RECENSIONI E SEGNALAZIONI

Pierre-Yves Duchemin.  L'art d'informatiser une bibliothèque: guide pratique.  Paris: Cercle de la librairie, 1996.  424 p.  (Collection Bibliothèques).  ISBN 2-7654-0608-1.  FF 250.

Pierre-Yves Duchemin, responsabile dei progetti di informatizzazione e digitalizzazione alla Direzione delle collezioni speciali della Bibliothèque nationale de France, affronta il tema dell'informatizzazione di una biblioteca o di un centro di documentazione, tema che ha coinvolto ampiamente la letteratura professionale internazionale in questi ultimi anni, non altrettanto mi pare quella italiana, se si escludono pubblicazioni recenti legate piuttosto al "fenomeno Internet".

Dopo una breve rassegna storica – dalla meccanizzazione di singole procedure alla fine degli anni Cinquanta, all'affermazione del modello client/server dei giorni nostri – si arriva al nucleo della questione con la domanda introduttiva del secondo capitolo (Les différentes spécifications pour l'informatisation des bibliothèques): «perché informatizzare?» o meglio – dato che questa parrebbe, in un'epoca di informatizzazione a tutti i costi, se così formulata, una domanda di retroguardia – «che cosa informatizzare e a quale scopo?». Obiettivo del libro è tracciare un'articolata risposta a questa domanda e a quella ad essa correlata: «con quali metodi deve realizzarsi un'informatizzazione efficace?».

L'informatizzazione, o una "reinformatizzazione", non può che coinvolgere globalmente tutte le procedure di funzionamento della biblioteca, dal "circuito del documento" all'organizzazione interna del lavoro, dalla gestione alla fruizione dei servizi.

Da qui la dettagliata pianificazione di una riorganizzazione integrata del sistema (razionalizzazione, riorganizzazione del lavoro, coerenza delle procedure, ecc.) che utilizza ampiamente tecniche di management delle risorse umane ed economiche, ma è anche attenta alle implicazioni psicologiche del processo (sono note le resistenze al cambiamento, specie se non vi si è preventivamente coinvolti e motivati), con lo scopo di attuare un sostanziale miglioramento della qualità (intesa come soddisfazione dell'utente reale o potenziale, ma anche come riqualificazione del lavoro del personale, sempre meno soggetto a mansioni routinarie) e capace di fornirsi e adeguarsi a specifici meccanismi di controllo.

Il successivo capitolo (Fonctions bibliothéconomiques du système et produits bibliographiques) mette in luce come la qualità di un sistema di gestione automatizzata di una biblioteca non si risolve soltanto nel sistema in sé stesso ma deriva dalla sua duttilità a gestire fattori "biblioteconomici", come la qualità dei dati, vale a dire la loro esattezza, coerenza e ricchezza informativa, e dalla sua capacità di gestione integrata del "circuito del documento", dall'acquisizione alla catalogazione, dal recupero del dato bibliografico al prestito, sino alla produzione di materiali informativi cartacei ed elettronici.

Garanzia di qualità è ovviamente il rispetto degli standard e delle normative di cui il capitolo La normalisation («quella che dovrebbe essere la parola d'ordine di tutte le procedure d'informatizzazione di una biblioteca») offre una dettagliata rassegna, dalle norme ISBD ai formati MARC, dal modello ISO/OSI alla norma Z39.50, sino alle norme di strutturazione del documento elettronico (SGML, HTML, ecc.). Di fatto, di fronte a una quantità sempre crescente di nuovi materiali multimediali e in forma elettronica aumenta il disagio per la mancanza di regole standardizzate per la loro raccolta, descrizione, organizzazione e distribuzione.

Si passa quindi a una panoramica sul contesto istituzionale del mondo bibliotecario francese in cui si segnala la mancanza di una figura centrale in grado di coordinare e amministrare una politica di informatizzazione comune, evidenziando la presenza di un bipolarismo, assai simile a quello italiano fra biblioteche universitarie e pubbliche, gestito, con politiche talora contradditorie, dalla Direction de l'information scientifique, des nouvelles technologies et des bibliothèques (DISNTB) afferente al Ministero dell'educazione e della ricerca e dalla Direction du livre et de la lecture (DLL) afferente al Ministero della cultura.

I capitoli successivi hanno un taglio fortemente metodologico. Si tratta di definire una strategia globale di informatizzazione dei servizi che deve fare i conti, per essere efficace, con i mezzi disponibili in termini di personale e di risorse di bilancio ed essere in grado di adeguarsi alle esigenze e ai bisogni reali degli utenti. Segue una dettagliatissima procedura per l'analisi qualitativa e quantitativa dei bisogni su cui fondare le funzioni che il progetto deve soddisfare, che porterà alla redazione di un cahier de charges (capitolato d'oneri), strumento che esplicita ai fornitori potenziali del prodotto le esigenze e le aspettative della biblioteca, tutelando fra l'altro quest'ultima da eventuali inadempienze future della ditta prescelta. Seguono quindi i criteri di scelta e selezione del fornitore e del prodotto, anche sulle sue intrinseche potenzialità di adattamento e sviluppo, quindi le problematiche che accompagnano la sua installazione, la messa in opera e verifica, la formazione del personale, i rapporti con il fornitore in corso d'opera, ecc.

L'ultimo capitolo (Vers la bibliothèque virtuelle...) affronta i temi delle reti locali e delle reti di dischi ottici, dei documenti elettronici e della loro tipologia, della digitalizzazione dei documenti e infine accenna, invero un po' rapidamente, a Internet. L'opera si chiude con una ricca lista di sigle e acronimi, un glossario e una bibliografia suddivisa per i dieci capitoli.

In generale l'argomento del libro è affrontato dall'Autore con un sapiente equilibrio d'esprit de finesse ed esprit de géométrie, sostanziando l'approccio pragmatico procedurale, evidenziato nel sottotitolo, con un vivace e attento impianto teorico e metodologico. Ricchissimo sul piano informativo e descrittivo, talora, forse per la natura di manuale per la realizzazione di un'efficiente biblioteca digitale, sembra trascurare nuclei problematici di estrema attualità, pensiamo alle implicazioni che l'ingresso della rete e la condivisione di risorse hanno nel lavoro di cooperazione inter e extrabibliotecario, pensiamo all'impatto che l'introduzione e la stessa produzione di materiali informativi elettronici hanno sulle attività e sui servizi di una biblioteca, pensiamo di nuovo, incubo-sogno ricorrente, al "fenomeno Internet". Resta quindi aperto in tutta la sua problematicità il discorso sulla natura della Biblioteca virtuale, nonostante la perentoria "sentenza" sul futuro della "biblioteca reale" in chiusura di libro, «La bibliothèque du XXIe siècle sera électronique et sans murs ou ne sera pas. Rien n'est moins sûr!».

William Faeti, Biblioteca del Dipartimento di psicologia, Università di Bologna