Emerging patterns of collection development in expanding resource sharing, electronic information and network environment, Sul H. Lee editor. Binghamton: The Haworth Press, 1996. 134 p. ISBN 0-7890-0033-4. $ 39.95. Pubblicato anche in «Journal of library administration», 24 (1996), n. 1/2.
Il 7 e 8 marzo 1996 le biblioteche e la fondazione dell'Università dell'Oklahoma si sono fatte promotrici di un convegno sullo sviluppo delle collezioni e sui riflessi che la cooperazione e le reti possono avere sui processi di accrescimento delle raccolte e, più in generale, sulla gestione delle biblioteche. Gli autori affrontano, da punti di vista differenti, alcuni degli aspetti più controversi e significativi del dibattito in corso sull'argomento: Harold Billings, direttore delle biblioteche dell'Università del Texas a Austin, si sofferma sulla necessità di riflettere sul contesto odierno nel quale si esplica la funzione della biblioteca per ben progettare la politica di sviluppo delle collezioni. Oggi, infatti, incidono significativamente nei criteri di selezione della raccolta diversi fattori, tra cui la disponibilità crescente di risorse informative accessibili in linea e il diffondersi del concetto di gestione dell'informazione. Genevieve Owens, program manager per la selezione delle risorse informative all'Università di Bucknell, si serve dell'esempio della compagnia American Express per analizzare il ruolo attuale e futuro delle biblioteche all'interno del mercato dell'informazione. Charles Hamaker, assistente capo per lo sviluppo della raccolta all'Università della Louisiana, presenta i risultati di alcuni suoi studi sul rapporto tra i costi dei periodici e la crescita delle collezioni nell'ambito delle biblioteche della sua università, soffermandosi in particolare sui criteri adottati nella decisione di attivare o tagliare un abbonamento.
L'intervento di Frederick Lynden, bibliotecario associato per i servizi tecnici alla Brown University, in cui si considera l'impatto dell'informazione elettronica sulla condivisione delle risorse, è sicuramente uno dei più interessanti. Con grande chiarezza e obiettività egli evidenzia vantaggi e svantaggi dell'informazione elettronica, soprattutto nell'ottica dei risvolti economici che può avere per la biblioteca; da queste considerazioni scaturiscono le riflessioni sulla necessità di una condivisione delle risorse elettroniche e sui possibili modelli attuabili in questo senso da parte delle biblioteche. Egli offre anche delle coordinate storiche per inquadrare il fenomeno della condivisione delle risorse e tracciarne le linee di sviluppo attuali e future.
Anthony Ferguson e Kathleen Kehoe, rispettivamente bibliotecario associato e bibliotecaria addetta al servizio di reference e allo sviluppo della raccolta presso la Columbia University, presentano uno studio sui periodici, definiti friendly o predators a seconda dei ritmi di crescita dei prezzi degli abbonamenti negli ultimi cinque anni, e suggeriscono alle biblioteche delle strategie da adottare nei confronti degli editori dei predators. William Sitting, responsabile della Divisione di scienza e tecnologia alla Library of Congress, propone il punto di vista delle biblioteche nazionali all'interno del dibattito su raccolta, condivisione e diffusione del patrimonio tradizionale ed elettronico, con particolare attenzione al caso della grande biblioteca in cui lavora. Kit Kennedy, direttore vendite della Readmore Academic Services, in quanto rappresentante del punto di vista dei fornitori, illumina da questa specifica prospettiva il rapporto tra biblioteche e mercato. Rebecca Lenzini, presidente della CARL Corporation, sintetizza efficacemente modelli e tendenze nei processi di accesso all'informazione e di fornitura dei documenti; in particolare, individua nei principali hosts, che riversano in rete grandi quantità di informazioni elettroniche, dei nuovi partner nell'ambito della politica di accrescimento delle raccolte. Nel complesso, pur contenendo spunti interessanti sull'argomento e utili suggerimenti provenienti da studi o esperienze concrete, i contenuti del volume non risultano particolarmente originali, per quanto vada sottolineato che la pubblicazione, come dichiarato dallo stesso curatore, vuol essere, in primo luogo, un contributo a un dibattito in cui non ci sono ancora teorie e risultati consolidati, ma solo opinioni in fieri. In virtù di questo, l'apparato bibliografico che accompagna i singoli interventi tende all'essenzialità, proponendosi come suggerimento di ricerca piuttosto che come improbabile stato dell'arte in materia; non è, invece, spiegabile né condivisibile la forte disomogeneità negli stili di citazione adottati dai singoli autori, rispetto ai quali avrebbe giovato una supervisione più attenta del curatore.
Anna Galluzzi, Viterbo