Frances Laverne Carroll. Linee guida per le biblioteche scolastiche, per l'IFLA Section of school libraries. Traduzione italiana a cura dell'AIB, Commissione nazionale Biblioteche scolastiche. Roma: AIB, 1995. 34 p. (Rapporti AIB; 5). L. 20.000.
Un'interessante novità inerente al tema delle biblioteche scolastiche e alle problematiche connesse è la recente traduzione in italiano, curata dalla Commissione Biblioteche scolastiche dell'AIB, del documento internazionale Linee guida per le biblioteche scolastiche di Frances Laverne Carroll, edito nel 1990 dalla Section of school libraries dell'IFLA.
Nonostante la pubblicazione nel nostro paese sia avvenuta a cinque anni di distanza dalla prima edizione in lingua inglese, l'attualità delle considerazioni e delle indicazioni riportate appare di grande utilità, soprattutto in riferimento alla realtà nazionale italiana che per molti aspetti risulta ancora carente nel dare avvio ad un progetto articolato che preveda la creazione e la diffusione di biblioteche scolastiche organizzate secondo criteri comuni e la piena efficienza di tutte le componenti essenziali (struttura, gestione, funzione e personale).
Il documento viene presentato in versione integrale e sviluppa, a partire dall'introduzione per tutti i quattro capitoli che compongono il testo, un approfondito discorso in merito alla delineazione del concetto di biblioteca scolastica, intesa nell'aspetto più nuovo che è quello della multimedialità. Dall'analisi dei bisogni educativi dei giovani, inseriti in una società in continua evoluzione ed espansione delle proposte informative, se ne deduce una necessaria presa di coscienza della scuola che deve farsi carico di adempiere al suo compito formativo fornendo molteplici materiali e mezzi di lettura dell'informazione, organizzati in una struttura creata secondo modelli precisi, riferibili ad un progetto educativo e di gestione mirato: la biblioteca scolastica multimediale (BSM). La centralità di tale strumento nella formazione delle nuove generazioni, dalla scuola primaria fino alla secondaria superiore, si determina soprattutto in un'ottica di interdisciplinarità e trasversalità della BSM rispetto alle aree curricolari; cosicché ne deriva la necessità di organizzare tale struttura secondo criteri biblioteconomici, gestionali e didattici al fine di darle le caratteristiche di una vera biblioteca, con una funzione specifica, però, in merito alla formazione e all'educazione degli studenti nonché all'aggiornamento dei docenti.
Nel documento compaiono indicazioni precise e dettagliate riguardo alla raccolta di materiali a stampa e audiovisivi e alle procedure sistematiche di costituzione delle raccolte, alla sistemazione degli spazi e degli arredi della biblioteca all'interno della scuola, ai tempi e alle modalità di utilizzo da parte degli alunni e degli insegnanti e alle strategie di gestione per la pianificazione di una BSM aperta al territorio. Le raccomandazioni prevedono sia la costituzione di una rete di collegamento per lo sviluppo di più biblioteche scolastiche affinché non vi siano fenomeni di isolamento delle singole realtà locali, sia un progetto su scala nazionale basato sull'informatizzazione del servizio in modo da permettere scambio e circolazione del patrimonio informativo presente nelle diverse biblioteche anche non scolastiche.
Un intero capitolo è dedicato alle considerazioni in merito al personale della BSM e alla sua formazione, che rappresenta il presupposto essenziale per l'esistenza stessa della biblioteca scolastica. Si delineano le competenze di uno specialista che deve essere messo in grado, mediante adeguati corsi di formazione, di svolgere un ruolo completo di bibliotecario con, in aggiunta, la funzione di docente dell'informazione e delle strategie didattiche per il suo reperimento e la fruizione ottimale; inoltre viene sottolineata la necessità, strettamente didattica, di saper programmare e collaborare con i docenti nella progettazione dei curricoli affinché la BSM divenga componente naturale della scuola e della metodologia di lavoro.
Ogni capitolo del documento è suddiviso in paragrafi schematici, di semplice lettura, nei quali viene lasciato ampio spazio alle indicazioni pratiche cosicché, dopo la lettura delle premesse teoriche dell'introduzione, diviene facile addentrarsi nei criteri e nei suggerimenti specifici per la costituzione di una biblioteca scolastica multimediale reale e non solo animata da buoni propositi troppo spesso lasciati irrealizzati. La lettura di queste linee guida offre senza dubbio spunti di lavoro e di riflessione molto interessanti per gli operatori della scuola in genere, anche per chi non è ancora impegnato in un progetto di questo tipo, per la concretizzazione di intenti atti a migliorare e ad aggiornare la qualità delle proposte educative.
Marina De Rossi, Università di Padova