La grande varietà di biblioteche che la città di Roma mette a disposizione di studenti, ricercatori o semplici amanti della lettura è poco conosciuta; molte di queste realtà sono infatti frequentemente poco visibili (e purtroppo, in qualche caso, poco funzionanti) perché l'informazione sull'esistenza e sulla funzione delle biblioteche è spesso marginale e i pochi frequentatori vedono, nella possibilità di un maggiore afflusso di persone, un pericolo per la tranquillità dei propri studi.
Ben venga, quindi, questa seconda edizione della guida alle biblioteche romane pubblicata dal Comune di Roma - la prima è del 1995 - che, oltre a presentare le diverse centinaia di biblioteche della capitale, ne illustra la complessa articolazione per tipologia (pubbliche, statali, comunali, centri di ricerca, fondazioni e istituti culturali) e per materie.
Mentre l'ICCU, nel 1995, ne aveva censite ben 769, la presente guida ne riporta circa 300, cioè solo quelle che si caratterizzano per una reale apertura al pubblico. Nella suddivisione per materie, oltre alle biblioteche generali, sono riportate quelle specializzate nei diversi campi del sapere (dalla filosofia al diritto, dalla politica alla scienza e tecnologia, dall'architettura alla biblioteconomia). Di ogni biblioteca vengono date le informazioni essenziali, come la denominazione e l'ente di appartenenza, l'indirizzo e i numeri di telefono e di fax. Vi si possono trovare inoltre l'indirizzo di posta elettronica e quello del sito Internet dove talvolta è possibile consultare una pagina Web con le informazioni relative alla biblioteca e ai suoi servizi e dove invece talvolta è anche possibile interrogare il catalogo in linea. Sono presenti inoltre l'orario di apertura al pubblico, l'indicazione se l'accesso è libero a tutti o riservato a categorie particolari di utenti (ricercatori, laureandi, ecc.), le materie in cui la biblioteca è specializzata, il numero di volumi e di periodici posseduti.
Una serie di simboli indica i vari servizi offerti agli utenti, come ad esempio il servizio di fotocopie e quello di prestito (con l'indicazione se è consentito anche il prestito di CD-ROM, video e audio), la presenza di lettori di microfilm e di microfiches, la possibilità di utilizzare postazioni multimediali per la consultazione di CD-ROM o di postazioni Internet per la navigazione in rete o la consultazione di banche dati ad accesso remoto.
Infine vengono evidenziate le forme di cooperazione tra biblioteche e in particolare l'adesione a una delle principali reti bibliotecarie esistenti sul territorio romano: SBN (Servizio bibliotecario nazionale), URBS (Unione romana biblioteche scientifiche), URBE (Unione romana biblioteche ecclesiastiche).
Il paragrafo dedicato alla biblioteconomia censisce solo cinque biblioteche professionali, mentre tralascia - perché segnalate nelle altre sezioni - quelle non direttamente specializzate in questo ambito disciplinare, ma che pure sono importanti per l'interesse delle collezioni biblioteconomiche possedute e per i particolari servizi offerti (penso, ad esempio, alla biblioteca dell'Istituto superiore di sanità, alla Biblioteca apostolica vaticana e a quella del Dipartimento di italianistica dell'Università Roma Tre).
Vittorio Ponzani,
Biblioteca AIB