RECENSIONI E SEGNALAZIONI

Biblioteca Giovardiana, Veroli.  Catalogo dei più antichi manoscritti della Biblioteca Giovardiana di Veroli, a cura di Virginia Brown… [et al.].  Roma: Gruppo editoriale internazionale, 1996.  LX, 171 p.: tav.  (Quaderni dell'Assessorato alla cultura. Sezione biblioteche e beni librari; 1).  ISBN 88-8011-069-1.

Il catalogo descrive trentotto codici, per la massima parte databili ai secoli XV-XVII (salvo tre datati al XII e uno al XIII), tutti in scrittura latina a eccezione di due in scrittura greca, già segnalati da Camillo Scaccia Scarafoni nel vol. 34 degli Inventari dei manoscritti delle biblioteche d'Italia (Firenze: Olschki, 1926).

La descrizione dei codici, affidata a validi specialisti, si svolge secondo i criteri elaborati dalla Guida alla descrizione uniforme del manoscritto curata dall'ICCU (Roma, 1990) ed è impostata su tre sezioni fisse, la prima, la terza e la quarta, e una modulabile, la seconda. Le sezioni fisse si riferiscono alla descrizione esterna del codice (I sezione) con indicazione della materia, della datazione, dell'origine, delle dimensioni, della consistenza e della legatura; alla descrizione interna con riferimento al contenuto (III sezione), e alle segnalazioni bibliografiche (IV sezione). Nella II sezione è lasciata una maggiore libertà di compilazione ai redattori per poter riportare notizie più dettagliate circa il supporto scrittorio, la fascicolazione, la rigatura, l'impaginazione, la decorazione, la storia del manoscritto e per tutti quei dati ritenuti dallo studioso particolarmente significativi nei diversi casi.

Il catalogo dei manoscritti è opportunamente preceduto da una premessa di Marco Palma, con una breve ma puntuale spiegazione dei criteri seguiti nell'impostazione del catalogo, e da un approfondito saggio storico di Paolo Scaccia Scarafoni sulla Biblioteca Giovardiana, la sua istituzione risalente al 20 gennaio 1773 e il suo fondatore, Vittorio Giovardi (1699-1786). Il saggio è completato da un'appendice con la pubblicazione di alcuni documenti. Un ricco apparato iconografico, costituito da 50 tavole che riproducono a colori e in bianco e nero i manoscritti descritti, completa questo catalogo. Molti sono i codici liturgici, fra cui spiccano un lezionario ad uso di S. Sofia di Benevento della fine del XII secolo, in scrittura beneventana, e un messale antifonario proveniente da S. Maria degli Angeli a Roma del XV secolo, che si impone per la ricchezza della decorazione e delle miniature; ma anche significativa è la presenza di codici di contenuto storico e letterario, con testi di autori latini e italiani (si segnalano in particolare i mss. 12 e 15, con testi di Plutarco e Servio, e i mss. 13, 19 e 27, con testi di Leonardo Bruni, Francesco Petrarca, Giorgio Vasari). In tal modo il catalogo, pubblicato grazie al concorso di molte istituzioni, assolve egregiamente al compito di essere prezioso e tutt'altro che modesto – come affermato da Palma nella sua premessa – strumento di ricerca e di conoscenza storica di un fondo e di una biblioteca altrimenti poco accessibili.

Maria Margherita Breccia Fratadocchi, Biblioteca nazionale di Roma