Fondazioni e associazioni: proposte per una riforma del primo libro del Codice civile, a cura del Gruppo di studio Società e istituzioni. Rimini: Maggioli, 1995. 249 p. (Queste istituzioni. Ricerche; 5). ISBN 88-387-0395-7. L. 38.000.
Sergio Ristuccia. Volontariato e fondazioni: fisionomie del settore non profit. Rimini: Maggioli, 1996. 344 p. (Queste istituzioni. Ricerche; 6). ISBN 88-387-0647-6. L. 48.000.
Il primo dei due volumi, a cura del Gruppo di studio Società e istituzioni, su sostegno della Banca di Roma, rappresenta un valido supporto all'interpretazione e decodificazione delle tematiche inerenti la riforma della «normativa sulle persone giuridiche private senza fini di lucro». Il problema delle fondazioni (di questo si parla in parte) è ed è stato punto nodale nella vicenda recente, e valida per il futuro, degli istituti di credito: infatti il no profit nella forma associativa e di fondazione è in generale uno strumento per affidare la promozione di beni e servizi, tanto importanti nei beni culturali, a strutture intermedie tra Stato e imprese.
Il testo, molto tecnico e di particolare interesse per una parte del mondo giuridico ed economico, rappresenta un utile approfondimento sia per il tema delle fondazioni nel mondo del no profit sia per la ramificata realtà delle cooperative e delle associazioni. Il testo diviene così una guida per una metodologia del fare impresa senza abdicare ai propri fini sociali e culturali che per le fondazioni di gestione di biblioteche e altri beni culturali (cosiddette "fondazioni di funzione") sono la «dimensione costitutiva».
Per comprendere l'utilità del testo in questione basta ripercorrere l'articolo di apertura di Pellegrino Capaldo, per poi soffermarsi sulle pagine dedicate alle realtà associative e al volontariato sempre nell'ottica del Codice civile e delle sue riforme. Un percorso tra le norme, le leggi e il diritto che è, e sempre più deve essere, una delle "vie" del rinnovato bibliotecario.
Il testo di Sergio Ristuccia compie, attraverso una incursione nella storia e nello status delle fondazioni, attraverso la cultura e l'etica del volontariato, un diffuso excursus nel "terzo settore", di cui nel testo si danno le dimensioni e la portata sociale utilizzando e analizzando gli studi dell'Istituto per la ricerca sociale unitamente ai dati dell'Istat rilevati nel censimento 1991, che consentono di evidenziare le diversità e i punti di affinità e contatto tra associazionismo e volontariato. Il testo prende anche in considerazione le dimensioni economiche e finanziarie del terzo settore, il vastissimo raggio di azione di cui i beni culturali sono sicuramente elemento cardine, ancor più oggi che si discute di nuovo di fondazioni e istituti di credito per la potenziale e reale liberalizzazione delle fondazioni dagli stessi istituti di credito, per un coinvolgimento verso le realtà culturali.
L'impegno delle strutture di ambito culturale sarà quello di essere una realtà di dimensioni significative con un occhio attento all'immagine, rispettando il peso socio-culturale e la proficuità di un servizio la cui valenza si deve sempre più misurare anche attraverso la disponibilità di volontari e la ricaduta generalizzata su un territorio. Le realtà culturali possono così attrarre l'impegno finanziario degli sponsor, disposti a fronte delle considerazioni sopra esposte a un ruolo "blindato" che non muti e non snaturi le finalità di un servizio sociale e culturale.
Significative in tal senso, nel testo, per nuovi percorsi del no profit, le pagine dedicate a neomecenatismo e fondazioni culturali e la parte della "agenda legislativa".
Elisabetta Forte, Assessorato alla cultura, Regione Lazio