Serials cataloging at the turn of the century, Jeanne M.K. Boydston, James W. Williams, Jim Cole editors.  Binghamton: The Haworth Press, 1997.  209 p.  ISBN 0-7890-0373-2.  $ 39.95.  Pubblicato anche in «The serials librarian», 32 (1997), n. 1/2.

Un universo così variegato come quello dei periodici ha sempre richiesto al catalogatore un approccio problematico a partire dalla questione di fondo - stabilire se una pubblicazione possa ritenersi periodica oppure no - fino ad arrivare a descrizioni sempre più accurate non solo della pubblicazione in quanto tale, ma, a volte, anche del suo contenuto, come nel caso dei fascicoli monografici e degli spogli.

Alle soglie del 2000 i bibliotecari che si occupano di periodici si trovano a dover affrontare, accanto ai tradizionali problemi, anche una serie di nuove questioni legate in gran parte agli sviluppi tecnologici. Secondo quest'ottica il libro Serials cataloging at the turn of the century offre una rassegna piuttosto vasta delle tante tematiche attualmente oggetto di analisi e discussione. Il filo conduttore che lega i contributi dei diversi autori è la rivisitazione dei tradizionali problemi alla luce delle potenzialità insite nel mezzo elettronico, mentre i temi principali intorno ai quali esso ruota possono ricondursi a quattro nuclei: catalogazione, accesso alle informazioni, formazione e requisiti del personale, risorse elettroniche.

Quanto alla catalogazione, da una parte vengono esaminate dettagliatamente le trasformazioni che hanno investito le norme negli anni 1991-1996, riguardanti principalmente l'integrazione tra regole di catalogazione della Library of Congress e AACR2; dall'altra, invece, si analizza la possibilità di demandare le varie fasi del processo di catalogazione a un organismo esterno alla biblioteca stessa, sulla base di un'esperienza maturata in Canada.

Per ciò che concerne l'accesso alle informazioni e il controllo bibliografico, invece, si passano in rassegna CONSER - programma di cooperazione che si propone di facilitare l'accesso via Internet ai periodici, rendendo più agevole il controllo bibliografico e la localizzazione - e, sul versante europeo, un'esperienza analoga, sebbene meno organica e più limitata, quella di Gabriel, che offre l'accesso a cataloghi collettivi di periodici, bibliografie nazionali e authority files.

Sul piano della formazione, oltre a lamentare l'insufficienza delle iniziative e la carenza di insegnanti qualificati nei corsi di biblioteconomia, si menziona l'attività del Committee to Study Serials Cataloguing, che ha portato alla formazione di un istituto il cui scopo è aiutare i catalogatori di periodici, soprattutto elettronici. Per quanto riguarda i requisiti del personale, di particolare interesse risulta il saggio di Copeland, che analizza la fisionomia che emerge dagli annunci di lavoro nel periodo 1980-1995. Significativo è come, di pari passo con gli sviluppi tecnologici, il profilo del catalogatore di periodici si sia gradualmente arricchito di competenze tali da permettergli di padroneggiare non solo il formato MARC o grandi sistemi quali OCLC e RLIN, ma anche i diversi tipi di standard nazionali e internazionali e soprattutto si sia caratterizzato per la capacità di impiegare le proprie conoscenze nel modo più flessibile.

Infine, si esamina il vasto settore delle risorse elettroniche, a partire dai problemi di catalogazione di risorse Internet (perché catalogarle, quali scegliere e come descriverle) fino alla spinosa questione delle "versioni multiple" (ad esempio periodici pubblicati sia a stampa che in formato elettronico) per le quali ci si chiede se sia più opportuna un'unica registrazione bibliografica che renda conto delle diverse versioni possedute oppure una registrazione per ogni versione.

Come si vede gli stimoli offerti sono molti e, se il libro privilegia decisamente l'esperienza maturata in ambito statunitense (l'Europa compare, oltre che per il già citato Gabriel, solo attraverso l'uso che nelle biblioteche svedesi si fa dell'ISSN) e la descrizione risulta agli occhi del lettore italiano a volte un po' troppo minuziosa e tecnicistica, non per questo i suggerimenti e gli spunti di riflessione sono da considerare meno preziosi.

Elisabetta Di Benedetto
Biblioteca centrale della Facoltà di lettere e filosofia, Università di Siena (sede di Arezzo)