Sostanziosa pubblicazione in onore di Enzo Esposito, uno dei più eclettici bibliografi degli ultimi decenni. Esperto dantista, attento indagatore della letteratura italiana, sia umanistica che contemporanea, è stato anche tra i primi a riproporre all'attenzione degli studiosi le figure - poco note, certamente - di alcuni personaggi del mondo editoriale romano del XVIII secolo: sono suoi quegli Annali di Antonio De Rossi che costituiscono ancora oggi, a distanza di ventisei anni dall'apparizione, l'unica monografia annalistica settecentesca per la nostra città. Della molteplicità degli interessi culturali di Esposito - espansi e approfonditi oltre che attraverso la costante attività pubblicistica soprattutto grazie al fecondo trentennio di docenza universitaria a Roma e a Napoli - è testimonianza la corposa bibliografia degli scritti (I, p. 13-36), che documenta quasi mezzo secolo di produzione scientifica. Dalle diverse branche disciplinari nelle quali lo studioso ha svolto principalmente le sue ricerche provengono i numerosi contributi che arricchiscono la pubblicazione: il primo tomo raccoglie tredici saggi di argomento bibliografico o biblioteconomico (oltre ai due capitoli iniziali di argomento biobibliografico); il secondo ne presenta ventisei, incentrati esclusivamente su temi di critica dantesca.
Nel primo volume gli scritti sono stati raccolti per ordine alfabetico in base al nome degli autori. Differenti appaiono le angolazioni sotto le quali vengono affrontati gli argomenti bibliologici: si parla di teoria della lettura e della bibliografia, di bibliografia storica (profili di opere letterarie, edizioni, editori, biblioteche), di bibliografia critica e repertoriale, di storia della biblioteconomia, di catalografia.
Teoria della lettura, impatto culturale di quest'ultima e strategie dell'analisi informativa sono i temi evidenziati nei saggi di Caproni (La biblioteca nello specchio) e De Gregorio (La mediazione debole: una premessa e due note su alcuni problemi teoretici delle discipline del libro e dell'informazione). Il primo restituisce l'immagine di molteplici biblioteche - "mentali", e non solo fisiche - quali vengono rappresentate dalla penna di alcuni scrittori degli ultimi secoli; il secondo discute le fondamenta epistemologiche della disciplina bibliografica, attraverso l'indagine del ruolo che i processi cognitivi assumono nel definire le interazioni tra dato informativo, lettore "percettore" e metodologia (bibliografica) pensante e scriminante.
Di bibliografia applicata - talvolta alla bibliografia stessa - parlano, invece, gli scritti di Frattarolo (Per una bibliografia del Novecento italiano, ampia rassegna di opere critiche sulla letteratura del nostro secolo, apparse negli anni 1975-1991, ad aggiornamento di quanto già raccolto dall'autore nei suoi precedenti studi), di Petrucciani (Bibliografia della biblioteconomia: banche dati internazionali e iniziative italiane, presentazione e analisi valutativa di alcuni strumenti repertoriali riguardanti le discipline del libro), di Russo (Riscoprire Carlo Celano: proposta per una bibliografia, che ricostruisce il catalogo letterario del canonico napoletano [1625-1693], la cui produzione soprattutto teatrale, non ancora del tutto esplorata, fu più volte riedita), della Zappella (Alla ricerca del libro perduto: supplemento "virtuale" agli annali della tipografia napoletana del Cinquecento, sulle possibilità di recupero bibliografico di opere ed edizioni ancora oggi ignote attraverso il difficile strumento degli inventari manoscritti delle biblioteche religiose redatti per la Congregazione dell'Indice).
Prevale la ricostruzione storica rispetto a quella analitico-repertoriale negli studi di Bottasso (I primordi delle collezioni di classici italiani, che tratteggia il profilo di tre collane apparse nel secondo '700 a Nizza, Venezia e Livorno: primi esempi nel nostro paese di una tale forma di sistematizzazione editoriale, prodromi delle più note "biblioteche" ottocentesche radicatesi poi fortemente nel costume librario), di Rozzo (Il rogo postumo di due biblioteche cinquecentesche, in cui si ricostruiscono vicissitudini e consistenza delle raccolte di Renata di Francia e di Lodovico Castelvetro, andate entrambe disperse per motivi di censura), di Serrai (Paul-Denis Burtin. Jean-Baptiste Ladvocat: "Bibliothèque annuelle et universelle" (1751-1757), lineamenti editoriali e peculiarità metodologiche di un prezioso quanto poco duraturo repertorio francese, primo tentativo di bibliografia corrente a copertura internazionale).
Attiene alla storia della biblioteconomia il saggio di Solimine che illustra i pregi propositivi - soprattutto in materia di progettazione e fruizione edilizia - di un noto trattatello ottocentesco (Organizzazione dello spazio e architettura dei servizi di mediazione in biblioteca: riflessioni intorno al trattato di Leopoldo Della Santa). Esplorano, invece, alcuni spinosi versanti della catalografia moderna i contributi di Guerrini e Maltese: il primo dedicato al tema delle intestazioni uniformi per le edizioni bibliche (Bibbia: quale forma dell'intestazione?, riflessione sulle prescrizioni delle RICA e di altri codici di catalogazione, con suggerimenti di interventi di modifica alle norme italiane), il secondo incentrato su alcuni dei principali problemi di analisi concettuale e di prassi terminologica da affrontare in sede di catalogazione semantica (L'indicizzazione per soggetti).
Nel suo complesso il primo volume offre una gamma vasta e molto articolata delle attuali possibilità esplorative delle discipline del libro, da intendersi in questa sede - e a ragione, date le peculiarità scientifiche del destinatario - più in senso bibliografico che in quello strettamente bibliologico.
Dei saggi del secondo volume (che il curatore ha ordinato con criterio sistematico) ci limitiamo - per motivi di competenza e di spazio - a fornire soltanto l'elenco dei titoli: M. Pazzaglia, Notizie sulla Vita Nuova; M. Picone, Per una lettura romanzesca della Vita Nuova; R. Salsano, Incipit e narrazione nella Vita Nuova; M. Cursietti, Nuovi contributi per l'apocrifia della cosiddetta Tenzone di Dante con Forese Donati ovvero la Tenzone del Panìco; A. Lanza, Errori per omissione o fraintendimento del titulus nella Commedìa di Dante; G. Barberi Squarotti, Esecrazione e profezia; L. Cassata, Su alcuni passi dell'Inferno; E. Sanguineti, Inferno I; A. Vallone, Inferno III, 59-60; R. Scrivano, Inferno XV: Dante e Brunetto; P. Sabbatino, Le metamorfosi di Lucifero e la conversio di Dante (Inf. XXXIV); I. Borzi, Il problema del voto nella trama della terza cantica (canto V del Paradiso); G. Brugnoli, Piangene ancor la triste Cleopatra; G. Muresu, Il tema della predestinazione in Paradiso XXI; I. Baldelli, Dante e Giotto: il canto XXIII del Paradiso; L. Sebastio, La poesia come unità del cosmo e del sapere. Paradiso XXVIII; N. Mineo, Per l'interpretazione del canto XXIX del Paradiso; S. Campailla, L'ultimo atto della Commedia; A. Ganda, L'edizione nidobeatina della Commedia: considerazioni e documenti; M. Roddewig, Handschriften des Ottimo Commento von Andrea Lancia; S. Bellomo, Un sonetto da restituire al napoletano Guglielmo Maramauro; G. Rati, Il Dante "morale" di Mons. Geremia Bonomelli; C. Di Biase, Giovanni Papini: Dante; L. Scorrano, Luca Mansi quasi Bonconte; M. Pieri, "Fatte". Un digiuno, un duello, fra le carte di Leo, per un accento ritornato, fatte; E. Bufacchi, Bibliografia delle bibliografie dantesche (1727-1950).
Flavia Cancedda
Biblioteca Area giuridica, Università di Roma "Tor Vergata"