The future of resource sharing, Shirley K. Baker, Mary E. Jackson editors. Binghamton: The Haworth Press, 1995. 210 p. ISBN 1-56024-773-8. $ 34.95. Già pubblicato in "Journal of library administration", 21 (1995), n. 1-2.
L'Association of Research Libraries (ARL/RLG) è un'associazione che rappresenta gli interessi di circa 120 biblioteche accademiche statunitensi. In Italia è ben conosciuta come RLIN, la rete di biblioteche universitarie e di ricerca pių importante dopo l'OCLC, e molti bibliotecari italiani sono clienti dei prodotti e servizi informativi che ARL realizza (il catalogo in linea, le banche dati e Ariel, il prodotto realizzato per la fornitura dei documenti).
Nel 1991 ARL/RLG ha prodotto il libro bianco Evolution of electronic resource sharing che tratta tutte le questioni aperte dal cambio di politica bibliotecaria, dall'acquisto delle collezioni all'accesso all'informazione, in una situazione di interconnessione in rete. Due sono le problematiche che sono state individuate come prioritarie:
1) ripensare il prestito interbibliotecario e la fornitura elettronica dei documenti in modo da eliminare tutte le operazioni ancora manuali (77% della procedura attuale) e identificare modelli di costo per configurazioni e meccanismi di trasmissione alternativi;
2) ripensare i valori e i criteri della condivisione di risorse elettroniche (banche dati, documenti elettronici) distribuite in rete.
Nel 1992 (con una revisione nel 1993) ARL/RLG ha prodotto un secondo libro bianco dal titolo Maximizing access, minimizing cost: a first step toward the information access future che studia in particolare la prima delle due problematiche evidenziate nel precedente libro bianco. L'attuale procedura di prestito interbibliotecario è analizzata criticamente e viene confrontata con un modello ideale di prestito interbibliotecario e fornitura elettronica dei documenti. Il modello ideale che dovrà essere realizzato è quello in cui lo stesso utente ordina e riceve il documento di cui ha bisogno, senza intermediazione diretta della biblioteca, ma il modello è possibile solo perché le biblioteche mettono a disposizione servizi bibliotecari ben funzionanti e raccolte specializzate complete. Viene inoltre descritto un sistema automatizzato ideale di gestione e un sistema automatizzato per le transazioni contabili. La responsabilità degli sviluppi informatici, secondo il libro bianco, spetta ai venditori di programmi commerciali.
Nel 1993 la misurazione dei costi del prestito interbibliotecario è analizzata dalla pubblicazione ARL/RLG Interlibrary loan cost study. Il rapporto descrive i costi sia del fornire prestiti interbibliotecari che del richiedere prestiti a 76 biblioteche di ricerca canadesi e ha la caratteristica di indicare le alternative pių economiche per ciascuna scelta. In particolare è proposto un modello economico che guida la decisione di quando è preferibile comprare, catalogare e immagazzinare un documento e quando invece è meglio chiederlo in prestito a una biblioteca, o quando è pių conveniente scegliere un fornitore commerciale invece di un'altra biblioteca.
Nell'estate del 1994, ARL/RLG ospitò un convegno ristretto a cui erano presenti circa cinquanta partecipanti fra enti di ricerca e fornitori commerciali. Durante il Vendor forum, una delle sessioni del convegno, furono formati tre gruppi di lavoro per ciascuno degli obiettivi di applicazione delle tecnologie definiti dal libro bianco di ARL:
- Gruppo di lavoro per la gestione del sistema automatizzato di prestito interbibliotecario e fornitura dei documenti;
- Gruppo di lavoro per il sistema automatizzato di gestione contabile;
- Gruppo di lavoro per gli standard.
Č chiaro che lo sviluppo tecnologico da solo non potrà bastare e che la realizzazione del sistema ideale prospettato da ARL sarà tutt'altro che facile da realizzare. Č nato quindi contemporaneamente il progetto North American Interlibrary Loan and Document Delivery (NAILDD), ancora in corso, che è guidato dalla esigenza prioritaria di migliorare il servizio di prestito interbibliotecario e di fornitura dei documenti e che persegue tale obiettivo utilizzando i criteri economici di ottimizzazione delle risorse e le opportunità delle tecnologie. La prima delle esigenze prioritarie evidenziate nel primo libro bianco di ARL ha infatti pių urgenza della seconda (cioè la condivisione di risorse elettroniche) e, volendo ottenere risultati a breve termine, la scelta è stata di concentrarsi sull'attuale sistema di condivisione di documenti, ancora prevalentemente cartacei, con sistemi perfezionabili, ma ancora tradizionali.
Il volume recensito è composto da una serie di saggi che sono frutto delle analisi e delle riflessioni attuate nell'ambito del Progetto NAILDD e, a mio parere, dovrebbe essere letto da ogni bibliotecario italiano che voglia chiarirsi le idee, attualmente invero generalmente confuse in Italia, sulla cooperazione bibliotecaria e sul coordinamento con editori e fornitori commerciali.
La cooperazione bibliotecaria o meglio la condivisione di risorse (resource sharing) - termine che dà pių evidenza alla motivazione essenzialmente di convenienza economica di tale cooperazione - include nel progetto NAILDD molte pių attività di quelle che normalmente in Italia sono oggetto di cooperazione come: prestito interbibliotecario, fornitura dei documenti, accesso a fonti elettroniche esterne condivise, pianificazione coordinata degli acquisti e dell'accrescimento della collezione locale di ogni biblioteca partecipante al progetto. Nota bene: in questa concezione di cooperazione bibliotecaria estesa, il catalogo, unico o distribuito, o meglio l'OPAC come insieme integrato di informazioni bibliografiche e non bibliografiche, ha rilevanza solo come strumento di individuazione di fonti informative e di localizzazione della loro disponibilità per il servizio ideale che si vuol realizzare. Oltre a ciò, la cooperazione è interbibliotecaria ed extrabibliotecaria, poiché le alleanze da definire per migliorare il servizio agli utenti sono sia con le altre biblioteche sia con gli editori e i fornitori.
La conclusione, dopo la lettura del volume che consiglio caldamente a tutti i bibliotecari e in particolare ai colleghi delle università, è che il futuro della condivisione di risorse avrà inizio quando le collezioni delle biblioteche, le politiche bibliotecarie, il personale e le procedure di ogni biblioteca che partecipi alla cooperazione, saranno organizzate per favorire l'accesso diretto e immediato dell'utente ai documenti. Questo include la realizzazione di interfacce amichevoli degli OPAC che facilitino il recupero dei documenti dalla collezione della biblioteca e delle biblioteche collegate come anche da fornitori commerciali di documenti, banche dati a testo completo, documenti elettronici. Poiché le possibilità a disposizione degli utenti sono molteplici, diventa pių importante disporre di un unico punto di assistenza, fornito dall'OPAC della biblioteca, per identificare la possibilità pių conveniente per ogni singola esigenza.
In altre parole, la lezione imparata dall'esperienza di ARL è questa: il futuro della condivisione di risorse è il futuro delle biblioteche.
Anna Maria Tammaro, Università di Firenze