Poco più di 100 pagine organizzate in 12 capitoli, 127 tra paragrafi e sottoparagrafi, due appendici e un indice analitico: sono i numeri di questa pubblicazione che fornisce al lettore, anche inesperto, una conoscenza dello Standard Generalized Markup Language sufficiente per comprendere le potenzialità di questo metalinguaggio di rappresentazione dei documenti, che, basandosi sulla nozione di codifica generica, consente lo scambio dei documenti indipendentemente dal dispositivo, dal sistema e dall'applicazione con i quali sono stati realizzati, garantendo dunque la fruibilità perenne dell'informazione memorizzata elettronicamente.
È l'autrice stessa, Joan Smith, fondatrice dell'SGML Users' Group e responsabile della delegazione del Regno Unito all'ISO per SGML, a illustrare sinteticamente, nella prefazione, i contenuti del libro che «fornisce alcune informazioni di base riguardanti l'SGML e permette di farsi una buona idea dei concetti sui quali si fonda, senza essere troppo tecnico. Offre esempi di alcune delle applicazioni dell'SGML che sono state sviluppate negli ultimi anni e informazioni circa le più importanti potenzialità e funzioni dello standard. Ma l'SGML da solo è di poco valore, in quanto prima o poi il documento dev'essere trasferito da un sistema all'altro e visualizzato. Quindi vi sono capitoli su altri standard e relazioni tecniche connesse con l'SGML, compreso un capitolo contenente un confronto tra l'ODA e l'SGML e sul modo di inserire documenti d'ufficio in una base d'informazione amministrata con l'SGML». Dopo la prefazione segue una lista di tutti, ma proprio tutti, gli acronimi e le abbreviazioni utilizzati nel volume.
Entrando nel dettaglio, i primi due capitoli illustrano SGML aiutandoci a comprendere cos'è, quali sono le sue caratteristiche principali, su quali concetti si basa, quali gli usi possibili e come funziona. Il terzo capitolo esamina nello specifico un documento preparato seguendo SGML e il quarto fornisce informazioni utili per una buona utilizzazione dello standard. Il quinto capitolo è essenzialmente dedicato alla creazione di una base informativa integrata sfruttando le possibilità offerte da SGML, i tre successivi descrivono alcuni standard connessi con SGML, il nono illustra alcune applicazioni dello standard e il decimo esamina le differenze tra SGML e ODA, un altro standard ISO per l'interscambio dei documenti. Nel capitolo 11, Guida ai prodotti SGML, l'autrice propone una serie di domande da sottoporre al fornitore prima di decidere l'acquisto di un sistema SGML, fornisce molte informazioni utili per testare il prodotto e presenta un elenco di software SGML, sia di dominio pubblico che commerciale, comprensivo dei nomi dei fornitori e di brevissime descrizioni dei prodotti. L'ultimo capitolo fornisce informazioni pratiche, di natura diversa, rivolte a chi desidera saperne di più: così, un paragrafo chiarisce la struttura organizzativa e gli scopi dello SGML Users' Group, fondato dall'autrice nel 1985, e riporta gli indirizzi e i recapiti ai quali rivolgersi per l'iscrizione, per ottenere materiale o ulteriori informazioni; altri due sono dedicati alla Graphic Communications Association, l'associazione che organizza i convegni sul markup, e all'Electronic Publishing Special Interest Group; un paragrafo elenca gli standard e le relazioni tecniche pubblicati fino al momento della stesura del libro. I paragrafi più interessanti, almeno dal nostro punto di vista, sono però quelli intitolati Libri riguardanti l'SGML e Altri documenti utili, che presentano, rispettivamente, una minibibliografia ragionata su SGML e una lista scelta di guide all'uso dello standard. In appendice sono pubblicati Una breve storia dello sviluppo dell'SGML (Appendice 1) e un Glossario (Appendice 2) che, come spiegato in nota, propone delle definizioni «espresse in termini probabilmente più comprensibili di quelle dello standard vero e proprio».
L'organizzazione della pubblicazione in brevissimi paragrafi la rende un'opera utile sia per il neofita che la leggerà dall'inizio alla fine, sia per il lettore un po' più esperto che potrà utilizzarla come un vero e proprio manuale. Il linguaggio è tecnico, ma l'autrice si sforza di renderlo comprensibile anche al lettore "comune".
L'opera non è rivolta ai bibliotecari, anzi non accenna neppure alle biblioteche, ma è senz'altro una lettura proficua anche per noi, soprattutto per familiarizzare con uno standard che acquista un'importanza fondamentale quando si parla di biblioteca elettronica.
Evelina Ceccato
Biblioteca centrale della Facoltà di giurisprudenza, Università di Parma