RECENSIONI E SEGNALAZIONI
Piera Codognotto - Francesca Moccagatta. Editoria femminista in Italia. Roma: Associazione italiana biblioteche, 1997. 87 p. (ET: Enciclopedia tascabile; 12). ISBN 88-7812-037-5. L. 12.000.
Nel lungo e vasto processo che ha attraversato e trasformato il movimento delle donne dal dopoguerra a oggi, si è resa evidente, soprattutto negli ultimi anni, la necessità di fare i conti con un aspetto per lo più trascurato, quello della memoria storica e della documentazione di realtà e di manifestazioni spesso sommerse attraverso cui si è espresso il femminismo. Si sta sviluppando sempre più la tendenza ad avviare studi e lavori di ricerca che diano sistematicità e organicità a una produzione intellettuale e creativa spesso ribelle, per sua natura antagonista e marginale, difficilmente contenibile in schemi e fortemente suscettibile di dispersione.
A questo intento, cui vanno contribuendo da più parti donne impegnate nel campo della documentazione e della informazione, risponde efficacemente lo studio di Piera Codognotto e Francesca Moccagatta, con una ricognizione, vera e propria mappa orientativa, del vario e talvolta sconosciuto mondo dell'editoria femminista del secondo dopoguerra. Il volume offre anche l'occasione per ripercorrere l'itinerario intellettuale, teorico ed esistenziale di un fenomeno, quale il movimento femminista e la questione della differenza femminile, tra i più significativi del nostro secolo.
Fondamentale, per stabilire il campo di indagine in modo il più possibile preciso e circoscrivibile, è partire dalla definizione di editoria femminista, identificabile con quella produzione di documenti pubblicati e messi in circolazione da case editrici o gruppi di donne organizzate che partono, nella scelta delle opere da pubblicare e nelle relazioni che praticano, dall'assunzione della specificità femminile e della differenza sessuale.
Il tracciato della editoria femminista si snoda attraverso le fasi che hanno scandito la storia delle donne a partire dalla fine della seconda guerra mondiale. Inizialmente, è soprattutto il nucleo delle donne comuniste che si raccolgono intorno alla rivista «Noi donne» a dare avvio a una riflessione sulla differenza sessuale. La data storica che segna il passaggio a un progressivo allargamento degli orizzonti politici e culturali di riferimento può essere considerata quella della pubblicazione de Il secondo sesso di Simone de Beauvoir nel 1961.
Ma sono gli anni Settanta, in parallelo con la crescente visibilità politica e sociale del femminismo, che vedono la nascita di un'editoria femminista vera e propria, prima con il proliferare informale di fogli, ciclostilati, documenti e riviste autogestite, poi con la creazione di case editrici decise a conquistarsi una fetta di mercato.
Nel decennio successivo si approfondisce la questione della differenza sessuale in relazione ai diversi campi del sapere, storia, filosofia, scienza, grazie ai numerosi studi che le specialiste delle diverse discipline vanno approntando. Questo coincide anche con un notevole allargamento del pubblico che non conta più tra le sue lettrici soltanto le militanti.
Arriviamo infine ai nostri anni Novanta in cui l'interesse e gli spazi del settore editoriale per gli scritti delle donne, sia saggiste che scrittrici, sono consolidati e ampi, tanto da costituire il tema del Salone del libro di Torino del 1996 intitolato "Il secolo delle donne?".
La breve guida, che va ad arricchire la ormai nutrita schiera di titoli di cui si compone la «Enciclopedia tascabile» a cura della Associazione italiana biblioteche, si articola secondo uno schema che prende in esame, a partire dal 1970, le case editrici attive e storiche ordinate per anno di fondazione, le riviste correnti ordinate alfabeticamente e le principali riviste ormai concluse. Si dà conto inoltre delle "collane delle donne o per le donne" presenti in grandi case editrici non femministe, degli women's studies angloamericani, europei e italiani, dell'editoria elettronica e dei siti Internet delle donne. A completamento del vasto panorama informativo, il volume si conclude con un elenco delle città sedi di librerie delle donne attualmente aperte e, in appendice, delle biblioteche, centri di documentazione e archivi delle donne in Italia, completo di indirizzi e delle relative informazioni principali.
Giuliana Zagra, Biblioteca nazionale centrale di Roma