Thesaurus per la prevenzione, a cura di Barbara Gobbò, Valeria Sardu.  Firenze: ARPAT, 1999.  225 p.

La realizzazione di questo thesaurus è frutto di una condivisione di esperienze consolidatasi a partire dai primi anni Novanta tra due realtà territoriali impegnate in attività di documentazione nel settore della prevenzione: il Centro di documentazione, informazione e formazione dell'ARPA della Regione Toscana e il Centro di documentazione per la salute delle aziende USL di Bologna e di Ravenna. L'ambito tematico centrale del thesaurus riguarda il settore del controllo dei rischi per la salute negli ambienti di vita e di lavoro, area di intervento che chiama in causa gli interessi di un largo spettro di operatori in campo tecnico e sanitario.

L'elemento innovativo di questo strumento è rappresentato dall'avere condensato in un sistema concettuale integrato vari ceppi terminologici, vale a dire il vocabolario relativo all'igiene e alla medicina del lavoro, quello più strettamente riferito alla protezione ambientale e, infine, il comparto dell'educazione sanitaria. Individuate queste aree di riferimento e operata una ricognizione delle rispettive fonti terminologiche disponibili (CIS Thesaurus - Occupational safety and health, edito dall'International Labour Office di Ginevra; il Thesaurus per l'ambiente curato dall'Istituto per le tecnologie biomediche del CNR e il Thesaurus per l'educazione sanitaria edito dal Sendes di Perugia), la costruzione del thesaurus ha preso origine dal corredo di circa 3000 voci in italiano e inglese raccolte e utilizzate per l'indicizzazione e la ricerca dei documenti dai due centri regionali. Su questa base si è innestata la collaborazione con la società Ifnet, Laboratorio Thesauri, che ha offerto il supporto scientifico necessario ad assicurare un prodotto finale strutturato.

L'articolazione del thesaurus prevede una sezione alfabetica e una classificatoria di tipo monogerarchico, in cui i termini sono fatti rientrare in categorie generali di appartenenza (un'unica categoria per ogni descrittore), quali Attività, Attributi, Discipline, Materiali, Oggetti, ecc. La struttura gerarchica delle voci offre pertanto, pur nell'ambito di una sola scala di rapporti genere/specie, un'ampia visuale dei termini inclusi in una data area semantica.

Elisabetta Poltronieri
Istituto superiore di sanità