Ogni nuovo catalogo di incunaboli costituisce un prezioso contributo per la storia del libro e della sua diffusione nei primi anni dell'invenzione della stampa. Per quanto riguarda la Polonia, malgrado le enormi perdite subite dal patrimonio librario durante numerose guerre e frequenti sequestri e saccheggi effettuati dalle potenze straniere nel corso di varie occupazioni, molti sono gli incunaboli che si sono conservati (fra cui anche un esemplare della famosa Bibbia di Gutenberg, attualmente custodito a Pelplin).
Un catalogo degli incunaboli conservati nella Biblioteca del Seminario Maggiore della diocesi di Tarnów (diocesi che si trova nel sud della Polonia attuale, nella provincia ecclesiastica di Cracovia, e che fu creata il 13 marzo 1786) è stato pubblicato ultimamente a cura di Jolanta M. Marszalska. L'opera riporta la descrizione bibliografica di 146 libri in 127 volumi. Come risulta da questo repertorio, la maggioranza della raccolta proviene dall'antica abbazia benedettina di Tyniec presso Cracovia (il cui abate, Florian Amanda Jankowski, fra il 1786 e il 1801 fu anche il primo vescovo di Tarnów) e alla medesima collezione apparteneva anche il più vecchio incunabulo repertoriato nel volume, ossia il Catholicon di Iohannes Balbus, stampato a Strasburgo presso Adolphus Rusch. A seguito di varie secolarizzazioni, nel corso del secolo XIX confluirono nella biblioteca del seminario di Tarnów ulteriori incunaboli provenienti da monasteri, conventi e altre collezioni ecclesiastiche della diocesi, come mostrano le note di possesso.
Sebbene le ricerche di Marszalska provino che gli incunaboli di Tarnów sono stati stampati in 70 tipografie europee, nella maggioranza officine tedesche, non mancano tuttavia volumi pubblicati in Polonia, per esempio dal bavarese Kasper Staube che fu attivo a Cracovia (1473-1477). Accanto alle opere di tipo religioso e devozionale (libri liturgici, vite dei santi, prediche) abbiamo lavori di carattere giuridico e filosofico.
Il catalogo, preparato con grande cura, contiene numerosi indici e concordanze che aiutano nel consultarlo agevolmente e contribuiscono a farne un prezioso strumento di lavoro.
Jan W. Wos
Università di Trento