Krzysztof Gonet. Biblioteka Ksiezy Misionarzy u sw. Krzyza w Warszawie: zarys problematyki [La biblioteca dei Missionari di san Vincenzo de' Paoli presso S. Croce a Varsavia: un profilo della questione]. «Nasza Przeszlosc», vol. 86 (1996), p. 71-111.


Nell'ottobre del 1946 a Cracovia nacque l'idea di dar vita a una rivista dedicata alla storia della Chiesa e della cultura cattolica in Polonia, di cui fu fondatore e a lungo redattore Alfons Schletz, morto nel 1981. Nel 1996 la rivista, intitolata "Il nostro passato" («Nasza Przeszlosc»), ha dunque festeggiato il suo 50º anniversario con un numero, interamente dedicato all'attività che in Polonia hanno svolto le due congregazioni fondate da san Vincenzo de' Paoli: la Congregazione delle suore della Carità e la Congregazione dei Missionari (altrimenti detti Lazzaristi). Uno dei contributi pubblicati nel volume ha appunto per oggetto la biblioteca dei padri Lazzaristi a Varsavia, ubicata presso il loro convento della chiesa di S. Croce, che fu, come scrive l'autore, preziosissima per lo sviluppo della cultura religiosa del sec. XVIII e della prima metà del sec. XIX. Anche se non ci sono note le origini di questa biblioteca, sappiamo che i volumi cominciarono a giungere dalla Francia nel 1651 con i primi Lazzaristi, venuti a Varsavia per fondarvi una provincia della loro congregazione. Da Parigi giunsero nel secolo seguente altre opere: ciò in quanto dall'epoca della Rivoluzione francese la congregazione istituì un fondo speciale destinato all'acquisto di volumi da inviare alle varie case sparse in Europa. Dai cataloghi che sono stati conservati sappiamo che numerose opere vennero anche acquistate direttamente in Polonia.

Tutto ciò testimonia dell'importanza che le autorità della congregazione attribuivano alla biblioteca dei loro conventi, come conferma anche l'esistenza di liste di opere, sorta di bibliografie selettive, che non dovevano assolutamente mancarvi, e l'attenzione che le riservavano sempre i padri visitatori.

La prima notizia sull'esistenza della biblioteca dei Lazzaristi a Varsavia risale al 1694 e il primo catalogo (non conservato sino ai nostri giorni) è del 1724. Grazie a numerosi acquisti e donazioni la biblioteca, della quale l'autore traccia la storia anche attraverso le figure dei bibliotecari che nel tempo si occuparono della sua gestione, giunse a contare nella prima metà del XIX secolo circa 40.000 volumi. Nel 1864, in seguito alle repressioni decise dal governo zarista contro i polacchi dopo l'insurrezione del gennaio 1863, tutti gli ordini religiosi vennero soppressi e con ciò anche la biblioteca dei Lazzaristi fu chiusa con l'ordine di trasferirne i volumi a San Pietroburgo. La realizzazione del progetto fu però rinviata fino al 1878, quando il mutato atteggiamento russo verso la Santa Sede rese l'idea non più attuale. Le preziose raccolte confluirono quindi nella biblioteca del Seminario maggiore di San Giovanni Battista a Varsavia, dove tuttora si conservano senza costituirvi un fondo a parte.

Nel 1918, i Lazzaristi, tornati nella capitale polacca dopo che il paese aveva riconquistato la sua indipendenza, tentarono di riappropriarsi della loro biblioteca, senza tuttavia, per ragioni che non sono state ancora chiarite, poter coronare dal successo i loro sforzi. Dobbiamo del resto rallegrarci che ciò non sia avvenuto: durante l'ultima guerra, infatti, l'intero complesso della chiesa di Santa Croce con l'annesso convento e la nuova biblioteca fu totalmente distrutto dalle bombe naziste.

Attualmente è in corso di realizzazione un progetto teso a ricostruire il catalogo delle opere dell'antica raccolta dei Lazzaristi attraverso i vari ex libris che le hanno nel tempo contrassegnate. Compiuto tale lavoro, risulteranno chiare l'entità e l'importanza di questa biblioteca per la vita culturale di Varsavia nel XVIII e nel XIX secolo.

Lo studio include un riassunto in inglese.

Jan W. Wos, Università di Trento