secondo.
Così come mi capitò di fare recensendo la nascita di «Culture del testo» non mi resta che ribadire la speranza e l'augurio che «Culture del testo e del documento» possa continuare l'esperienza precedente ed essere una voce libera e autorevole nel panorama biblioteconomico italiano.
Gabriele Mazzitelli
Biblioteca dell'Area biomedica, Università di Roma Tor Vergata