Library and information studies: research and professional practice: proceedings of the 2nd British-Nordic Conference on Library and Information Studies, Queen Margaret College, Edinburgh, 1997, edited by Micheline Beaulieu, Elisabeth Davenport and Niels Ole Pors. London: Taylor Graham, 1997. 258 p. ISBN 0-947568-73-5. £ 45.
Il testo è costituito da una selezione di 19 contributi presentati alla 2nd British-Nordic Conference tenuta a Edimburgo dal 24 al 26 marzo 1997. Il convegno, organizzato con il patrocinio della British Association of Information and Library Education and Research, con cadenza biennale, si prefigge di discutere le prospettive e gli esiti della ricerca accademica in campo biblioteconomico e delle scienze dell'informazione nel Regno Unito, in Irlanda e nei paesi scandinavi. Ricerca e riflessione teorica che, seguendo i principi esplicitati nel saggio di Cornelius, è intesa come parte integrante dell'attività professionale, con un diretto coinvolgimento degli operatori del settore e della stessa utenza dei servizi bibliotecari e informativi a livello non solo propositivo ma anche progettuale.
Il testo può essere suddiviso orientativamente in quattro aree: i primi quattro contributi relazionano sull'impatto dei mezzi e degli strumenti telematici nel campo educativo e pedagogico delle LIS. Significativa la relazione di Brandt, Johannsen e Skov, della Royal School of Librarianship di Copenaghen, che analizza le difficoltà e i problemi didattici relativi al tentativo di insegnare un approccio valutativo ai servizi erogati dalle biblioteche che abbini, compenetrandoli senza meccaniche giustapposizioni, ai tradizionali parametri di carattere biblioteconomico quelli basati sui principi della gestione della "qualità totale"; esigenza sentita soprattutto alla luce del diffondersi di strumenti telematici e alla susseguente necessità di ridisegnare il ruolo e la funzione delle biblioteche e dei bibliotecari in un mondo dell'informazione in frenetico e tumultuoso cambiamento.
Un secondo gruppo di contributi analizza la ricerca e lo sviluppo di strumenti e tecniche per l'indicizzazione, la ricerca e il recupero di risorse in ambito telematico e più in generale del materiale non librario. Il saggio di Burke consiste in una rapida analisi dei limiti e delle potenzialità degli attuali strumenti di recupero dell'informazione presenti in Internet, e una altrettanto sintetica, forse un poco velleitaria e semplicistica, esposizione del concetto di significato in ambito filosofico, artistico, psicologico, volta a evidenziare che il significato non è un dato oggettivo, intrinseco al dato informativo, ma è una variabile in funzione del contesto e delle esigenze e sensibilità degli utenti finali e può presentare diverse gerarchie e livelli. Ne consegue la necessità di un superamento del recupero dell'informazione in ambiente telematico basato solo sugli aspetti più superficiali ed estrinseci dei documenti, per un accesso più orientato alle esigenze degli utenti e l'utilizzo di una indicizzazione ricca di rimandi gerarchici, fatta preferibilmente da bibliotecari specializzati nell'indicizzazione semantica, che faccia largo uso di collegamenti ad altre risorse informative in rete. Il saggio di Hidderley e Rafferty, dall'eloquente titolo Democratic indexing, propone nuove tecniche di indicizzazione del materiale iconografico e cinematografico, basato sull'attivo coinvolgimento degli utenti al processo di indicizzazione semantica stesso, secondo tecniche e metodologie dettagliatamente descritte nel saggio in questione.
Altri quattro contributi approfondiscono più in generale problemi e prospettive relativi all'erogazione di servizi informativi su supporto elettronico. Significativo il saggio di Talja e altri, Discourse analysis in the development of a regional information service, dove viene descritto il progetto relativo al Digital Information Service of Tampere Region (DISTR), il cui obiettivo è la creazione di una pagina Web che organizzi ed eroghi informazione sui servizi delle amministrazioni pubbliche e delle aziende private della regione di Tampere in Finlandia, con una descrizione delle risorse basata sul vocabolario derivato dall'analisi del linguaggio utilizzato dai potenziali utenti. Il saggio di Banwelle e Dixon espone il progetto GINN, elaborato alla University of Northumbria di Newcastle, volto a esplicitare le esigenze informative dei presidi delle scuole superiori in Inghilterra e Galles. Scopo del contributo è descrivere le metodologie adottate, basate sia su un approccio quantitativo che qualitativo, e la relazione intercorrente tra informazione e processo decisionale.
Interessanti i due contributi che approfondiscono alcuni studi relativi all'aggiornamento professionale: l'intervento di Pors e Schreiber presenta i risultati del progetto, finanziato dalla Commissione europea, Prolib/TRAIN 10278, finalizzato a precisare le esigenze di formazione e aggiornamento professionale nell'ambito delle nuove tecnologie informatiche e telematiche applicate alle biblioteche. L'articolo di Shoolbred, Chivers e Nankivell espone i risultati di una ricerca condotta del Centre for Information Research and Training alla School of Information Studies dell'Università di Birmingham, ai fini di appurare e definire le potenzialità e le problematiche del mentoring per l'aggiornamento professionale all'interno delle biblioteche.
La raccolta cerca di evidenziare la necessità di un più stretto rapporto e interazione tra la ricerca teorica nel campo della biblioteconomia e più generalmente delle scienze dell'informazione e la prassi operativa praticata dai professionisti dell'informazione all'interno delle biblioteche, interazione che indubbiamente è già una realtà operante nell'ambito delle realtà inglese e scandinava.
Ma quali sono i fondamenti teorici della ricerca nell'ambito delle scienze dell'informazione? È evidente che il tentativo di rifondare l'autonomia delle scienze dell'informazione si sta faticosamente ma fruttuosamente creando intorno all'analisi della centralità delle esigenze informative dell'utente, non più inteso come entità astratta. Il rapporto fra utente, sistema informativo e informazione non viene interpretato meccanicisticamente ma come una rete interagente che deve essere progettata sulla comprensione delle necessità informative degli utenti finali, come precisato nella prefazione dei curatori: «Part of the changing role of the information professional is the need to acquire a better understanding of information users, which constitutes a fundamental and basic research issue».
Stefano Grigolato, Biblioteca civica Queriniana, Brescia