A circa dieci anni di distanza dalla pubblicazione originale in lingua italiana, esce oggi la traduzione in spagnolo del manuale Progettare la biblioteca scritto dal "biblio-architetto" milanese Paola Vidulli ed espressamente dedicato alla programmazione dei servizi e alla pianificazione degli spazi in una biblioteca pubblica.
Il libro si presenta suddiviso in tre sezioni: la prima tende a definire un «sistema constructivo» per la biblioteca attraverso la creazione di uno strumento di controllo sulla qualità dei materiali usati che devono risultare idonei e in correlazione con le funzioni previste per gli spazi progettati. L'«equipamento de la biblioteca» occupa la seconda parte, prendendo in esame oltre agli aspetti dimensionali, tipologici, morfologici e tecnologici degli arredi anche le caratteristiche che a livello normativo vengono richieste nel momento in cui sono stipulate le gare di appalto. Nel gruppo finale di interventi si dibatte su una questione che ormai sta diventando di estrema rilevanza (e ricorrenza) in campo italiano: il recupero di edifici storici e il loro adattamento a sedi bibliotecarie, tema comune a tutti quei paesi che possiedono un ricco patrimonio storico e artistico.
Il volume si presenta come un utile strumento orientativo a tematiche che recentemente sono state dibattute anche in alcuni convegni italiani e fornisce numerose appendici di foto, illustrazioni e tabelle che ben indirizzano anche il lettore (e il bibliotecario) più inesperto.
Non potendo fare un esame dettagliato delle singole parti, segnaliamo per chiarezza e sintesi il terzo capitolo Programación del servicio y planificación del espacio, dove viene elencata una serie di schemi riassuntivi dedicati alle funzioni pertinenti a ogni zona della biblioteca, da quella di ingresso a quegli spazi dove viene svolta la ricerca tradizionale o virtuale (fonoteca, videoteca o emeroteca). I problemi che nascono dai diversi tipi di arredamento non riguardano solamente le caratteristiche degli scaffali, dei tavoli e delle sedie ma prendono in considerazione anche gli elementi che concorrono alla qualità complessiva dell'ambiente, come la pavimentazione, l'illuminazione e la segnaletica. Nella sezione successiva, per una corretta valutazione nella scelta del mobiliario più idoneo, vengono evidenziati alcuni parametri: requisiti funzionali, tipologie, elementi dimensionali, requisiti tecnologici, materiali e altre caratteristiche (sensoriali, acustici o tattili). Per creare una nuova biblioteca necessita quindi prima di tutto elaborare un progetto unitario e coerente e non assemblare casualmente mobili e accessori diversi, come purtroppo avviene comunemente.
Anche in Spagna, come in Italia, la necessità di programmare un servizio pubblico (sia a livello strutturale sia a livello organizzativo) sta iniziando a farsi sentire visto che il Ministero della cultura spagnolo ha recentemente prodotto una pubblicazione espressamente dedicata a quelle categorie (bibliotecari, architetti o informatici) che devono confrontarsi con questa esperienza (Prototipo de bibliotecas públicas, Madrid: Ministerio de cultura, [1995], recensito sul «Bollettino AIB», 37 (1997), n. 3, p. 356-359). Partendo quindi dalla constatazione di quanto sempre più la biblioteconomia debba confrontarsi con altre discipline e i bibliotecari collaborare con altre categorie professionali, auguriamoci che tali progetti cooperativi vengano poi tradotti in benefici immediati per l'utenza e non in una serie di lodevoli iniziative limitate agli addetti ai lavori.
In ambito italiano sono purtroppo rare le esperienze di questo tipo; ne segnaliamo una, descritta in un libro che purtroppo non ha ricevuto l'attenzione che meritava: Valutare il costruito, la qualità ambientale di una biblioteca universitaria, di Chiara Aghemo [et al.], a cura di Rachele Pavesi, Firenze: Alinea 1997, nel quale vengono affrontati vari temi: dall'analisi delle normative vigenti (oltre che alla gestione dei periodici, le norme UNI si applicano alla protezione dell'ambiente e della salute e all'ergonomia...) alla valutazione della qualità della biblioteca, dalla misura del comfort ambientale allo studio del comportamento prossemico che si occupa della distanza entro la quale gli individui quotidianamente svolgono le loro transazioni.
Una nota divertente chiude il volume: ci troviamo di fronte a una "visione ludica" della biblioteca, dove le più normali istruzioni all'uso vengono tramutate in un gioco posto a metà strada tra Monopoli e Gioco dell'oca, dove l'utente va avanti finché non incontra la "Carta degli imprevisti" che gli sbarra il percorso e l'accesso ai libri...
Patrizia Lùperi
Biblioteca del Dipartimento di lingue e letterature romanze, Università di Pisa