Il volume colpisce per alcune particolarità non usuali nelle pubblicazioni attinenti al nostro mestiere. Il titolo è definitorio e rassicurante nell'inserire il lavoro nella teorica del marketing. A smentirlo è un complemento programmatico e trasversale: «La prospettiva del cambiamento per la gestione efficace dei servizi», capace di destare nel lettore un profondo interesse che non verrà più meno. Una nota introduttiva e una conclusiva precedute, come ogni capitolo, da un fulminante riferimento a opere di Kafka, Mann, La Rochefoucauld, Proust, Melville e Shakespeare, una compagnia senz'altro rassicurante. Infine la lista delle abbreviazioni bibliografiche usate che, da strumento pratico per evitare appesantimenti, diventa un'esposizione bibliografica del percorso che gli autori hanno costruito con cura tanto da citare ben 132 opere definibili come fonti.
Questo complesso apparato metacomunicativo, in piena sintonia con l'intento dell'opera, vuole instaurare un filo diretto col lettore non solo nell'usuale terreno del testo ma anche, o soprattutto, nell'ambito della riflessione e dello stimolo alla discussione dei problemi e delle possibili soluzioni. Una scelta efficace quanto il contenuto del volume se l'impressione più forte, una volta finita la lettura, è quella di avere, come lettore e come bibliotecario, qualcosa da dire.
I quattro capitoli sono ben definiti nel loro contenuto tanto da essere identificabili come piccole monografie, sorte già avuta dal terzo capitolo La user satisfaction in biblioteca, redatto da Giovanni Di Domenico, parzialmente pubblicato su «Biblioteche oggi» nel 1996. Di Domenico è anche il redattore del secondo capitolo La biblioteca comunica se stessa. Il primo capitolo, Quale marketing per la biblioteca?, e il quarto, Da manager a leader: il bibliotecario come agente del cambiamento, sono di Michele Rosco.
Gli autori provengono da esperienze professionali diverse quali quella della biblioteca dell'Università di Salerno per Di Domenico e la consulenza aziendale in tema di marketing per Rosco. Esperienze intrecciate quando è cominciata la maturazione nell'ambito bibliotecario italiano dei ragionamenti attorno al carattere nuovo della biblioteca in un'epoca in cui il cambiamento continuo diventa il contesto abituale e non la circostanza cui adattarsi di volta in volta.
Sta qui il senso vero del lavoro e tutta la sua qualità. In un incontro e in un confronto tra un esperto di marketing che non vuole fare il bibliotecario né il missionario di una religione salvifica in lande da evangelizzare alla qualità e un bibliotecario che vuole assolutamente rimanere tale e trovare vie originali di trasformazione del lavoro di ogni giorno senza contraffazioni.
Sarebbe esagerato dire che questo volume è il punto d'arrivo del confronto sulle tensioni al cambiamento in biblioteca, ne è piuttosto un nuovo, saldo punto di partenza che descrive lo scenario in cui ricomporre un dibattito sempre più ricco e interessante. Dibattito che ha pochi precedenti monografici in letteratura: La biblioteca vende di Marco Cupellaro edito nel 1987 dalla Bibliografica così come Il management in biblioteca di Ferruccio Diozzi del 1990.
Il marketing bibliotecario, la misurazione e valutazione della qualità dei servizi, la user satisfaction come obiettivo strategico, la capacità di comunicare, la centralità delle risorse umane nella politica di programmazione e gestione del servizio sono gli argomenti fondamentali del volume.
L'intenzione degli autori è quella di riportare questi temi entro la pratica di una gestione consapevole della biblioteca. Sono allora essenziali l'attenzione e la capacità d'ascolto verso il contesto che si deve servire con l'obiettivo dichiarato dell'efficacia dei servizi. È allora necessario non solo essere reattivi alle sfide che utenza e società pongono alla biblioteca ma soprattutto controllare tecniche di comunicazione e di gestione che assicurino la capacità di anticipare e governare il cambiamento e vivere la continua ridefinizione del proprio ruolo non come un trauma da evitare ma come sfida alla propria autorealizzazione. Questa traccia di fondo è sviluppata in maniera complessa e stimolante tanto da suggerire alcuni spunti sui quali affinare la riflessione e il dibattito. Alcune idee. Come dare effettività alle procedure di marketing e misurazione in quelle biblioteche pubbliche italiane - e sono la maggioranza - gestite da un solo operatore, e, conseguentemente, come definire un management condiviso in una nuova interpretazione della cooperazione. Quale è la reale capacità dei bibliotecari di gestire la politica della biblioteca, di fare cioè il passo decisivo che traduce gli intenti in fatti in un contesto amministrativo che appare più sensibile. La necessità di risolvere nella prassi il dilemma se siano gli uomini nuovi a cambiare le organizzazioni o le nuove organizzazioni a cambiare gli uomini soprattutto nel nostro ambito dove il profitto non è quella dolorosa ma, dal punto di vista di chi la gestisce, efficiente spada che scioglie i nodi.
Proprio perché queste e altre questioni emergono urgenti dalla lettura, Di Domenico e Rosco segnano un importante passo in avanti verso la definizione della biblioteca come vero «organo di senso» della società capace dunque di assolvere il suo compito di «dare senso» a una comunità attraverso la pratica quotidiana dell'efficacia tutta orientata sull'utente.
Pasquale Mascia
Consorzio per la pubblica lettura "S. Satta", Nuoro