La campagna - ormai di Stato - persuasiva e dilagante avviata per introdurre Internet in tutte le realtà lavorative (la recente campagna televisiva di Pubblicità Progresso ne è un eloquente esempio) non poteva non coinvolgere anche il mondo delle biblioteche. Internet si pone da un lato come nuovo strumento di lavoro e di ricerca, dall'altro è la biblioteca stessa - e i suoi operatori - a offrirsi come valido esempio di organizzazione gerarchizzata del sapere, tale cioè da proporsi come modello speculare di quell'universo infinito (ma lo è poi per davvero?) che è la Rete. Se ammettiamo che anche la biblioteca babelica di Borges abbia un suo ordine reale e non apparente fondato sul rigore matematico di certe proporzioni, allora il segreto per sondare gli illimitati percorsi offerti dalla "Biblioteca delle biblioteche" (leggi Internet) è rappresentato da una buona guida, qualcosa che insegni il metodo ma che prima di tutto fornisca di ordine logico la struttura che si cela dietro il nostro terminale.
Questa guida alle ricerche bibliografiche in Internet assolve al compito, sempre auspicabile, di garantire il corretto viatico al pellegrino in cerca di informazioni, ma aiuta anche a capire in che modo funziona da un punto di vista biblioteconomico la Madre di tutte le biblioteche. Tra i requisiti richiesti al lettore, oltre al collegamento a Internet e a una minima pratica di browser, gli autori presuppongono - con innocente candore - la frequentazione di biblioteche reali: in realtà, è proprio questa l'esperienza che manca quasi sempre al comune fruitore di tale genere di manuali, non aver cioè mai sperimentato una reale ricerca bibliografica presso gli unici luoghi depositari di documentazione storica: le biblioteche e gli archivi. Se Internet è un mezzo e non un fine (come purtroppo troppo spesso, e per ragioni di carattere spudoratamente commerciale, si è portati a credere dai resoconti dei mass media), allora ogni corretto manuale sull'uso delle risorse della rete dovrebbe cominciare col porre al lettore la più elementare tra le domande: cosa sto cercando e, di conseguenza, perché lo cerco in rete? Le prime trenta pagine di questo lavoro rispondono esattamente a tale quesito, riportando così il lettore dalla confusione cybernautica, spesso mista a una plausibile estasi informatica, al rigore di una ricerca bibliografica che sceglie il proprio mezzo - in questo caso Internet - dopo aver organizzato logicamente i passaggi della propria indagine, con senso e struttura. Una volta fissati i concetti e l'appropriata terminologia, i capitoli successivi passano a orientare il lettore sulle strategie e sugli strumenti atti a condurre la nostra ricerca, illustrando gli OPAC italiani e stranieri, più o meno specializzati.
La terza parte del lavoro, dall'eloquente titolo Oltre i cataloghi: i testi, illustra le possibilità che si hanno di attingere direttamente dalla rete documenti in formato elettronico, siano essi testi, immagini, file sonori, filmati e quant'altro sia traducibile in byte. Le biblioteche "virtuali", intese come luoghi reali dove trovare testi elettronici facilmente e liberamente consultabili, sono l'anello che completa il cerchio di ogni ricerca bibliografica, che in quanto tale non può limitarsi al puro reperimento di una lista di titoli ma deve necessariamente entrare dentro quei testi. Il senso di ogni "ricerca" si radica nella condizione etimologica ("ri-cercare", con valore intensivo) di un cercare che torna sui suoi passi, con cura e impegno, sondando tutte le possibili strade al fine di offrire risposte alle questioni iniziali. In tale ottica, questo manuale offre la possibilità non solo di pensare, con dovizia di informazioni aggiornate, al nuovo mezzo e alle sue vaste possibilità d'impiego nella ricerca scientifica, ma anche di soffermarsi - a terminale spento - sul senso della propria indagine, sul perché, sui contenuti insomma e non soltanto sul mezzo: e questo non è poco, in un'epoca di dilagante enfasi informatica.
Fabio Massimo Bertolo
Università di Cassino