La letteratura grigia: 2º convegno nazionale organizzato dall'Istituto superiore di sanità in collaborazione con l'Istituto centrale per il catalogo unico e l'Associazione italiana biblioteche, Roma, 20-21 maggio 1996: atti, a cura di Vilma Alberani, Paola De Castro Pietrangeli e Daniela Minutoli.  Roma: Istituto superiore di sanità, 1996.  IV, 210 p.  (ISTISAN congressi; 48).  ISSN 0393-5620.


A distanza di quattro anni dal primo, questo secondo convegno nazionale sulla letteratura grigia ha rappresentato un importante momento di analisi e riflessione circa l'evoluzione di questo tipo di documentazione: un'evoluzione, sia formale che concettuale, stimolata dall'affermarsi di nuove tecnologie, dalla sempre maggiore interazione internazionale fra strutture di ricerca e singoli ricercatori, dall'attenzione crescente al patrimonio informativo prodotto dalla pubblica amministrazione. Nel contempo, questo appuntamento congressuale ha permesso di continuare un discorso iniziato quattro anni fa, costringendo a fare un dettagliato bilancio di quanto era stato promesso e ha avuto realizzazione.

Per quanto riguarda l'evoluzione che si è determinata - dal Seminario di York del 1978 in poi - circa la ben consolidata casistica di pubblicazioni grige, il convegno in esame evidenzia un ampliamento notevole della gamma tipologica di letteratura grigia: negli interventi si spazia dalla documentazione dei sistemi di qualità totale agli archivi personali dei ricercatori, dai protocolli clinici fino ai documenti in notazione musicale non pubblicati o editi in proprio o non inseriti nei tradizionali circuiti di distribuzione commerciali.

Sotto il profilo tipologico si deve inoltre considerare l'emergere di tutta una serie di documenti in formato elettronico (conferenze elettroniche, liste di discussione, pagine Web, ecc.), non riconducibili alla tradizionale accezione di letteratura grigia, che è caratterizzata da problemi di controllo bibliografico e di disponibilità di documenti. Si tratta, infatti, più appropriatamente di «informazioni grige», legate «ai bisogni informativi degli utenti, una gran parte dei quali (i più fortunati) ha già oggi accesso a enormi risorse informative senza spostarsi dal posto di studio o di lavoro». Un'attenzione particolare merita, poi, quella specifica tipologia di documenti latamente appellabili "di fonte pubblica", in cui confluiscono pubblicazioni ufficiali, letteratura grigia amministrativa e documenti d'archivio, di enorme valore informativo non solo per studiosi e utenti interni delle amministrazioni, ma anche per il cittadino, al quale può essere garantita la conoscenza delle attività poste in essere dalla pubblica amministrazione. L'accesso al patrimonio informativo di quest'ultima, che trova il suo fondamento giuridico nell'art. 10 della Convenzione sui diritti dell'uomo, è divenuto uno dei temi più insistentemente richiamati nella politica dell'Unione Europea, dal momento che ci si è resi consapevoli che «la trasparenza dei processi decisionali rafforza la natura democratica delle istituzioni e la fiducia della gente nell'amministrazione» (dichiarazione contenuta nel trattato di Maastricht del 7 febbraio 1992). Se il cittadino, così come lo studioso, non sono interessati «alla tipologia ma ai flussi informativi che provengono dalle amministrazioni pubbliche», diviene indispensabile che certe discriminazioni tipologiche si attenuino, come auspica Venturini nel suo intervento, e «che si trovi il modo per sensibilizzare intorno a questi problemi i diversi soggetti interessati senza gelosie e diffidenze: bibliotecari, archivisti, burocrazie produttrici della documentazione, studiosi delle istituzioni pubbliche».

Anche certi steccati disciplinari (biblioteconomia vs. archivistica) potrebbero essere abbattuti, in fondo, se anche per gli archivi si arrivasse a rovesciare la tradizionale visione per cui i documenti giacciono in depositi/contenitori e vengono utilizzati just in case, a favore, invece, di una concezione - del resto tipica della LG - per cui gli stessi devono rendersi disponibili just in time, cioè velocemente, informalmente, a basso costo e con poco dispendio di tempo.

Se poi consideriamo l'aspetto contenutistico della definizione di letteratura grigia - definizione tutta al negativo, che sottolinea la non diffusione attraverso i consueti canali editoriali commerciali, la non facile accessibilità, la transitorietà della fase grigia -, in occasione di questo appuntamento diversi contributi (Alberani, Di Benedetto, Luzi, Zuccoli) hanno sottolineato alcune rilevanti novità legate sia alle modalità di raccolta che a quelle di acquisizione. Dal momento che il controllo più o meno efficace della documentazione determina l'accessibilità e, quindi, la colorazione più o meno accentuata di grigio, si possono distinguere, come è ben messo in evidenza nel contributo di Ricciardi e Willem, difficoltà di accesso riconducibili a limitazioni di tipo amministrativo (contenuto confidenziale o riservato, commercializzazione in proprio oppure attraverso rappresentanti, lungaggini burocratiche, ecc.), intellettuale (uso di lingue non troppo diffuse, linguaggio iperspecialistico, ecc.), economico (costi troppo elevati per le raccolte e le acquisizioni), o infine tecnologico (uso di reti, utilizzo di hardware e software specifici, interfacce non amichevoli, ecc.). Ma, nel momento in cui gli stessi enti produttori divengono con le nuove tecnologie anche distributori della propria documentazione, facendo contemporaneamente diminuire i costi di produzione e diffusione e i tempi di distribuzione, e in cui documenti a testo completo, ben organizzati e indicizzati quali quelli dell'Unione Europea o di molte istituzioni accademiche e di ricerca, sono recuperabili facilmente e gratuitamente, il concetto di letteratura grigia subisce una importante modificazione «soprattutto per ciò che riguarda la diffusione e la fornitura di documenti». Non si può, sotto questo aspetto, che condividere l'affermazione di Mackenzie-Owen, secondo cui «il concetto di letteratura grigia sparirà per evolversi in un nuovo concetto di editoria istituzionale in rete».

Per quanto riguarda il bilancio fra promesse e realizzazioni di cui parlavo all'inizio, durante il convegno è emerso che alcuni progetti annunciati o appena abbozzati quattro anni fa sono ormai divenuti operativi: all'interno di SBN, la base di dati specializzata in LG, proposta inizialmente dall'Istituto superiore di sanità, è stata costituita, testata, ne è stato redatto un manuale per la gestione e ne sono state presentate in questo convegno le caratteristiche più importanti. La Camera dei deputati ha dato vita dal 1994 alla base di dati LEGO che permette l'accesso non solo alla letteratura grigia prodotta da quel ramo del Parlamento ma anche a quella proveniente da un folto numero di soggetti pubblici (Senato, amministrazioni centrali e periferiche dello Stato, organi diversi di altre amministrazioni): in tal modo essa costituisce un formidabile strumento conoscitivo di tutta l'attività parlamentare, ma contribuisce altresì ad aumentare la trasparenza dell'azione della pubblica amministrazione.

Nel settore delle tesi sono venute a maturazione due iniziative interessanti: la Biblioteca nazionale centrale di Firenze ha iniziato dal 1995 la pubblicazione di una serie separata della BNI dedicata alle tesi di dottorato, di cui è depositaria sulla base di quanto disposto dalla legge n. 382/80; da parte sua, l'Università di Bologna ha istituito un servizio per la catalogazione di letteratura grigia, non ancora collegato al sistema comunitario SIGLE, ma con esso integrabile in futuro.

Per quanto riguarda lo specifico settore del libro per ragazzi è stata illustrata Grigia data base, che nel convegno del 1992 era stata solo annunciata: creata dalla Biblioteca "Gianni Rodari" di Campi Bisenzio, ha acquistato una crescente importanza nazionale per tutti gli operatori che a diverso livello si occupano di letteratura giovanile. Nello stesso tempo si è consolidato il ruolo del CNR - destinatario per diritto di stampa di una copia di tutte le pubblicazioni a carattere tecnico-scientifico - quale centro nazionale di riferimento SIGLE per la gestione della letteratura grigia prodotta in Italia. Ma proprio in ragione della moltiplicazione delle basi di dati di letteratura grigia, della proliferazione di iniziative da parte di enti diversi, assume una particolare rilevanza quanto Vilma Alberani ha sottolineato fin dal momento dell'apertura dei lavori: la necessità di una razionalizzazione delle iniziative, al fine di creare «un sistema globale e condiviso di servizi d'informazione per la LG».

Zanetta Pistelli, Servizio per il sistema bibliotecario, Università di Pisa