Konrad Umlauf. Bestandsaufbau an öffentlichen Bibliotheken. Frankfurt am Main: Vittorio Klostermann, 1997. 413 p. (Das Bibliothekswesen in Einzeldarstellungen). ISBN 3-465-02926-7. DM 68.
Il complesso ambito della gestione delle acquisizioni (Bestandsaufbau) è al centro della trattazione di questo corposo volume che si rivolge sia agli studenti di biblioteconomia sia ai bibliotecari. La sua struttura risulta essere strettamente connaturata alla scelta del tipo di pubblico a cui l'autore si rivolge. Infatti vengono analizzati, in modo molto analitico e pragmatico, anche con numerosi esempi pratici, tutti gli ambiti legati alla politica dell'accrescimento delle collezioni.
La prima parte è dedicata ai criteri qualitativi che devono guidare gli addetti a questo particolare settore. Essi comprendono, da un lato, la definizione programmatica del ruolo che la singola biblioteca deve assumere nei confronti della comunità a cui offre i propri servizi, dall'altro l'utilizzo di un preciso modello per la valutazione dello stato della collezione, che non è altro che il sistema Conspectus. Questo metodo, utilizzato in modo sistematico e proficuo negli Stati Uniti già dagli anni Ottanta, consente di definire per ogni area disciplinare il grado di profondità e di intensità delle informazioni offerte. Devono però essere presi in considerazione anche altri elementi: il tipo di pubblico che frequenta effettivamente la biblioteca, il pubblico potenziale, la completezza delle informazioni che vengono offerte, la tipologia dei media con cui si vuole raggiungere l'utenza. In altre parole, prima di scegliere il tipo di collezione da acquisire, è necessario definire il profilo a cui la biblioteca aspira in rapporto al territorio all'interno del quale opera. È indispensabile inoltre, per poter impostare una corretta politica degli acquisti, tenere conto delle connessioni giuridiche e deontologiche. L'autore propone una breve riflessione riguardante i limiti giuridici esistenti: la legislazione sulla censura, la tutela costituzionale della libertà dell'individuo, la tutela dei minori.
A questa breve parentesi segue la presentazione di una serie di coefficienti indispensabili sia per fornire una base quantitativa agli obiettivi da raggiungere, sia per richiedere la copertura economica necessaria al loro raggiungimento. Anche questo capitolo è caratterizzato da una notevole ricchezza di esempi e da una struttura particolarmente analitica. L'analisi dei vari coefficienti viene applicata sia al materiale librario (monografie e riviste e/o giornali), sia al materiale multimediale (CD-ROM, software per computer, video e musicassette); non viene tralasciata neppure la valutazione della performance del patrimonio posseduto.
I coefficienti necessari a fornire una base statistica alla gestione degli acquisti sono:
1) Frequenza media di prestito: numero dei prestiti della singola area disciplinare diviso il numero totale dei volumi appartenenti ad essa;
2) Efficienza: quota percentuale dei prestiti della sezione diviso la percentuale dei volumi ad essa appartenenti;
3) Livello di giacenza media: percentuale dei prestiti in un certo periodo sul totale dei volumi di una certa area;
4) Livello di disponibilità: differenza fra il livello di giacenza e il totale;
5) Grado di attivazione: quota dei volumi della collezione che durante il corso dell'anno sono stati presi in prestito almeno una volta;
6) Lista zero: lista dei volumi disponibili che non sono mai stati presi in prestito durante l'anno;
7) Hit list: lista dei volumi che sono stati presi in prestito più frequentemente durante l'anno;
8) Quota di convergenza (autore, titolo e tematica): corrispondenza tra le richieste dei lettori e i volumi disponibili in biblioteca, in percentuale.
Scopo principale di questo sistema è la pianificazione degli acquisti in modo che le esigenze dei lettori vengano soddisfatte dal materiale disponibile. Una diretta corrispondenza fra numero dei prestiti, numero dei volumi da acquistare e fondi a disposizione per questo scopo sarebbe però fuorviante: è indispensabile infatti tenere conto anche di altre variabili come il prezzo medio dei volumi per i diversi gruppi, il livello di usura, la durata del prestito, ecc.
Per continuare a privilegiare l'approccio pratico vengono esaminati gli strumenti utilizzabili per conoscere le offerte del mercato librario tedesco, ovvero il servizio di recensione curato dalla Deutsche Bibliothek, la bibliografia tedesca, varie riviste specializzate, ecc.; vengono inoltre proposti anche i criteri per scegliere i fornitori e le diverse forme di ordinazione.
L'analisi dell'ambito legato alla gestione delle acquisizioni comprende anche l'organizzazione del lavoro. Vengono riportate le tabelle riguardanti i diversi livelli retributivi, con la corrispondente formazione e le mansioni. Il capitolo si conclude con la descrizione del processo di gestione degli ordini, dal momento della scelta fino a quando il volume viene messo a disposizione del pubblico, sia nel caso in cui si segua il vecchio procedimento parcellizzato e manuale sia nel caso in cui si possa utilizzare un sistema informatizzato e integrato.
Dato che il volume si occupa principalmente di biblioteche pubbliche, l'autore parte dal presupposto che la conservazione non rientri tra i compiti di questa tipologia di struttura. Per questa ragione viene proposto anche un modello fondato su criteri qualitativi e quantitativi per la gestione degli scarti, per la scelta dei quali si deve considerare sia l'invecchiamento del contenuto sia la frequenza con cui i volumi vengono dati in prestito.
Prima di concludere l'autore riesamina in termini generali la definizione, da parte della singola biblioteca, del proprio piano di sviluppo delle acquisizioni, il quale deve contenere chiare indicazioni sia sui criteri che devono guidare le scelte in base al profilo della biblioteca, sia sugli standard che la biblioteca deve cercare di raggiungere, così come sono stati descritti nella parte centrale del volume.
Infine, viene descritto lo stato delle biblioteche in Germania, in una prospettiva prevalentemente storica, iniziando dagli anni Cinquanta fino ai giorni nostri. Soprattutto per quanto riguarda la situazione attuale viene sottolineata la sempre maggiore disponibilità nei confronti di un approccio fondato sulla rilevazione di dati statistici, sicuramente più facilmente utilizzabile grazie alla presenza ormai capillare di sistemi informatizzati in tutte le strutture sia grandi che piccole.
Questo volume offre numerosi spunti di riflessione, soprattutto nella sezione dedicata ai criteri quantitativi, in quanto introduce un'ottica gestionale nuova per le nostre biblioteche che è quella della ricerca della qualità del servizio. Il modello presentato pone le esigenze del lettore-cliente al centro di tutta l'organizzazione e propone uno schema di gestione non più basato su ridondanti programmi pluriennali, nei quali tutti gli ambiti pratici scompaiono per lasciare spazio a facili generalizzazioni, prive di qualsiasi riscontro con i risultati effettivi. Certamente anche un'impostazione troppo legata a criteri quantitativi potrebbe generare squilibri. Non sembra però essere il caso dell'approccio proposto da questo libro.
Simona Albani, Istituto di germanistica, Università di Milano