Electronic resources: implications for collection management, Genevieve S. Owens editor. Binghamton: The Haworth Press, 1996. 92 p. ISBN 1-56024-824-6. $ 30. Pubblicato anche in «Collection management», 21 (1996), n. 1.


Il volume raccoglie sei interventi sulle problematiche connesse all'introduzione delle risorse elettroniche nelle raccolte delle biblioteche. L'opera si rivolge principalmente, ma non solo, a quei bibliotecari che si occupano di sviluppo delle collezioni e che devono saper conciliare i drastici tagli al bilancio con la sempre maggiore disponibilità di materiali e di risorse e con le crescenti aspettative degli utenti. In quello che definiscono il fiscal balancing act, ossia la capacità di trovare un equilibrio tra i fondi per le risorse tradizionali e quelli per le risorse elettroniche, B.J. Johnston e Victoria Witte, autori del primo articolo, vedono uno dei compiti fondamentali, e sicuramente dei più difficili, del bibliotecario addetto alla gestione delle raccolte.

Al processo decisionale che conduce all'acquisizione delle risorse elettroniche non devono risultare estranee alcune considerazioni relative al loro utilizzo pratico in biblioteca: bisogna infatti prevedere la formazione e il continuo aggiornamento del personale bibliotecario, gli indispensabili corsi di istruzione per l'utenza, le attrezzature informatiche necessarie; la scelta di quali risorse acquistare dovrebbe, inoltre, essere operata valutando la facilità di utilizzo da parte dell'utente e la possibilità di interrogare più basi di dati con uno stesso software di ricerca. Per questi ed altri motivi, Wilbur Stolt, nel suo intervento, sottolinea la necessità che anche i responsabili dei servizi al pubblico e quelli dei servizi tecnici siano interpellati quando si tratta di decidere l'ingresso delle risorse elettroniche nelle collezioni di una biblioteca: da quest'innovazione, infatti, deriverà per loro tutta una serie di compiti aggiuntivi. È interessante rilevare l'importanza attribuita da Stolt all'istruzione degli utenti, sia attraverso l'organizzazione di corsi che mediante la produzione di guide e opuscoli su supporto cartaceo, istruzione che ha come scopo quello di renderli sempre più autonomi nelle loro ricerche.

Il contributo di Tim Collins e Beth Howell illustra i servizi offerti dai diversi rami dell'Ebsco, che vanno dalla produzione di basi di dati a testo completo, di indici controllati e di abstracts di periodici su CD-ROM, al document delivery, alla sottoscrizione di abbonamenti; raccogliendo e rielaborando le informazioni fornite separatamente dai vari servizi, all'Ebsco sono riusciti a mettere a punto una metodologia di valutazione dei periodici basata su tutti gli aspetti dell'accesso e della fornitura.

Katrina Stierholz prende in esame le possibilità offerte dalle risorse elettroniche ai bibliotecari che lavorano nelle biblioteche deputate a raccogliere e organizzare l'informazione governativa. Il diritto all'informazione sull'attività del Governo è molto sentito negli Stati Uniti ed è previsto dalla Costituzione; c'è una quantità enorme di materiale e la forma elettronica, sia online che su CD-ROM, è sicuramente la più indicata per l'archiviazione, ma si avverte la mancanza di regole standardizzate per la raccolta, l'organizzazione e la distribuzione di questo tipo d'informazione in forma elettronica. È comunque necessario, per garantire a tutti i cittadini parità di accesso all'informazione governativa, prevedere la formazione di quegli utenti che non padroneggiano le tecnologie informatiche.

Donald B. Simpson, direttore del Center for Research Libraries a Chicago, considera le numerose possibilità offerte dall'interazione tra quelli che lui definisce i "nuovi media", vale a dire le risorse elettroniche, e la cooperazione interbibliotecaria. La condivisione delle risorse tra le biblioteche deve essere un punto di partenza per affrontare la maggior parte dei problemi, da quelli organizzativi a quelli economici, che nascono dalla scelta tra accesso e possesso.

Frederick C. Lynden fornisce un'accurata e lucida analisi dei vantaggi e degli svantaggi che comportano le risorse elettroniche, paragonandole, punto per punto, con le fonti d'informazione tradizionali. Le conclusioni a cui giunge Lynden meritano di essere riepilogate, anche perché riprendono quanto esposto dagli altri autori: le risorse elettroniche sono attualmente indispensabili per una biblioteca di ricerca, ma non possono essere considerate una panacea; sono costose come quelle tradizionali e comportano dei costi, sia in termini di attrezzature che di personale: non possono quindi, allo stato attuale, essere considerate un sostituto, ma piuttosto un complemento di quelle cartacee.

Lynden, e come lui gli altri autori, è comunque certo che la biblioteca diverrà sempre più virtuale e che i bibliotecari devono raccogliere la sfida lanciata dalle nuove risorse perché, come scrivono Johnston e Witte, "we must move rapidly toward whatever the future library might be".

Evelina Ceccato, Biblioteca centrale della Facoltà di giurisprudenza, Università di Parma