RECENSIONI E SEGNALAZIONI

Biblioteca nazionale centrale, Firenze. Bibliografia nazionale italiana.  Voci di soggetto: aggiornamento 1986-1996.  Milano: Ed. Bibliografica, 1997.  164 p.  ISBN 88-7075-480-4.  L. 50.000.

Fa indubbiamente piacere sfogliare, a dieci anni di distanza dall'ultima edizione cumulativa delle Liste di aggiornamento al Soggettario, un nuovo elenco di voci che ridà vita al dibattito sul Soggettario e sulla pratica della soggettazione in Italia.

Nella presentazione si comprende che il lavoro ha tenuto presente i principi della norma ISO 5963 sull'analisi concettuale dei documenti, della norma ISO 2788 sullo sviluppo di thesauri monolingui e del lavoro del Gruppo di ricerca sull'indicizzazione per soggetto, ormai noto come GRIS. Questo evidenzia come dal 1956, anno di pubblicazione del Soggettario, sia stato compiuto un importante salto di qualità. Nella prefazione al Soggettario Anita Mondolfo, illustrando l'enorme lavoro condotto nel corso di un trentennio, affermava «ma al compito di formulatori di regole non ci siamo sentiti maturi». In linea con il modo in cui era concepita allora l'attività d'indicizzazione semantica, anche il Soggettario era stato realizzato sulla base dell'esperienza dei catalogatori e di successivi tentativi e rifacimenti, lasciando ad altri, in un prossimo futuro, la stesura delle regole e dei principi. Che, a quanto sembra, sono finalmente in dirittura d'arrivo.

La direzione in cui il Soggettario si sta sviluppando deve dunque far tesoro non soltanto delle fonti citate, ma di ricerche e riflessioni condotte sia all'estero che in Italia, e che sono state studiate e recepite in dibattiti, pubblicazioni e lavori di ricerca.

Di interessante lettura le Note introduttive, che, seppure altro non sono che una chiara e doverosa spiegazione del contenuto della pubblicazione, devono la loro importanza al fatto che la loro assenza datava ormai da - riesce incredibile pensarlo - una quarantina d'anni.

Questa nuova volontà di spiegare la genesi e di fornire le chiavi di lettura degli strumenti della soggettazione - che in futuro non potrà che proseguire su questa linea - ha l'effetto di avvicinare il lavoro svolto dalla BNI a quello di chi opera nelle biblioteche e sarà sicuramente proficuo anche per gli utenti finali. L'aver chiarito quali termini siano stati volontariamente omessi nell'elenco delle voci, quali abbiano funzione esemplificativa, per quali ragioni alcune voci abbiano una determinata forma sarà senz'altro utile affinché gli stumenti della soggettazione siano considerati come qualcosa di vivo. S'è spesso visto usare il Soggettario come se fosse una lista chiusa, quasi un libro sacro dove ciò che c'è è ammesso ma ciò che non c'è è proibito, cosa che invece era ben lontana sia dall'intento originario del Soggettario stesso, sia dalla natura di qualsivoglia lista di termini per l'indicizzazione semantica. All'estremo opposto, la mancanza di principi finiva con il legittimare l'aggiunta di voci senza alcun controllo sulla loro forma, per lo più direttamente tratte dai documenti, venendo meno al principio di base che il fatto che un vocabolario per l'indicizzazione debba essere uno strumento aperto non implica che debba per questo essere completamente incontrollato.

Voci di soggetto rimane comunque, per ammissione degli stessi compilatori, un lavoro ibrido, a metà tra empirismo di vecchia data ed esperimenti di innovazione. Il voler combinare due propositi palesemente inconciliabili, da un lato il riportare le voci usate dalla BNI negli ultimi anni e dall'altro il servire da laboratorio di sperimentazione, dà vita a incongruenze, alcune assolutamente palesi, che affiorano tra le pagine della pubblicazione. Non resta che attendere speranzosi la pubblicazione di un nuovo Soggettario che, a questo punto, dopo tanti anni e tanti aggiustamenti di rotta, non c'è lista di aggiornamento che possa sostituire.

Un peccato non avere l'elenco completo delle voci del Soggettario e delle Liste sostituite da altri termini, comprendente anche l'elenco delle voci che nel vocabolario hanno cambiato ruolo (come per esempio Giochi all'aperto, che da voce non preferita nel Soggettario è ora stato accolto come termine preferito) e che spiegherebbe anche alcuni casi di (legittimi se, appunto, chiari) ripensamenti quali il rimpallo tra Culinaria e Gastronomia riportato come esempio nelle Note introduttive. Questo elenco sarebbe sicuramente un utile strumento per le biblioteche che volessero affrontare l'operazione di aggiornamento della terminologia dei propri cataloghi a soggetto. é chiaro che se trasformazioni quali quelle da Giuochi a Giochi e da Trams a Tram risultano facili da comprendere senza spiegazioni aggiuntive, meno evidente è forse la sostituzione di una voce con un'altra più moderna ma completamente diversa. A titolo di ciliegina sulla torta, nella lista delle voci ci si imbatte nuovamente (e inspiegabilmente) in Cinematografo e in Fanciulli, assenti i rinvii rispettivamente da Cinema e da Bambini, da sempre cavalli di battaglia di chi sostiene l'inutilizzabilità, causa inguaribile vecchiaia, del Soggettario.

Importante invece la ricomparsa della struttura dei richiami, presente e ricca nel Soggettario ma del tutto assente nelle Liste di aggiornamento. Importante anche perché, se probabilmente i cataloghi a schede che hanno inserito tra le voci l'apparato sindetico esemplificato dal Soggettario non devono essere stati molti - e questa è stata forse la considerazione in base alla quale esso è stato tralasciato al momento della pubblicazione delle Liste - in tempi più recenti i sistemi per la gestione di biblioteche tendono a offrire sempre più sofisticate funzioni di gestione di relazioni tra le voci dell'accesso semantico. Significativo quindi il fatto che anche l'apparato dei richiami sia stato rivisto sulla base di un'analisi dettagliata condotta alla luce dei principi già citati, senza pertanto voler introdurre modifiche che sarebbero state fuori luogo, come per esempio l'adozione della terminologia dei thesauri per le relazioni. Le Library of Congress subject headings, che invece hanno compiuto la scelta di introdurre i codici BT, NT, RT, senza però riorganizzare la propria struttura dei richiami sulla base dei principi che sovraintendono alla costruzione di thesauri, sono state oggetto di pesanti critiche.

Per espressa affermazione, i rinvii sono ridotti al minimo. Questa è una scelta che potrà forse essere riconsiderata in occasione di una prossima revisione. I rinvii sono elementi utili, che danno accesso all'informazione bibliografica senza però appesantire il vocabolario con troppi sinonimi e quasi sinonimi. Inoltre, fra i tipi di note elencati, non ve n'è nessuno che ricalchi la "nota d'orientamento", che nel Soggettario spiegava quale termine dovesse essere utilizzato fra due o tre quasi sinonimi. Nel contesto di un linguaggio controllato qual è quello usato per l'indicizzazione, in cui l'area semantica identificata da un termine può essere diversa rispetto al linguaggio naturale, note e rinvii sono utilissimi, in quanto precisano il significato di un termine senza aggiungere termini al vocabolario. Anche per quanto riguarda le suddivisioni si assiste a un'evoluzione nei confronti degli strumenti precedenti: il Soggettario era puramente esemplificativo, allegando un elenco più o meno lungo di sottovoci accanto a molti termini, con però liste separate per le suddivisioni formali e quelle di soggetti geografici e biografici; nelle Liste di aggiornamento le suddivisioni erano state elencate separatamente dalle voci; qui a ciascuna è assegnato un codice che ne limita l'uso a una o più categoria di termini. Il prossimo passo sarà forse quello di abbandonare l'idea stessa di "suddivisione" per ordinare gli elementi della stringa di soggetto sulla base del ruolo che vi ha ciascun termine?

A causa di tanti motivi tra loro collegati, dagli strumenti di automazione dei cataloghi sempre più sofisticati al lavoro del GRIS, da una maggior consapevolezza dei bibliotecari rispetto alla propria professione all'apertura di istituti universitari in materia e a un'intensa attività di formazione professionale, la soggettazione non è più un'arte da iniziati che si tramanda da bocca a orecchio di bibliotecario e che si acquisisce scheda dopo scheda, ma un'attività che, pur restando fondamentale l'esperienza, può essere insegnata, esemplificata e studiata.

Milvia Priano, Biblioteca del Parlamento europeo, Bruxelles