Alla fine del 1997 si è tenuto presso l'Università di Trento un convegno internazionale dedicato al tema dell'architettura delle biblioteche, con particolare riferimento alla costruzione ex novo di una biblioteca universitaria. La spinta immediata a organizzare il convegno venne dal progetto di edificare una nuova biblioteca centrale per quell'ateneo, progetto ancora in fase di definizione.
L'idea base del convegno fu quella di mettere in comunicazione fra loro e in via del tutto preliminare le diverse competenze che dovrebbero essere implicate nel dar forma al progetto ideale prima e materiale poi di una biblioteca, e cioè il sapere del progettista e il sapere del bibliotecario, veicolo a sua volta delle istanze esplicite o implicite dell'utente.
Gli atti del convegno, a cura di Paolo Bellini, direttore della Biblioteca universitaria di Trento, escono oggi per i tipi dell'AIB. Come è scritto nell'introduzione del curatore, una delle principali sfide che progettare una biblioteca oggi comporta è data dalla difficoltà di definire anche a medio termine gli scenari futuri, in una parola il contesto, entro il quale l'edificio dovrà continuare a erogare i propri servizi, stante il vorticoso progresso tecnologico che come ben noto influisce in modo determinante sul modo stesso di essere di una biblioteca. Il volume fa quindi il punto su termini attualmente molto in voga, ma non per questo altrettanto chiari, quali "biblioteca digitale", "biblioteca elettronica", "biblioteca virtuale", "mediateca", learning centre, e così via.
Gli atti raccolgono undici contributi raggruppati in tre sezioni: nella prima si affronta il tema delle metodologie e dei criteri cui è opportuno informarsi nel progettare una biblioteca, tenendo conto delle tendenze in atto dal punto di vista tecnologico-informatico (interventi di Marie-Françoise Bisbrouck, Inken Feldsien-Sudhaus e Susanna Peruginelli); nella seconda sono raccolti gli interventi di architetti che hanno sviluppato una competenza specifica in questo settore e che si caratterizzano per il taglio molto diverso, dalla rassegna alla presentazione di esperienze concrete all'esame di problematiche generali, come il recupero di edifici storici da adibire a biblioteca (interventi di Jan Maissner, Renato Bocchi, Maurizio Nardi, Craig Dykers), nella terza, infine, sono raggruppati i contributi che si focalizzano sulla realtà locale sia dal punto di vista della biblioteca universitaria in sé con le sue peculiari esigenze, sia dal punto di vista del contesto generale trentino (interventi di Paolo Bellini, Flavio Santini, Tullio Nicolussi, Fabrizio Leonardelli). Chiude il volume una breve conclusione dell'ing. Antonio Frattari.
Tutti i contributi si contraddistinguono per l'elevato livello del contenuto tecnico e per la loro densità, frutto evidentemente della specializzazione dei singoli relatori. I risultati principali di questo utile convegno riguardano la definizione delle caratteristiche dell'area nella quale ubicare l'edificio (anche dal punto di vista urbanistico), la tipologia della nuova biblioteca, mutuata da quella dei recenti "centri per l'apprendimento" sorti presso molte università anglosassoni, l'imperativo della flessibilità strutturale cui essa deve obbedire, la necessità che nel progetto si tenga conto dei rapporti che legano la biblioteca universitaria al resto del sistema bibliotecario provinciale e infine l'opportunità imprescindibile che l'affidamento del progetto sia preceduto dalla realizzazione di un preciso studio di fattibilità che sarà tanto più efficace quanto più realizzato attraverso una sinergia di architetti e bibliotecari.
Jan W. Wos
Università di Trento