Anche quest'anno ci vengono proposti gli interessanti contributi del convegno annuale (il dodicesimo) del North American Serials Interest Group, tenutosi nel 1997 ad Ann Arbor. La struttura degli atti ricalca quella dell'anno precedente, con due pre-conferenze di apertura, una sulle regole base delle acquisizioni dei periodici e una sull'utilizzo del Web da parte dei catalogatori di periodici (come creare una pagina Web semplice e chiara, come interagire con editori e distributori, sempre tramite Web). Abbiamo poi una serie di sessioni che fanno il punto sullo stato dei lavori: progetti in corso, problemi, esperienze, suggerimenti. Il tutto si chiude con la presentazione di ben 22 workshops che trattano temi molto specifici, relazionando su singole realtà universitarie.
Tema di quest'anno è la collaborazione, un tema molto sentito e che era emerso già l'anno scorso. I soliti problemi di bilancio, scarsità di personale - che tutti conosciamo benissimo - spingono necessariamente le singole realtà a consorziarsi e a collaborare per gli acquisti, la catalogazione e la conservazione delle collezioni periodiche. Collezioni che - inutile dirlo - sono sempre più spesso elettroniche.
Gli interventi si dividono, grosso modo, in due grandi filoni: alcune sono considerazioni di ampio respiro che analizzano globalmente i cambiamenti che avverranno nella nostra società con l'avvento delle nuove tecnologie; altri sono interventi di carattere più tecnico, che affrontano problemi concreti, soprattutto di catalogazione. I primi offrono molti stimoli culturali: è interessante vedere come cambieranno i compiti di tutti (quelli dei bibliotecari, degli editori, degli utenti finali) con l'irruzione massiccia della tecnologia; anche le barriere fisiche degli edifici scompariranno con la diffusione dei corsi a distanza. Le comunità di ricerca si ampliano già ora e si creano comunità virtuali che possono discutere quotidianamente seppur si trovino a distanze geografiche enormi. Gli utenti delle biblioteche-centri di informazione saranno sempre più numerosi. Nelle biblioteche, le figure professionali più richieste diventeranno i technology managers, che già ora in alcune biblioteche universitarie sono più numerosi dei catalogatori. Dan Tonkery, nel suo intervento, riassume bene quali saranno gli scenari del futuro: «La sfida della biblioteca digitale del XXI secolo sta nel catturare, organizzare, ricercare, processare dati di collezioni elettroniche contenenti testi, immagini, mappe, registrazioni sonore e visive, spezzoni di film, e di fare tutto ciò nel modo più efficiente possibile e con sempre meno personale». È un futuro che vede in crisi anche il modello tradizionale di università anglosassone con il suo campus, modello ormai minato dalle nuove tecnologie e dai finanziamenti sempre più risicati.
Gli interventi più tecnici, invece, affrontano soprattutto problemi di catalogazione. Nonostante la catalogazione dei periodici elettronici negli Stati Uniti sia una prassi già consolidata, ci si pongono ancora domande quasi di "pre-avvio": MARC e AACR2 sono strumenti appropriati? Che fare con le risorse che cambiano indirizzo? Una sessione è dedicata a fare il punto della situazione sul programma CONSER (Cooperative ONline SERials program).
Uno degli argomenti più dibattuti è quello della scelta della registrazione separata o della registrazione unica per la catalogazione di un periodico esistente sia su carta che in linea. La tendenza comune sembra quella di andare verso la registrazione unica, dopo che, inizialmente, si era preferita l'altra soluzione: in realtà, molto spazio è lasciato alla discrezione delle singole biblioteche. In caso di versione online, molto diversa da quella cartacea, è senz'altro preferibile creare due registrazioni distinte, così come nel caso di una rivista che cessa di essere pubblicata su carta e passa a essere presente solo in linea. Molte, quindi, le voci a favore della registrazione singola, tra cui quella autorevole del GPO (Government Printing Office). È evidente che anche la mancanza di personale e di tempo per nuove catalogazioni spinge verso questa scelta: è certamente più rapido e semplice aggiornare le registrazioni già fatte aggiungendo il campo 856 per la versione online che non creare una registrazione ex novo. Anche il personale addetto ai servizi di reference - tastando il polso all'utenza - preferisce per motivi di chiarezza la registrazione singola e suggerisce che le informazioni per l'accesso alla versione online dovrebbero andare dove c'è la collocazione e non all'interno della descrizione bibliografica.
Altro problema che comincia a delinearsi è quello dell'archiviazione permanente di queste risorse. Chi deve occuparsene? Ci sono problemi di costi e di tecnologie necessarie ancora tutti da quantificare, ma comunque enormi. Preservare nel tempo una collezione elettronica costa molto di più rispetto a una su carta. Ci sono poi problemi di software e hardware: programmi e macchine che diventano presto obsoleti, ecc. Non si può fare molto affidamento sugli editori per questo compito che sarebbe, invece, tradizionalmente destinato alle biblioteche. Forse però solo i grandi consorzi di biblioteche possono iniziare a pensare a queste nuove attività. Si pongono questioni tutte da verificare: se una biblioteca interrompe un abbonamento elettronico, come e in che termini avrà accesso al pregresso di quel titolo, ad esempio? È evidente che temi come questi non possono essere affrontati prescindendo da una collaborazione sempre più stretta con gli editori, i distributori, ecc. Qualcuno ha iniziato a muoversi in questi campi ancora in buona parte inesplorati: la National Library of Canada sta mettendo a punto la costruzione di una collezione elettronica nazionale; dal 1994 si archiviano tutte le pubblicazioni elettroniche di argomento canadese, conservate in un server della biblioteca. Contemporaneamente, si spingono gli editori canadesi a pubblicare elettronicamente in modo tale da garantire un accesso duraturo. Sono solo i primi passi in questa direzione. Anche quest'anno, quindi, questa pubblicazione ci permette di aggiornarci sugli argomenti più scottanti e attuali in questo settore, di fare paragoni con la nostra realtà italiana e di trarne gli spunti più utili per il nostro lavoro.
Giovanna De Benedet
Direzione Sistema bibliotecario d'ateneo, Università Ca' Foscari, Venezia