L'EUROPA DELLE BIBLIOTECHE

La situazione delle biblioteche in Lituania dopo l'indipendenza

di Rasa Jakutaviciuté


1 Cenni storici

La Lituania è una nazione dell'Europa orientale con sbocco sul mar Baltico. Con i suoi 65.300 kmq è la più estesa delle tre repubbliche baltiche; ha una popolazione di 3,7 milioni di abitanti composta in maggioranza di lituani (81%, con l'8,5% di russi, il 7% di polacchi, l'1,5% di bielorussi e il 2% di altri); la lingua ufficiale dello Stato è il lituano.

Per analizzare la situazione attuale delle biblioteche in Lituania non si può non tenere conto degli eventi storici che, a tutti i livelli, hanno influenzato la vita socio-politica e culturale del paese. La Lituania ha un'antica e importante tradizione nel campo della cultura e delle biblioteche: infatti documenti risalenti al XIV secolo, periodo coincidente con il Granducato di Lituania, attestano l'esistenza delle prime biblioteche e, fatto non trascurabile, l'Università degli studi di Vilnius, fondata nel XVI secolo dai gesuiti, è una delle più antiche di tutta l'Europa orientale.

Durante i periodi di indipendenza della nazione, le biblioteche lituane avevano avuto uno sviluppo simile a quello delle altre biblioteche europee. La perdita della sovranità, nella seconda metà dell'Ottocento, coincise con il divieto di stampa in lingua lituana (1864-1904). Nel 1918, con l'atto di indipendenza, la Repubblica lituana cominciò a gettare le basi giuridico-amministrative per la creazione della rete delle biblioteche, sanzionata nel 1936 dalla legge sulle biblioteche che ha influenzato lo sviluppo successivo. Le biblioteche erano considerate una istituzione democratica indispensabile per mantenere elevato il livello culturale della società e per conservare l'identità nazionale. Le aspirazioni nazionali, la creazione dello Stato indipendente avevano una rilevante influenza sul retroterra ideologico delle prime biblioteche.

Nel secondo dopoguerra, in Lituania si cominciò a sviluppare la biblioteconomia sovietica. A tutt'oggi resta difficile valutare oggettivamente questo periodo, che richiederebbe studi più approfonditi e non rientra, comunque, nello scopo di questo articolo. A mio parere, il più importante e positivo risultato dei decenni sovietici rimane la creazione di un'ampia rete di biblioteche popolari o "di massa" (mass libraries) comprendente tutta la Lituania (1977) e costituita al tempo della realizzazione della centralizzazione delle biblioteche. In questo periodo era anche elaborato il fondamento metodologico e organizzativo del lavoro delle biblioteche, il sistema della formazione del personale e - cosa non trascurabile - il finanziamento delle biblioteche era garantito.

A dispetto di tutto ciò, si evidenziavano anche degli aspetti negativi: occhiuto controllo dall'alto, funzione ideologica al di sopra di tutte le altre, duplicazione del lavoro, mancanza di coordinamento e lentezza nell'introduzione di tecnologie avanzate. Si dava molta importanza, e anzi eccessiva enfasi, alle statistiche. A questo si deve aggiungere che tutto il sistema della formazione delle biblioteche, il sistema della stampa e la possibilità di scelta dei lettori erano controllati e limitati.

La cortina di ferro impediva l'arrivo di pubblicazioni in lingua straniera nelle biblioteche lituane e si osservava con circospezione che il lettore non prendesse libri di autori considerati "ideologicamente pericolosi", custoditi in fondi speciali.

Gli scopi e gli indirizzi del lavoro del sistema delle biblioteche erano tracciati dalle direttive approvate a Mosca. Questi documenti, a lungo andare, finirono per essere troppo ideologizzati e di conseguenza le biblioteche diventarono strumento di propaganda comunista [1]. Tutte le biblioteche erano costrette a lavorare secondo uno schema, senza che si tenesse conto delle differenze regionali e nazionali. In questo modo l'attività di ciascuna biblioteca era limitata.

La biblioteconomia lituana, così, era rimasta isolata, non per volontà sua, dalle tante tendenze della biblioteconomia mondiale. È chiaro che anche l'atteggiamento dell'opinione pubblica e degli utenti nei confronti della biblioteca come istituzione tradizionalmente rispettata e come elemento usuale della vita quotidiana era mutato. Gli imperativi ideologici, nel tempo, finirono per edulcorarsi e i lavoratori delle biblioteche sapevano come "non vederli" o li mimetizzavano, considerando loro missione essenziale servire la cultura e l'educazione della Lituania. Grazie alla professionalità e alla passione dei bibliotecari, si cercava di tramandare le tradizioni e i valori nazionali. In tante biblioteche si cominciarono a costituire fondi e schedari etnografici lituani, preziose fonti per lo studio della storia e della cultura del paese.

La rinascita della Lituania come Stato indipendente nel 1990 ha rappresentato l'inizio di riforme politiche, sociali ed economiche. In breve tempo sono state create le premesse per costruire una società democratica: sistema del multipartitismo, libere elezioni, libertà di pensiero e di stampa. La libertà dei media ha aumentato la diffusione e la fruizione dell'informazione da parte dei cittadini. Questi mutamenti hanno influenzato le stesse istituzioni, tra le quali le biblioteche.

2 La situazione attuale

Il sistema delle biblioteche lituane consiste di:
- la rete delle mass libraries, formata dalle biblioteche centrali delle città e delle province con le rispettive filiali; nelle grandi città (Vilnius, Kaunas, Klaipeda, Panevezys e Siauliai) funzionano le biblioteche pubbliche e nelle città termali e balneari funzionano delle biblioteche apposite, che servono un'utenza composta da residenti e non residenti;
- le biblioteche scientifiche delle varie istituzioni: a questa categoria appartengono la Biblioteca nazionale lituana "Martynas Mazvydas" (LNB), la biblioteca dell'Accademia delle scienze lituana, le biblioteche universitarie, alcune biblioteche di accademie, la biblioteca della tecnologia e la biblioteca lituana di medicina;
- le biblioteche scolastiche, che comprendono le biblioteche delle scuole dell'obbligo, quelle delle scuole superiori e le biblioteche delle accademie che dipendono anche da questo sistema;
- le biblioteche speciali: biblioteche dipendenti da ministeri, associazioni, partiti, movimenti e associazioni pubbliche, associazioni religiose, e biblioteche ecclesiastiche [2].

Alla fine del 1993 in Lituania erano registrate 4063 biblioteche, cioè una biblioteca ogni 2350 abitanti. Il numero totale degli addetti impiegati nelle biblioteche lituane ammontava a 6364 unità. Nei fondi delle biblioteche erano presenti poco più di 104 milioni di pezzi, consultati da circa 1.526.000 lettori. Le biblioteche scientifiche, con un patrimonio di oltre 48 milioni di pezzi, tra libri e altro materiale a stampa, servivano 158.000 utenti.

Dal 1989 al 1993 il numero delle biblioteche e gli indici di lavoro sono diminuiti. Numerose biblioteche sono state chiuse. Le chiusure sono state dovute principalmente al tentativo di migliorare la disposizione della rete delle biblioteche, eliminando le biblioteche di alcuni luoghi per ampliare il bacino di utenza di altre, quando la distanza tra l'utente e la biblioteca lo permetteva. Altre ragioni sono riconducibili alla inagibilità dei locali, alla restituzione dei locali ai legittimi proprietari e a mere esigenze di bilancio.

Il decremento degli indici di lavoro ha riguardato anche le biblioteche scientifiche e tra queste la Biblioteca nazionale. A mio avviso è importante menzionare il fatto che le biblioteche scientifiche, specialmente quelle universitarie, sono state influenzate dal cambiamento introdotto nei programmi d'insegnamento, che hanno subito un deciso spostamento dal modello vigente nell'Est europeo verso quello adottato dai paesi occidentali. Così, interrottosi il flusso di materiale proveniente dall'Est, per diverse ragioni, risultava allo stesso tempo difficile soddisfare le richieste di opere prodotte in Occidente a causa del quasi insormontabile ostacolo rappresentato dall'esiguità dei mezzi finanziari.

A solo titolo di esempio possiamo fornire alcuni dati. Nel 1993 il Ministero della cultura e dell'educazione ha stanziato, a favore delle biblioteche pubbliche e di quelle scolastiche, 432.000 litas (circa 199 milioni di lire), a cui si devono aggiungere 150.000 litas (67 milioni di lire) assegnati dall'Open Lithuanian Fund per le biblioteche scolastiche. Nel 1994, allo stesso scopo, il Ministero della cultura ha stanziato solo 300.000 litas (135 milioni di lire), mentre la Biblioteca nazionale ha ricevuto 320.000 litas (144 milioni di lire) [2]. Se si tiene in mente che le stesse somme, nel Regno Unito, sono stanziate per le biblioteche di ciascuna contea, mi sembra problematico, per non dire irrealistico, pensare di completare sistematicamente, su queste basi, i fondi delle biblioteche lituane.

L'esigenza di un coordinamento delle acquisizioni delle biblioteche è particolarmente attuale e interessa specialmente i libri e i periodici stranieri ricevuti dalle biblioteche scientifiche. La preparazione e pubblicazione di cataloghi collettivi di pubblicazioni straniere nelle biblioteche lituane è un importante obiettivo della Biblioteca nazionale e di altre biblioteche scientifiche.

Si sta quasi ultimando il progetto LIBIS (Lithuanian Integral Library Information System) che permetterà di realizzare l'automazione dei processi tecnologici delle principali biblioteche scientifiche. Il progetto LIBIS sarà costituito dal sistema automatizzato delle diverse biblioteche e da un sottosistema generale i cui prodotti informativi verranno usati per portare a compimento gli obiettivi delle biblioteche lituane. Questo consentirà a ciascuna biblioteca di usare le risorse informative delle altre e creerà per il progetto LIBIS opportunità di inserimento nel sistema informativo europeo e mondiale [3].

3 La situazione delle biblioteche pubbliche

Con l'approvazione della legge sulle autonomie locali (1990) le mass libraries sono state assoggettate alle autorità municipali, diventando quindi dipendenti dalle decisioni degli enti locali. Le autorità locali, in molti casi, hanno intrapreso una politica di riorganizzazione delle reti bibliotecarie, diminuendo il numero dei lavoratori. A questo proposito, il presidente dell'associazione dei bibliotecari, D. Kaunas, sostiene, a malincuore, che la ristrutturazione in corso della rete delle biblioteche abbia già portato allo smantellamento della biblioteca pedagogica, agraria e sindacale [1].

Tra il 1990 e il 1995 sono state chiuse 209 biblioteche municipali e 255 tra biblioteche pubbliche e scolastiche sono state accorpate. Secondo me, con ogni probabilità, se la legge sulle biblioteche fosse stata approvata più tempestivamente, le biblioteche e i bibliotecari sarebbero stati maggiormente protetti.

Il decentramento, l'ampliamento delle funzioni delle autorità locali e il peggioramento della situazione economica, durante i primi anni di indipendenza, hanno creato nuovi problemi per i bibliotecari. Infatti le biblioteche, vissute in modo sicuro grazie ai finanziamenti pubblici garantiti, non avevano l'abitudine a pensare in termini economici, a calcolare e motivare i propri bisogni, a porsi in concorrenza con altre istituzioni per accedere ai finanziamenti e a formulare in modo chiaro e convincente i propri obiettivi. Il passaggio all'economia di mercato richiedeva tempo e sforzi.

Nel 1995, dopo una lunga attesa, il parlamento lituano licenziava finalmente la legge sulle biblioteche, che ne regola il sistema, i fondi, la tutela, l'interconnessione e i principi di finanziamento. La legge prevede anche il passaggio dal sistema delle mass libraries - prodotto del sistema sovietico risalente agli anni Cinquanta, allorché le biblioteche pubbliche lituane vennero uniformate, sia nel nome che nelle funzioni, a tutte le biblioteche pubbliche dell'Unione Sovietica - al sistema delle public libraries. Infatti, il substrato ideologico che guidava le mass libraries non era compatibile con i fondamentali principi che ispirano l'attività della biblioteca pubblica: democrazia, obiettività, indipendenza dagli interessi di partito e ideologici. In questo, secondo A. Glosienè, è rintracciabile la principale differenza tra le mass libraries e le public libraries: nelle società totalitarie la public library non può esistere ed è sostituita dalla mass library [4].

Nel 1997 in Lituania funzionavano 56 sistemi di biblioteche pubbliche: 12 urbani e 44 provinciali, con 1473 filiali. Le 12 biblioteche pubbliche delle città avevano 82 filiali e 16 sezioni per bambini e ragazzi. Nelle province c'erano 1363 biblioteche, tra le quali 44 municipali, 87 di città, 2 per ragazzi, 1230 filiali di villaggio. In tutto, il paese contava 1484 biblioteche municipali e 5 biblioteche pubbliche regionali [5].

Il fondo generale delle biblioteche municipali ammontava, nel 1997, a 18,9 milioni di esemplari; quello delle biblioteche regionali a 5,1 milioni. Rispetto al 1996 si riscontrava una diminuzione dell'1,3%; questo fenomeno interessava specialmente i fondi delle filiali dei villaggi, 2,9% in meno rispetto all'anno precedente. È interessante sottolineare come questa tendenza si stia invertendo nelle biblioteche delle città. La diminuzione delle dotazioni è sicuramente dovuta principalmente al fatto che la quantità di libri eliminata dai fondi non è sufficientemente rimpiazzata. Questo problema affligge tuttora le biblioteche lituane.

Nelle biblioteche pubbliche municipali, nel 1997, sono stati distribuiti 17.282.931 volumi, 1.577.158 esemplari in più (9,2%) rispetto al 1996. La consultazione dei libri è aumentata maggiormente nelle città. Sempre nel 1997, hanno frequentato le biblioteche municipali 666.833 lettori, 8330 (1,2%) in più rispetto al 1996. Nelle biblioteche delle città i lettori sono stati 163.808, con un aumento di 5458 (3,3%). Nelle biblioteche pubbliche dei distretti i lettori sono stati 503.025 lettori, 2872 (0,6%) in più rispetto all'anno precedente. Infine, le biblioteche dei villaggi sono state frequentate da 288.207 lettori, 952 (0,3%) in più rispetto al 1996. Nel 1997, complessivamente, il 18% dei cittadini lituani ha fruito dei servizi bibliotecari, 2% in più rispetto all'anno precedente.

Il personale impiegato nelle biblioteche nel 51,3% dei casi era in possesso di un diploma di laurea, nel 17% aveva concluso scuole ad indirizzo biblioteconomico, nel 36,3% aveva raggiunto un adeguato livello di professionalità per mezzo della formazione in servizio. Nelle filiali dei villaggi si prevede il problema della sostituzione dei bibliotecari prossimi alla pensione [5].

Nonostante i problemi finanziari, i magri salari dei bibliotecari, la scarsa considerazione della biblioteca agli occhi dell'opinione pubblica e degli enti locali, nelle biblioteche pubbliche lituane, nel corso degli ultimi anni, si sono fatti positivi passi avanti e uno degli obiettivi principali da realizzare, in un futuro più o meno prossimo, rimane quello dell'automazione, per collegare le biblioteche in un unico sistema informativo integrale: LIBIS.

4 Le tendenze future delle biblioteche lituane

La situazione delle biblioteche lituane, nell'ultimo decennio, ha evidenziato su quali basi sta procedendo lo sviluppo delle stesse. Infatti, la centralizzazione delle mass libraries ha raggiunto un certo livello e si è fermata. Come sostiene V. Bulavas, direttore della Biblioteca nazionale lituana, è necessaria una nuova politica per completare i fondi delle biblioteche e per rendere funzionale il servizio informativo bibliotecario per i lettori, mentre si stanno cambiando i principi della creazione delle reti bibliotecarie [2].

Le biblioteche, specialmente quelle scientifiche, sempre più spesso stanno per diventare centri di informazione. La funzione educativo-culturale lascia il posto alla funzione informativa e le richieste di informazione superano le attuali possibilità delle biblioteche. Si deve considerare che le biblioteche non possono, con i mezzi tradizionali, fornire ai lettori informazioni rilevanti, non solo per ragioni economiche, ma anche perché i tradizionali schedari e cataloghi non possono aiutare velocemente e con una certa attendibilità la ricerca.

Con grande difficoltà si stanno risolvendo i problemi della prevenzione e conservazione dei fondi. È necessario riconsiderare i principi di selezione dei documenti che sono conservati nelle biblioteche, ottenere una stabilizzazione nell'entità dei fondi delle biblioteche pubbliche, tentare di creare adeguate e moderne sezioni di conservazione e restauro delle pubblicazioni presenti nelle grandi biblioteche. Deve, soprattutto, diventare realtà l'idea della creazione di fondi preventivi di documenti con un alto valore storico.

Uno dei più importanti documenti che regola l'attività delle biblioteche è rappresentato dagli standard. La Lituania, come altri paesi, sta creando il sistema degli standard nazionali traducendo e applicando quelli approvati dall'ISO; in questo lavoro una parte attiva è svolta dalla Biblioteca nazionale e dai docenti del Dipartimento dei sistemi informativi dell'Università di Vilnius.

È evidente che per le biblioteche lituane c'è una sola via per lo sviluppo: introdurre moderne tecnologie informatiche per automatizzare i processi bibliotecari informativi. Ma, allo stato attuale, questo processo non sta procedendo speditamente come si vorrebbe, a causa della mancanza di congrui finanziamenti statali e della scarsa considerazione riservata alle biblioteche.

Inoltre la preparazione dei bibliotecari non è sufficiente per introdurre ed usare, nelle biblioteche, moderni sistemi tecnologici. C'è carenza di storici, bibliologi, specialisti in lingue e letterature straniere, informatici. Infatti, a differenza di quanto avveniva nel passato, attualmente in Lituania i bibliotecari vengono formati solo nelle università e alcuni, dopo aver conseguito la laurea, preferiscono trovare impiego nel settore privato. Proficua si sta rivelando la collaborazione con i paesi occidentali anche per elevare la preparazione dei bibliotecari lituani, per esempio tramite i tradizionali seminari organizzati dalle biblioteche nazionali e dalle accademie scientifiche dei paesi baltici e quelli organizzati dall'Università di Stoccolma, specialmente riguardo all'amministrazione delle biblioteche e all'informazione parlamentare.

5 La cooperazione internazionale

Per lo sviluppo delle biblioteche, in questo periodo di transizione, è veramente attuale il supporto dei paesi occidentali, soprattutto per sviluppare la base materiale delle biblioteche, per introdurre nuovi metodi e per migliorare la professionalità dei bibliotecari. A questo proposito si possono menzionare gli aiuti forniti alla Biblioteca nazionale lituana e ad altre biblioteche dal Parlamento tedesco, dalla Library of Congress, dal Consiglio dei ministri degli Stati nordici e dal governo svedese.

Attuale è anche l'idea di estendere la cooperazione tra le biblioteche dei paesi baltici, sostenuta attivamente dai paesi scandinavi. Infatti è estremamente importante per i paesi baltici potersi affacciare sulla scena internazionale con i loro cataloghi e le loro bibliografie nazionali. A questo dovrebbe servire il programma COBRA, finanziato dall'Unione Europea e organizzato dalla Conferenza dei direttori delle biblioteche nazionali europee (CENL). Le biblioteche lituane partecipano anche ad altri progetti organizzati dall'Unione Europea: Phare, Tempus, CECUP e PubliCA.

6 Conclusioni

I cinquant'anni di occupazione sovietica, nel campo delle biblioteche, sono stati contrassegnati da aspetti sia positivi che negativi. È innegabile che questa eredità e i mutamenti economico-sociali intervenuti dopo la riacquistata indipendenza, nel 1990, abbiano condizionato fortemente la situazione attuale delle biblioteche in Lituania. Da un lato, infatti, si è assistito al depauperamento dei fondi, causato dalla esiguità delle risorse finanziarie disponibili, mentre dall'altro si sono realizzati concreti passi avanti come l'approvazione della legge sulle biblioteche, nel 1995, e l'ultimazione del progetto LIBIS che consentirà alla Lituania di inserirsi nel sistema informativo globale, europeo e mondiale.

Da ultimo, ma non meno importante, è da segnalare che la Lituania, nel settore delle biblioteche, può contare sul supporto di organismi e associazioni internazionali e di governi, in special modo di quelli scandinavi.

RIFERIMENTI BIBLIOGRAFICI

[1] Genovaité Ivaskeviciené - Laima Luksiené. Bibliotekiné istatymdavysté Lietuvoje (1918-1994 m. geguzes mén.) [La legislazione bibliotecaria in Lituania]. In: Komunikacijos ir informacijos procesai, [ats. redaktorius Romualdas Broniukaitis]. Vilnius: Vilniaus universiteto leidykla, 1996, p. 48-68.

[2] Vladas Bulavas. Bibliotekininkysté Lietuvoje: esama padètis ir raidos tendencijos [La biblioteconomia in Lituania: situazione attuale e tendenze future]. In: Komunikacijos ir informacijos procesai, [ats. redaktorius Romualdas Broniukaitis]. Vilnius: Vilniaus universiteto leidykla, 1996, p. 40-47.

[3] Lietuvos nacionaliné M. Mazvydo biblioteka. http://www.lnb.lt/, 1997-    .

[4] Audronè Glosienè. Viesuju biblioteku raida [Lo sviluppo delle biblioteche pubbliche]. «Tarp knygu», 1998, n. 2, p. 11-13.

[5] Dalia Jaskoniené. Savivaldybiu viesosios bibliotekos 1997 metais [Le biblioteche pubbliche municipali nel 1997]. «Tarp knygu», 1997, n. 7, p. 1-8.