RECENSIONI E SEGNALAZIONI


Biblioteca e nuovi linguaggi: come cambiano i servizi bibliotecari nella prospettiva multimediale, a cura di Ornella Foglieni.  Milano: Ed. Bibliografica, 1998.  191 p.  (Il cantiere biblioteca; 4).  ISBN 88-7075-497-9.  L. 30.000.

Il volume raccoglie le relazioni presentate al convegno svoltosi a Milano nei giorni 13 e 14 marzo 1997 e organizzato dall'Assessorato alla trasparenza e alla cultura della Regione Lombardia, dall'Assessorato alla cultura della Provincia di Milano e da «Biblioteche oggi».

Il tema, ben delineato anche nella Presentazione - che raccoglie le relazioni delle autorità presenti - è quello della trasformazione della biblioteca e dei servizi che offre di fronte all'affermazione e alla diffusione delle nuove tecnologie, dell'informazione elettronica e multimediale.

Il primo contributo, sicuramente tra i più interessanti, è quello di Corrado Pettenati che introduce il concetto di "risorse virtuali", vale a dire quelle fonti informative non necessariamente elettroniche, ma comunque non possedute localmente, per soffermarsi in particolare sui periodici elettronici, dei quali elenca i numerosi vantaggi e analizza i diversi fattori che ne impediscono una diffusione su larga scala: il problema dell'archiviazione ai fini della conservazione, quello del copyright, le politiche editoriali dei prezzi e la proliferazione - si legga l'assoluta mancanza di standardizzazione - delle procedure di accesso. Pettenati esamina anche l'impatto della documentazione elettronica sul lettore, sull'organizzazione della biblioteca e sulla professione bibliotecaria. Grazie alle nuove tecnologie, la biblioteca non è più, o non soltanto, il luogo deputato a raccogliere, conservare e organizzare i documenti, ma diviene un punto, o un nodo se si preferisce, di accesso all'informazione ovunque questa si trovi (su questo aspetto riflette anche Patrizia Ghislandi nel contributo successivo); di conseguenza, il bibliotecario diviene un «organizzatore di accesso ai documenti» che deve necessariamente spostare l'attenzione da una a infinite collezioni di documenti, vale a dire dalla collezione materialmente posseduta alla collezione virtualmente disponibile.

Gli altri interventi, alcuni teorici, altri relativi a esperienze italiane e straniere di applicazione delle nuove tecnologie in contesti bibliotecari più o meno ampi, presentano temi di fondo comuni, quali la necessità di formazione e di riqualificazione del personale operante nelle biblioteche (Foglieni, Fontana), i cambiamenti determinati dall'informatica e dalla telematica nel modo di creare, trovare, selezionare, archiviare e diffondere l'informazione (Ghislandi, Landucci), i nuovi ruoli delle biblioteche. La biblioteca, infatti, grazie all'informatica e alla telematica, da una parte scopre nuovi ruoli, da quello educativo rivolto, in particolare, alla formazione degli adulti (Antonioli, Cattaneo, Ghislandi, Pedrocchi, Prati), a quello di editore del materiale che ha gelosamente custodito e conservato per secoli (Renoult, Bastianello, Pagliari), dall'altra ritrova, in una luce nuova, ruoli vecchi, quale quello di scriptorium (Galli).

Alcuni interventi presentano i dati di rilevazioni statistiche finalizzate a scoprire la diffusione delle nuove tecnologie e, in particolare, dei prodotti multimediali in realtà locali più o meno grandi (Foglieni, Kempf, Mussinelli), altri indagano l'influenza della documentazione elettronica e multimediale sulla lettura e sui lettori (Ferrieri, Fabbri). Decisamente originale il contributo di Riccardo Ridi che utilizza la metafora del corpo umano per parlare del ruolo che l'immagine, intesa come la sfera del visivo, ha giocato, gioca e giocherà nelle biblioteche e, soprattutto, nell'ambito della collezione, del servizio di reference e del catalogo.

Il concetto di mediateca è stato affrontato, in particolare, da Giuliano Bastianello e Martine Poulain, la quale ha spiegato che «oggi in Francia il termine mediateca designa certamente l'apertura a una grande varietà di media, ma soprattutto sta ad indicare l'insieme delle caratteristiche fondamentali della pubblica lettura secondo il modello anglosassone: collezioni ad accesso libero, cultura nel senso più vasto [...]. Le mediateche vogliono essere più aperte all'informazione pratica, quotidiana e all'attualità [...] vogliono essere attente anche ai bisogni sociali della gente».

L'altro collega francese presente al convegno in qualità di relatore, Daniel Renoult, ha illustrato l'architettura della sede di Tolbiac della BNF e ha parlato dei progetti in corso, tra i quali la digitalizzazione di circa 100.000 opere, dall'antichità ai giorni nostri, riconducibili a nove grandi aree disciplinari.

Dell'impiego della digitalizzazione, soprattutto a fini conservativi e divulgativi, si è parlato molto: le nuove tecnologie, infatti, offrono strumenti e metodi che garantiscono la conservazione dei volumi preziosi senza impedire la divulgazione dell'informazione contenuta (Pagliari).

Sono stati infine presentati alcuni progetti, relativi all'area milanese, mirati alla diffusione e all'impiego, in ambiti diversi, delle tecnologie multimediali (Pedrocchi, Campo dall'Orto, Cattaneo, Prati).

Al termine della lettura, oggi ancor più che al convegno nel 1997, l'impressione è questa: «Gli impatti della documentazione elettronica e multimediale sulle biblioteche ed il loro mondo di lettori e bibliotecari sono notevoli. Ma meno rapidi e imminenti di quello che si sarebbe potuto pensare. I bibliotecari hanno ancora un po' di tempo per cercare di non scomparire» (Pettenati).

Evelina Ceccato
Biblioteca centrale della Facoltà di giurisprudenza, Università di Parma