Marianna S. Wells - Rosemary Young. Moving and reorganizing a library. Aldershot: Gower, 1997. XVIII, 123 p. ISBN 0-566-07701-9. £ 35.
Nonostante alcune frettolose previsioni, il rapido sviluppo delle nuove tecnologie informatiche nelle biblioteche non ha risolto il problema dello spazio per la consultazione e la conservazione delle tradizionali collezioni di materiale a stampa. Al contrario, la pubblicazione di un numero crescente di libri e riviste ha causato un generalizzato incremento delle acquisizioni e di conseguenza una richiesta di maggiore spazio. Analogamente, lo sviluppo delle reti telematiche e la grande disponibilità di informazioni in linea non hanno diminuito significativamente gli utenti delle biblioteche e la loro richiesta di un numero maggiore di posti nelle sale di consultazione e lettura. Non solo: la diffusione di queste tecnologie rende indispensabile la ricerca di nuovi spazi per le biblioteche che volessero rendere accessibili agli utenti le risorse telematiche e multimediali.
Per quanto rozzo e semplificatorio, il quadro delineato si applica a un vasto numero di biblioteche, in Italia e nel mondo. Per questo motivo la richiesta di nuove sedi non sembra diminuire, nonostante la difficoltà di reperire fondi per la loro realizzazione. Comunque, biblioteche che riescono a trovare sedi più grandi e spaziose per fortuna ci sono e a loro è rivolto in primo luogo il libro di Marianna S. Wells e Rosemary Young. La prima è la responsabile della biblioteca unificata di Fisica e geologia dell'Università di Cincinnati. Nel 1988 fu incaricata di organizzare il trasferimento, completato nel 1990, delle due biblioteche scientifiche in una nuova sede, curando in particolare la riunificazione delle collezioni di periodici, disperse in varie collocazioni provvisorie e prive di un inventario affidabile. Un'attenzione particolare fu rivolta alla progettazione e alla realizzazione di un sistema di sicurezza innovativo. Rosemary Young è la responsabile della biblioteca dell'OMI (Ohio Mechanical Institute) College di Scienze applicate dell'Università di Cincinnati. Quando, nel 1987, fu progettata una nuova sede per il college, iniziò ad occuparsi del conseguente trasferimento della biblioteca, completato in tre anni. Le collezioni della biblioteca richiesero notevoli interventi, fra cui il passaggio dalla Classificazione decimale Dewey a quella della Library of Congress.
Mi sono soffermato sulle due autrici perché, come riconoscono loro stesse, il libro scaturisce dalla loro personale esperienza di trasferimento e riorganizzazione di una biblioteca. Dopo un esame, sin troppo rapido, dei motivi che possono determinare la necessità di un trasferimento e dopo la precisazione che il libro non si occupa della progettazione e della realizzazione architettonica di nuove sedi, le autrici forniscono una guida per trasferire e riorganizzare una biblioteca. Nella migliore tradizione americana, pragmatica e concreta, il libro analizza tutte le fasi della progettazione e della realizzazione del trasferimento, dalla prima richiesta inoltrata all'ente competente fino all'apertura della nuova sede. Questa parte comprende alcune interessanti considerazioni su come organizzare la nuova struttura in modo che risponda alle richieste dei moderni utenti della biblioteca, come ottimizzare l'accesso alle nuove tecnologie e quali standard applicare in relazione alle capacità di carico dei solai, all'illuminazione, al riscaldamento, alla ventilazione. Un capitolo è dedicato in particolare alla preparazione del personale coinvolto nel progetto, mentre altri sono rivolti al modo più corretto di selezionare la ditta di trasporti che dovrà compiere materialmente il trasloco, alla necessità di farlo precedere da una revisione e da una sistemazione delle collezioni, in particolare di quella dei periodici, in modo da poter prevedere la crescita di ciascuna di esse, e da un'adeguata predisposizione della nuova sede, in modo da ridurre al minimo i tempi di chiusura della biblioteca. Il testo fornisce indicazioni progettuali, schemi di attuazione ed esempi sempre molto preziosi. Considerevole, anche se non sempre riuscito, è il tentativo di tener conto delle peculiarità delle diverse biblioteche: il fatto che il libro sia basato su progetti, appunti ed esperienze dirette delle autrici ne rappresenta un limite, ben compensato tuttavia dalla concretezza dei problemi sollevati e delle soluzioni proposte. Per limitarci a un esempio, risultano ampiamente carenti, in relazione alle esigenze di una biblioteca pubblica, le indicazioni sul modo di organizzare la necessaria campagna di informazione sul periodo di chiusura e soprattutto sulla collocazione della nuova sede e sul miglioramento dei servizi che il trasferimento dovrebbe consentire.
Gli ultimi capitoli sono dedicati all'analisi di possibili alternative al trasferimento in una sede più grande di una biblioteca che necessiti di nuovo spazio. Questa è sicuramente la parte meno originale del volume, e non fornisce che un elenco di soluzioni parziali, ormai patrimonio comune dei bibliotecari. Anche in questo caso le autrici si sforzano di dare comunque concretezza alle soluzioni proposte, privilegiando le esperienze personali. In questo senso acquista giustamente rilievo la costruzione di depositi regionali come risposta ai problemi di spazio e alla carenza di investimenti per la costruzione di nuove sedi. Si tratta della realizzazione congiunta, da parte di più istituzioni, di strutture per la conservazione, a costi contenuti, di materiale librario importante ma raramente consultato. Tali strutture sono collocate in posizione baricentrica rispetto alle sedi delle istituzioni di appartenenza, in modo da rendere possibile il trasporto dei volumi eventualmente richiesti in tempi rapidi e a costi poco elevati. In Ohio, ad esempio, lo Stato in cui lavorano le due autrici, sono stati costruiti, negli ultimi anni, tre grandi depositi regionali, fra i quali assume una certa rilevanza lo SWORD (South West Ohio Regional Depository), realizzato congiuntamente dalle università di Cincinnati, Oxford e Dayton, per la conservazione di un milione e mezzo di volumi. Le autrici presentano una sommaria descrizione del funzionamento del deposito, che, sebbene risulti una soluzione di difficile esportazione in Italia, dovrebbe farci riflettere sulla necessità, in una situazione economica in cui i finanziamenti sono sempre più difficili da ottenere, che diverse istituzioni collaborino per la realizzazione di progetti comuni, soprattutto nel campo della valorizzazione e della conservazione dei beni librari.
Roberto Del Buffa, Biblioteca comunale di Montelupo