Il biblonauta: catalogo collettivo utenti Biblo. N. 1 (1996). Venezia: Sistema bibliotecario Comune di Venezia, 1996. 1 CD-ROM.


Il biblonauta 1/96 è un CD-ROM che contiene un archivio bibliografico, sotto forma di prototipo, pubblicato a cura del Sistema bibliotecario del Comune di Venezia, con la collaborazione del Servizio bibliotecario della Provincia di Venezia.

Il CD-ROM non è accompagnato da un opuscolo illustrativo e i dati che compaiono sull'unica pagina posta nel fondo della confezione recitano: "archivio: Nauta, catalogo collettivo utenti Biblo; aggiornamento: 30 giugno 1996; n. record: 642449; software: Cds-Isis(c)Unesco, Heurisko(c)Unesco e DBA; elaborazione dati: Ufficio per l'elaborazione e diffusione delle informazioni". Il resto delle note è dedicato ai requisiti hardware e software (per PC IBM-compatibile con 25 MB di spazio libero su hard disk, 520 KB di RAM disponibile, 128 KB di memoria espansa, sistema operativo MS-DOS 3.3 o successive, lettore CD-ROM - ISO 9660 - e relativi drivers di gestione). Più sotto sono elencate le procedure di installazione su hard disk, di esecuzione del programma, e una nota di configurazione del file config.sys del sistema operativo. Un'altra annotazione riguarda il produttore, inciso sul CD-ROM: "Cd Company, Italy, Bibliove".

Altri dati, come la versione del software Cds-Isis (v. 3.07), la versione di Heurisko, l'interfaccia grafica (v. 2.00), rimaneggiata a cura della DBA - Società per la documentazione, le biblioteche e gli archivi -, si ricavano dalle prime videate di presentazione.

Dalla descrizione si rileva un primo dato, e cioè che Il biblonauta è stato pensato come pubblicazione seriale, presumibilmente a cadenza semestrale, e quindi aggiornabile periodicamente. Le biblioteche che hanno partecipato all'impresa o quantomeno fornito le schede bibliografiche sono veramente tante, soprattutto comunali, ecclesiastiche, scolastiche e universitarie, di istituti culturali, e qualcuna anche di Ferrara, Trieste, Cagliari, Pavia e Savona.

All'interno del programma, con il tasto di help (F1), leggiamo l'unica documentazione in linea, che descrive Nauta come un database creato con l'applicativo Biblo, formato da 82 campi, di cui 45 ripetibili, combinati variamente a seconda delle funzioni (gestionali, amministrative e catalografiche) in più maschere di input ed editing (worksheet). Recita ancora il file di help che le funzioni di catalogazione per monografie, seriali e materiali non librari si ispirano alle norme ISBD(M), (S), (NBM) e che è possibile la gestione dei thesauri. Sono implementate, inoltre, le gestioni per gli ordini, gli acquisti, il prestito, le funzioni di registrazione dei dati per le statistiche. È possibile gestire le stampe degli ordini, del registro d'ingresso, delle etichette, delle schede di catalogo (per ogni tipo di accesso), delle bibliografie, ecc. Per l'accrescimento e la compatibilità del database viene specificato che si possono trasferire i dati in/da vari formati (ISO 2709: Biblo, Teca, UNIMARC).

Per quanto riguarda le funzioni di recupero delle citazioni si possono effettuare ricerche per singoli termini (anche troncati a destra), combinarli tramite gli operatori and, or, not, per numero d'ingresso, per numero standard, e ricercare perfino nell'area delle note e nell'abstract (dove esiste). È possibile effettuare anche la ricerca sequenziale per stringa in tutto il database. Le ricerche sono denominate, dal menu relativo, come guidate, a dizionario, per combinazione di campi, libere (queste ultime due con gli operatori booleani). Le ricerche della sessione sono memorizzate e numerate, ed è possibile richiamarle in qualsiasi momento, nonché salvarle su file.

Tutto questo è possibile secondo la rappresentazione che i progettisti dell'interfaccia Heurisko (a caratteri e menu-driven) danno delle potenzialità offerte nel CD. Tuttavia il database si presenta particolarmente eterogeneo nelle registrazioni, poiché, probabilmente, ciascuna biblioteca ha catalogato i documenti a livelli molto diversi, con duplicazioni di notizie, imprecisione nei soggetti (ad esempio una stessa voce in inglese e in italiano), errori di trascrizione. I risultati generati dalle ricerche sono, perciò, non sempre comparabili e rispondenti alle attese di recupero: sempre molto efficienti, seppure, a volte, poco specifici.

Tali incongruenze sono sicuramente dovute al fatto che gli scopi che si proponevano i progettisti e le biblioteche abbiano trovato nei limiti individuali di piccole e grandi basi di dati, fatte in contesti e con obiettivi diversi, elementi di debolezza e non un moltiplicatore di effetti benefici nella costruzione del catalogo collettivo.

Le possibilità oggi di produrre, con un database migliorato nelle caratteristiche di omogeneità - nell'aderenza a norme standard di catalogazione e descrizione -, con l'uso di programmi, quali WinIsis e WinHeurisko (forniti dall'Unesco ed elaborati dalla stessa DBA), presentazioni con interfacce più gradevoli e meno complicate sono di molto aumentate. L'auspicio è che il prototipo possa trovare una dimensione più attuale e una migliore facilità di utilizzo da parte degli utenti nella costruzione di un nuovo modello.

Roberto Macrì, Torino