Le guide che presentiamo sono due manuali operativi che nascono con l'intento di accompagnare la distribuzione di SBN Musica, un programma studiato dall'ICCU per incrementare offline la base di dati musicale compresa nell'Indice del Servizio bibliotecario nazionale. La procedura automatizzata a cui le guide fanno riferimento consente di acquisire facilmente e secondo gli standard previsti da SBN le notizie bibliografiche relative a libri di musica e libretti d'opera sia a stampa che manoscritti. Tali notizie possono essere archiviate e gestite in una base locale e possono allo stesso tempo confluire nella banca dati centrale per essere così messe a disposizione di quanti ne richiedessero la consultazione.
La recensione del manuale operativo di un programma è un fatto del tutto inconsueto, poiché una guida non fa che illustrare le funzionalità principali della procedura automatizzata, corredando eventualmente la descrizione di immagini ed esempi. Più spesso ci troviamo a recensire un programma, dopo averlo sperimentato, liquidando il manuale con le consuete formule finali che informano sulla presenza o sull'assenza di un sussidio stampato, sulla sua versione italiana e sulla sua maggiore o minore chiarezza e completezza.
Riservandoci di analizzare dettagliatamente SBN Musica in un'altra occasione e rimandando anche il confronto con altre procedure analoghe come, ad esempio, quella realizzata dal RISM (Répertoire international des sources musicales) oppure con le varie applicazioni musicali di CDS/ISIS, riteniamo comunque che queste guide posseggano una loro relativa validità anche trascurando per il momento la procedura automatica che devono accompagnare e che, almeno in alcune parti, mantengano una loro autonomia.
La procedura automatizzata, infatti, permette l'archiviazione elettronica di informazioni bibliografiche che rispondono alle norme di riferimento del settore e, di conseguenza, le guide che ne illustrano il funzionamento, una volta che vengano considerate a prescindere dalle specifiche funzionalità tecniche, si rivelano degli utili e sintetici manuali applicativi riguardanti in genere la catalogazione musicale. Certamente le guide non nascono con questo specifico intento e perciò non sono sufficienti a trattare esaurientemente ogni argomento, né tantomeno a fungere da testo di riferimento didattico. Tuttavia, di fronte alla penuria, o meglio si dovrebbe dire all'assenza nel panorama bibliografico professionale odierno di un vero e proprio manuale per la catalogazione del materiale musicale, ecco che esse assumono un valore di compendio, utile anche a chi non utilizza la procedura SBN Musica.
La lettura di queste guide ci conferma che la catalogazione del materiale musicale a stampa e manoscritto è un'attività eterogenea e assai complessa che richiede, oltre a una competenza musicale di base non indifferente, anche la conoscenza teorica di problemi bibliografici tutt'altro che banali, nonché la dimestichezza con una lunga serie di normative. Oltre a conoscere le regole elaborate nell'ambito di SBN, le RICA per l'intestazione, ISBD(PM) per la descrizione della musica a stampa e le norme nazionali di descrizione dei manoscritti, il catalogatore musicale deve saper redigere un titolo uniforme - che per la musica è molto complesso -, deve saper scegliere e codificare un incipit musicale, deve conoscere il significato di numeri standard speciali (ad esempio i numeri di lastra o editoriali), deve essere in grado di gestire una lunga serie di nomi di persone che, se non hanno la responsabilità intellettuale dell'opera, rivestono però un ruolo importante per la determinazione dei legami del libro con un'esecuzione.
I due volumi forniscono al riguardo una serie di indicazioni sintetiche e pratiche, ma soprattutto introvabili in altre pubblicazioni oggi in distribuzione. Ci sembra utile rilevare dapprima l'attenzione dedicata alla formulazione del titolo uniforme in tutte le sue componenti (titolo proprio, forma musicale, organico, tonalità, numero d'opera e d'ordine, ecc.), le quali prevedono una cospicua serie di casi particolari e, in secondo luogo, la spiegazione in italiano del sistema alfanumerico di codifica della notazione denominato Plain & easie code che, adottato inizialmente dal RISM, è stato acquisito anche dalla banca dati italiana per archiviare gli incipit musicali. Segnaliamo infine il rimando che queste guide più volte suggeriscono alla serie di tabelle e archivi di consultazione che, interrogabili in linea quando la procedura è attiva, sono per se stessi dei repertori bibliografici e musicologici di riferimento. In particolare ricordiamo l'archivio nomi - che contiene, oltre alle forme accettate, anche moltissime forme varianti che possono rivelarsi indispensabili per l'identificazione di un musicista -, la tabella delle forme musicali e liturgiche, nonché quella relativa agli strumenti musicali.
Ci si permetta di terminare con una piccola nota tecnica e allo stesso tempo nostalgica. Abbiamo ritrovato in queste guide molti dei temi e degli esempi che già avevamo visto nei manuali dattiloscritti che accompagnarono le prime procedure di archiviazione che ci vennero affidate durante il progetto dei "giacimenti culturali". Allora, quando già commercialmente era diffuso il comune ambiente grafico a finestre, quei programmi a interfaccia carattere giravano su computer privi persino di disco rigido e dotati invece di due grandi drives per i dischetti, uno dedicato al sistema operativo e al programma e l'altro all'archivio dei dati. Ora che la procedura è stata migliorata notevolmente e che è stata adeguata a standard tecnologici più moderni, ma comunque già superati, ci domandiamo se le nostre istituzioni siano in grado di seguire l'incessante rinnovamento degli strumenti hardware e software o siano perennemente destinate a proporre mezzi adeguati da un punto di vista bibliografico, ma purtroppo sempre in ritardo rispetto agli sviluppi dell'informatica.