Martine Sibertin-Blanc. Nouvelles technologies et communication de l'information: de l'analyse des besoins à l'ingégnerie documentaire. Paris: ADBS, 1994. 277 p. (Collection Sciences de l'information. Série Etudes et techniques). ISBN 2-901046-71-1. FF 270.


L'ingegneria documentaria e l'unità basilare di trattamento, vale a dire l'informazione, costituiscono i due poli di interesse di questo manuale orientato alla realizzazione di sistemi di comunicazione all'interno di una azienda. L'organizzazione ottimale dei flussi informativi di un'impresa rappresenta il motivo ispiratore del libro e sovraintende all'impostazione di tutta la tematica dedicata all'interazione tra apparato tecnologico e prodotto documentario. Un esplicito richiamo ad assunti di base della strategia di comunicazione viene mantenuto costante sin dalle pagine iniziali; si tratta dei concetti di informazione come servizio in sé, a elevata valenza economica, modellata sulla cultura degli utilizzatori (dal grande pubblico all'utente esperto) e di metodologia della politica documentaria in risposta alle esigenze dei fruitori, da attuare dopo una attenta analisi dei bisogni di informazione nei diversi contesti professionali.

La dinamica e il successo dell'intero processo comunicativo affidato alle potenzialità delle nuove tecnologie si gioca dunque tra l'utente finale, affrancato dall'onere di immedesimarsi nella logica dei più diversi sistemi di interrogazione, e il documentalista, assistito finalmente da soluzioni tecniche che lo abilitino a fornire un'informazione di qualità in maniera rapida. Il traguardo, insomma, sembra essere quello di una informazione intelligente che si autopropone, rimanendo autonoma e trasparente rispetto al mezzo che la veicola.

La gestione della documentazione all'interno di una impresa richiede necessariamente un coordinamento dei circuiti informativi locali (basi di dati interne) e di quelli fondati su collegamenti esterni (servizi telematici su Minitel e Internet) in vista di una informatica conviviale che semplifichi e razionalizzi l'accesso all'informazione. Il valore aggiunto della risorsa informativa si identifica in rapporto al grado di pertinenza, di rispondenza alle richieste dell'utilizzatore, nonché di immediatezza e tempestività grazie a un supporto adeguato.

Il campo di indagine si allarga ai diversi modi di accesso all'informazione e alle differenti filosofie che li sottendono: dalla creazione di documenti ipertestuali, all'interrogazione di basi di dati con modalità complementari su disco e in linea, fondata sul principio dell'accesso unificato a grandi quantità di informazioni. Uno sguardo viene rivolto anche ai sistemi di indicizzazione automatica che puntano a cancellare i segni di confine tra linguaggio libero e controllato e che ricorrono, a seconda dei metodi adottati, a una analisi statistica delle occorrenze di un termine in rapporto al vocabolario di un dominio disciplinare o all'indagine morfologica, sintattica e semantica di parole e locuzioni per ridurne le ambiguità linguistiche.

A rivestire importanza strategica primaria rimane il progetto di informatizzazione di un centro di documentazione, partendo dall'identificazione delle risorse disponibili e contemperando sempre l'aspetto gestionale e amministrativo con quello strettamente legato al contesto dell'utilizzatore. In tal senso, devono porsi come ineludibili sia operazioni come il controllo e la validazione delle funzioni, la protezione dei dati, l'individuazione di protocolli di comunicazione, la gestione di eventuali periferiche, sia procedure volte ad assicurare interfacce amichevoli, molteplicità di canali di accesso ai dati e modalità diverse di visualizzazione e memorizzazione dei risultati della ricerca. Tra gli esempi proposti figurano il recupero entro un sistema informativo di un fondo documentario già informatizzato e la soluzione dei problemi di definizione dei dati in entrata e in uscita.

Il discorso sulla creazione dell'intera catena documentaria si conclude con l'offerta di prodotti dell'editoria elettronica realizzati internamente, puntando sulle applicazioni più accattivanti per l'utente e sulla promozione di nuovi servizi informativi che ne valorizzino le prestazioni. Gli strumenti privilegiati per l'azione di maquillage virtuale sono il tradizionale bollettino bibliografico, trattato secondo la logica ipertestuale, e la rassegna stampa, per rimanere in un contesto aziendale, organizzata in base a un sistema innovativo di presentazione visiva di immagini e testo.

In un estremo sforzo di sintesi sono riunite nell'ultimo capitolo alcune schede dedicate alle varie fasi di organizzazione e trattamento delle risorse informative che mettono a fuoco argomenti come la storia dell'ipertesto, l'architettura client/server, il riconoscimento ottico dei caratteri e il passaggio dalla ricerca lineare a quella interattiva.

Quanto all'organizzazione interna del manuale, va rilevata un'esposizione disinvolta dei contenuti, integrata da una buona documentazione esplicativa riferita ad applicazioni telematiche di tipo eterogeneo nel settore sia pubblico che privato. Il tutto sotto il segno del documento virtuale, un'entità immateriale che assume forma solo nel momento in cui ci si attiva per richiamarlo, sottoposto com'è a una inesorabile delocalizzazione che lo rende risorsa universale.

Elisabetta Poltronieri, Biblioteca dell'Istituto superiore di sanità