Information policy in the electronic age, edited by Maureen Grieves.  London: Bowker-Saur, 1998.  VI, 270 p.  (British Library research).  ISBN 1-85739-266-3.  $ 60.

A quattro anni dalla pubblicazione del libro The value and impact of information del 1994, la Bowker-Saur propone un approfondimento e un aggiornamento sullo stesso tema con questo volume che raccoglie nove interventi di autori diversi - ricercatori britannici e statunitensi che operano in ambito bibliotecario e universitario - presentati in occasione dei seminari organizzati a partire dal 1995 dal British Library Research and Development Department, attualmente British Library Research and Innovation Centre.

Tutte le relazioni sono corredate di un'ampia bibliografia aggiornata, e, in alcuni casi, delle relative discussioni che hanno avuto luogo in quella occasione.

Alla base della pubblicazione c'è un profondo interesse da parte dei promotori a coinvolgere i politici dei governi non solo locali, ma anche nazionali e internazionali, nello sviluppo di strategie appropriate e coerenti per promuovere una valida politica dell'informazione. È infatti ferma convinzione di tutti, come ribadisce anche Maureen Grieves nella sua articolata introduzione, che la programmazione di ricerche in questo ambito diventi un patrimonio comune, in modo da creare forme di diffusione e divulgazione adeguate sulla base del lavoro svolto fino a oggi.

La information policy viene qui intesa come concetto ampio, che copre ogni aspetto del fare politica a livelli organizzativi, locali, nazionali o internazionali e che ha un impatto sul flusso informativo, elettronico e non, con dei benefici potenziali di tipo non solo economico. Il volume si rivolge quindi a un pubblico specializzato di politici, ricercatori e professionisti a livello internazionale.

Ciò che ha concentrato le risorse di alcuni governi e di altri organismi in questo campo è stato l'avvento della cosiddetta "società dell'informazione", oggetto di analisi da parte di tutti i saggi qui presentati. Concetto, anche in questo caso, di difficile definizione soprattutto perché ha delle implicazioni diverse a seconda delle angolazioni e dei punti di vista da cui viene analizzato. In un report ministeriale tedesco del 1994 (del Ministero dell'educazione, scienza, ricerca e tecnologia) la società dell'informazione viene definita come «un'economia e una società nella quale l'acquisizione, l'immagazzinamento, il trattamento, la trasmissione, la diffusione e l'utilizzazione di conoscenza e informazione, incluse le potenzialità tecniche crescenti della comunicazione interattiva, giocano un ruolo decisivo». Mentre il resoconto INSINC (IBM: UK, 1997) la definisce come una «società caratterizzata da un alto livello di intensità d'informazione nella vita quotidiana della maggior parte dei cittadini, nella maggior parte delle organizzazioni e luoghi di lavoro; dall'uso di tecnologia comune e compatibile per un'ampia gamma di attività personali, sociali, educative e professionali; e dalla capacità di trasmettere, ricevere e cambiare dati digitali rapidamente indipendentemente dalle distanze».

Gli interventi di questo volume affrontano la questione sollevando diversi problemi di grande attualità:
- il crescente uso dei servizi elettronici e i problemi relativi al copyright; in particolare, in riferimento alla legge sul diritto d'autore, viene evidenziata la dicotomia esistente tra i vari soggetti: i fornitori di informazione e gli utenti da una parte, che vedono la legge come un ostacolo allo sviluppo della società dell'informazione, e, dall'altra, l'industria dell'informazione che vorrebbe rafforzare la legislazione sul diritto d'autore e coniugarla con il diritto all'informazione;
- l'affidabilità dell'informazione e la conseguente necessità di un controllo di qualità con l'indicazione dello standard di informazione disponibile, che sono importanti non solo per gli utenti commerciali ma anche per ogni singolo utente;
- l'archiviazione delle pubblicazioni elettroniche che stanno crescendo rapidamente;
- l'impatto dell'applicazione dei servizi elettronici nel settore commerciale, in quello delle biblioteche universitarie e delle biblioteche pubbliche;
- la politica dell'informazione nel Regno Unito e nell'Unione Europea e la questione della democrazia elettronica in tutte le sue implicazioni;
- la pianificazione della Infrastruttura informativa nazionale statunitense, la National Information Infrastructure (NII), proposta negli USA dal vicepresidente Al Gore come uno dei primi atti dell'amministrazione Clinton.

Il problema della necessità quindi di far fronte a questa forte esigenza informativa, in una società che sta cambiando velocemente, è sentito in maniera impellente da alcuni governi: l'attuale governo britannico, in particolare, sembra aver avviato un dibattito molto vivace e produttivo su questi temi producendo, dal 1997 a oggi, un numero sorprendente di relazioni, rapporti e documenti relativi alle strategie da adottare nel campo dell'informazione. Interessante è l'espresso riferimento al ruolo che in questo senso possono giocare le biblioteche, un ruolo attivo nella trasmissione dei più ampi benefici sociali ed economici, con grande rilevanza nei confronti del libero accesso ai servizi fondamentali come il prestito e il reference.

A questo si unisce una crescente fiducia in Internet, non solo come serbatoio informativo, come esemplifica bene anche l'istituzione di un sito Web indipendente da parte della UK Citizens' Online Democracy (UKCOD) per permettere al pubblico di interagire con le proposte del governo nell'ambito del Libro bianco sulla libertà dell'informazione, pubblicato l'11 dicembre 1997 dal governo britannico.

Anche la Commissione europea è molto impegnata su questo fronte. Alcuni esempi recenti della sua attività comprendono la pubblicazione di un Libro verde sull'informazione del settore pubblico nella società dell'informazione, in Internet all'indirizzo http://www.echo.lu/info2000/en/publicsector/greenpaper.html, che tratta le opportunità di accesso dei cittadini europei, di crescita economica e occupazionale in questo settore, il significato di governo elettronico e le altre questioni legate all'accesso e allo sfruttamento dell'informazione del settore pubblico (strumenti per facilitare l'accesso, la questione del prezzo, la concorrenza, il diritto d'autore, la tutela della sfera privata, le responsabilità, ecc.).

Gli obiettivi da realizzare nel prossimo futuro saranno quelli di ampliare quindi le possibilità di accesso a tutte le fonti di informazione con le massime garanzie possibili. Per molti governi, tuttavia, i bisogni degli individui e della società non sono ancora una priorità e in molti casi si tende a promuovere lo sviluppo tecnologico come un obiettivo fine a se stesso, ignorando le sue ramificazioni sociali.

Monica Pierulivo
Archivio storico comunale, San Miniato (PI)